Premio Racconti per Corti 2014 “Ultime volontà” di Simone Metalli
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014Fabio sta aspettando freneticamente guardando l’orologio: l’appuntamento era da lui alle 17.00. Sente suonare alla porta e nervosamente va ad aprire. Entra una bellissima ragazza che si presenta come Rebecca. Ha un ciondolo molto bello con un gufo. Fabio lo nota e Rebecca gli dice che è l’ultimo regalo di sua nonna e che ci tiene che sia conservato con cura anche dopo. Si siedono attorno al tavolo della cucina visibilmente imbarazzati. Fabio rompe il ghiaccio chiedendo come mai lei abbia risposto al suo annuncio e cosa la spinga. Rebecca risponde che è una modalità per cui ha sempre provato attrazione e che è in un momento della sua vita in cui le sembra l’unica soluzione e gli dice che da un po’ stava cercando in rete qualcuno che la soddisfacesse e Fabio le pare quello adatto con cui attuare il suo piano. Fabio le chiede come mai proprio questo modo. Rebecca risponde che attraverso il suo sacrificio e l’azione che Fabio compirà si sentirà valorizzata come persona e rimarrà sempre dentro di lui riconoscendo una modalità altamente rituale. Fabio a questo punto le chiede se ha preferenza sulla modalità. Rebecca, chiedendo di avere un bicchiere d’acqua, gli dice che le piacerebbe non soffrire che, come tutti, alla fine ha paura del dolore. Fabio le dice di non preoccuparsi, che non è la prima volta che lo fa e che penserà a tutto lui. I due vanno fuori a cena nel ristorante più bello e costoso di Bologna: sono entrambi molto eleganti, Rebecca ordina delle ostriche e Fabio una bistecca con tartufo. Sembrano molto sollevati dopo il colloquio avuto e molto complici. Rientrano a casa e Rebecca chiede a Fabio di risposare un po’. Fabio accetta e nel frattempo le dice che preparerà tutto con cura. La ragazza quindi si riposa e dorme un sonno tranquillo mentre Fabio prepara il tutto. Al risveglio Rebecca e Fabio fanno l’amore. Arriva quindi il momento fatidico: Fabio lega Rebecca sul divano del salotto e la uccide con una iniezione di Penthotal, la stessa sostanza utilizzata per i condannati a morte americani. Appena prima un secondo di chiudere gli occhi a Rebecca scorre sul viso una lacrima argentea che gli percorre tutto il volto nei suoi lineamenti gentili prima di spegnersi sul pavimento. La scena successiva vede Fabio che sta mangiando un hot dog in piedi. Una goccia di ketchup cola dal panino e gli macchia i pantaloni. Impreca perché gli toccherà portargli in lavanderia. L’immagine si allarga e vediamo che la stanza dove si trova Fabio è tutta sporca di sangue e siamo in cucina. Termina il suo hot dog e si avvicina al tavolo su cui ha una macchina per insaccare i salumi e gira la manovella per preparare un altro hot dog. “Fatta e mangiata è proprio la morte sua …” e così dicendo mette sulla piastra l’hot dog. Su un angolo della cucina vediamo il ciondolo col gufo di Rebecca che Fabio colpisce inavvertitamente e fa cadere a terra. Se ne avvede, lo raccoglie, lo guarda con un occhio sprezzante e lo butta nel cestino dove vediamo tra gli altri alcuni capelli.
Un racconto macabro che non ti fanno dormire la notte!
mi è piaciuto, complimenti!!! e in bocca al lupo. mariangela
Fabio deve essere un omicida serial che cerca le sue vittime in rete e che ha trovato il modo di occultare i corpi delle vittime. Chissà se tutte le vittime fossero consenzienti come Rebecca. Narrazione intrigante e scorrevole. Horror!
Complimenti Simone.
Emanuele