Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2014 “Foglie” di Giuseppe Panzera

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014

L’alba mi sorprende a metà di un sogno, interrotto dal troppo silenzio. Il sottofondo notturno di fronde smosse e richiami di uccelli si è ritirato, cancellato dalla totale assenza di rumori. Niente di sonoro a cui rapportarmi; mi sembra di sentire il movimento dei pensieri che riprendono a scorrere in superficie e si colorano leggeri, si espandono e si sollevano nell’aria come bolle di sapone… eterei, traslucidi, frammenti di sogni che potrebbero diventare realtà e di situazioni liberate dal peso delle circostanze. Viaggiano. Come mongolfiere in miniatura percorrono, spinte dal calore di una piccola fiamma, le distanze tra le percezioni e la volontà, tra il divenire e il sogno. Conciliano ricordi inseguiti e fermati prima che scappassero via, frasi di dialoghi che non troveranno mai una via d’uscita, respiri spezzati da un soprassalto di gioia o di turbamento, piccoli dolori, qualche rimpianto. Sono propositi che si ripropongono, entusiasmi dismessi, speranze tenaci che non percorrono i sentieri dei sogni ma devono pur farsi ascoltare. Sono tradimenti consumati sul ciglio della notte, attimi di vita che fugge, fotogrammi da bloccare, cartoline ingiallite, lettere inutili, incontri mancati di un soffio.

Turbinano come foglie secche sollevate dal vento autunnale e come queste, sono leggeri e spensierati mentre sono ingialliti e stanchi. Sfuggono con allegria, complice il vento, a ogni tentativo di accantonarli in mucchi ordinati, profumano di terra e polvere e fanno suonare i passi che li calpestano. Diventano poltiglia e fango alle prime piogge, schizzano addosso ai passanti durante i temporali, e di nuovo sono terra e si dissolvono nell’oscurità. Per tornare ad essere ancora foglie e alberi ed erba brillante sotto il sole di primavera.

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15 commenti »

  1. Sintesi di sensazioni,
    quasi una poesia languida,
    leggera come una foglia.

  2. Giuseppe hai fatto un quadro! Quasi un peccato (si fa per dire) incatenare queste immagini nelle trama di un racconto; è poesia pura semplice. Scrivila in versi, volerebbe leggera… proprio come una foglia. Merita di essere letta. Complimenti!

  3. Davvero una MERAVIGLIA ! Complimenti. Emenuela

  4. Ciao Maurizio, aspetto un tuo commento su quello che sai…

  5. Grazie Silvia, il tuo commento mi gratifica e mi fa intendere che hai un animo delicato e sensibile.
    Io uso spesso “incatenare” immagini nella trama di un racconto, così come ho fatto nell’ultimo mio romanzo, dove alterno poesie al ritmo incalzante della narrazione.
    Spero di poter leggere presto qualcosa scritta da te.

  6. Grazie dei complimenti Emanuela!
    Scriviamo tante cose ma i complimenti non sono così frequenti, anche perché c’è molta dispersione e disattenzione.
    Ma la “bellezza” non sfugge a chi la sa conoscere e apprezzare.
    Anche a te dico che mi piacerebbe leggere qualche tuo pezzo, per condividere un passo di danza fra parole in armonia.

  7. Breve, intenso, poetico. Sei riuscito a rendere su carta sensazioni difficilmente esprimibili. Bellissima la contrapposizione di pensieri di leggeri spensierati con ingialliti e stanchi. In bocca al lupo

  8. Mi piace molto questo breve racconto. Sembra scritto sognando Tchaikovsky.

  9. Grazie Francesca, in bocca al lupo anche a te! E’ bella questa comunità di piccoli scrittori perché circolano molti messaggi positivi. Non c’è, o almeno io non la vedo, la tensione verso un traguardo per raggiungere il quale devi “bruciare” l’altro. Mi sembra piuttosto di stare su una barca che solca un placido fiume, mentre al tramonto apro un libro e respiro aria pura.

  10. Grazie Mara, in effetti io ascolto molta musica, anche quando scrivo… e le melodie di Tchaikovsky sono ideali per creare un’atmosfera immaginifica.

  11. Sono d’accordo con Silvia. Giuseppe, questo piccolo gioiello merita di essere riscritto in versi. Complimenti.

  12. Si si, è una poesia in prosa. Sentivo la “Danza delle Ore” mentre leggevo. Poi, per sicurezza, l’ho fatta partire su youtube e ho riletto questa poesia. E riletta ancora. E poi ancora una volta…

  13. Un racconto che sembra una poesia o una poesia divenuta racconto?!. 🙂

  14. Forse lo farò Liliana…ma dovrò aspettare che le foglie tornino ad essere “alberi ed erba brillante sotto il sole di primavera”.

  15. Noi abbiamo chiare e ben definite nella mente le categorie dei racconti e delle poesie… ma i pensieri che ci attraversano la testa viaggiano forse incasellati in queste categorie? E se questi pensieri vengono buttati giù senza preoccuparsi di inserirli in qualcosa di preordinato, cosa saranno? Cari Laura e Roberto, forse riscriverò in versi questi “pensieri in libertà”, ma penso che si perderà qualcosa… quantomeno la spontaneità di espressione venuta fuori di getto. Quelle poche righe righe le ho scritte svegliandomi all’alba dopo uno strano sogno e ci ho messo cinque minuti, compresi i primi due per recuperare la lucidità. Se avessi dovuto pensare a dei versi, ci avrei messo molto di più e non sarebbe uscita così autentica. Grazie per aver letto questo mio “inqualificabile” scritto… spero di avervi trasmesso emozioni positive.

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