Premio Racconti per Corti 2014 “La grande mangiata” di Giak
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014Lucca, primi anni 2000. Protagonista di questa vicenda è Onofrio, un brillante ed appagato ragioniere in pensione che conduce una vita molto tranquilla. Egli è sposato con un’adorabile moglie che lavora nel campo della moda, continuamente in viaggio per motivi di lavoro. Insieme hanno avuto tre splendidi figli, ormai adulti e pienamente realizzati con delle fortunate carriere che li portano, come la madre, a viaggiare ovunque. Così capita spesso al mite Onofrio di trovarsi da solo nella loro piacevole dimora.
E di questo fatto, il nostro buon ragioniere non se ne è mai lamentato, grazie al suo carattere solitario.
Onofrio è un uomo mite, privo di malizia, accondiscendente nei confronti di tutti, specialmente nei riguardi della deliziosa moglie, incapace di contrastare ogni decisione altrui. Però, se c’è ne è una cosa, su cui proprio questi non si rassegna, è la sua grande passione che nutre da tanti anni per l’agricoltura.
Infatti anni addietro Onofrio, nel grande giardino di casa sua, aveva piantato un piccolo orticello dove egli ci aveva seminato un po’di tutto, un esiguo ritaglio di terreno, dove il ragioniere può letteralmente coltivare il suo amore per la agricoltura.
Non mancano quindi le approfondite letture su i libri di agronomia e le conferenze a cui egli spesso partecipa.
Le doti sono innate in lui, ma il pollice verde proprio non l’aveva…
Una domenica mattina Onofrio, lasciata la sua silenziosa dimora, si reca ad una fiera contadina, per acquistare qualche buon prodotto campagnolo. Il buon uomo non era mai stato ad una fiera agricola, la semplice mentalità del ragioniere, abituato al lavoro di scrivania, privo di grandi emozioni, si trattava quindi per lui, di esplorare un mondo, completamente nuovo.
Correva tra le bancherelle, osservava stupito le forme e le lunghezze di forbici, seghetti e falcetti, si fermava ad inspirare l’aria profumata del concime e guardava i trattori con occhi di bambino, sognava quale tagliaerba sarebbe stato più adeguato per il suo giardino.
Intanto era iniziata l’esposizione alimentare e Onofrio camminava indisturbato, tra le bancherelle ammirando con aria incuriosita i saporosi prodotti esposti. Completamente ignaro di quello che gli sarebbe potuto accadere si avvicina pericolosamente ad una bancherella di salumi. Il famelico negoziante, visto l’atteggiamento incuriosito del passante, si fa avanti a braccia aperte offrendogli di fare degli assaggi gratuiti.
Il docile e remissivo Onofrio mai avrebbe potuto dire di no ad un’offerta tanto gentile, così tra un assaggio e l’altro ascolta le interessanti informazioni sui prodotti che il contadino non mancava di accompagnare ad altri assaggi. Convinto il ragionier Onofrio decide di acquistare diversi prosciutti e vari altri affettati, per poi proseguire, con soddisfatta emozione, il suo giro.
E la medesima situazione si ripete dopo, quando l’ingenuo Onofrio, continuando il suo giro per la fiera, attirato dalle false proposte dei mercanti che aspettano solo che l’insetto cada nella loro tela, gli rifilano tutto quello che hanno in vendita, svendendo completamente il loro mercanto. Ad ogni bancherella gli pareva che ci fosse qualcosa di nuovo, formaggi dai coloriti differenti, affettati dalle forme inconsuete, olive di ogni dimensione e colore.
Alla fine della mattinata Onofrio, si vedrà uscire da quell’insolita fiera, pieno anzi strapieno di sacchetti, di prodotti di ogni tipo, dai saporosi salumi al dorato olio dei campi. Tanto cibo quanto potrebbe sfamare una intero paese!
Dovette prendere un carrello, offerto da una onlus e restituirlo poco dopo.
Così senza esitazione il ragioniere ripose il portafogli ed inaugurò la sua nuova carta di credito.
Dopo l’esagerato acquisto Onofrio si trova a guidare una macchina resa pericolosa dall’eccessivo peso e volume del suo contenuto, seguito da un furgone zeppo di prodotti.
Giunto a casa, quanto mai soddisfatto e gongolante Onofrio, aiutato dall’autista del furgone, scarica faticosamente, ma con un sorriso da trentadue denti, tutti i pacchi e i sacchetti ammassa tutta la montagna di cibo, all’ingresso.
Si susseguono dall’ingresso alla cucina, lungo tutto il corridoio, grasse soprassate, tirati prosciutti, profumati formaggi di ogni provenienza e dimensione, boccette d’olio dorato, filoni di pane ancora caldi e barattoli di olive.
Mentre il ragionier Onofrio era raccolto nei suoi pensieri come un baco nel bozzolo, sente squillare il telefono:
è l’affettuosa moglie che gli ricorda che quella sera, i loro figli e le nuore sono a cena a casa loro.
Il pover’uomo viene immediatamente riportato alla realtà, aveva completamente scordato l’appuntamento preso con i familiari. Prende forma nella sua mente un dramma ancora maggiore, come giustificare quella spesa pazza per l’acquisto di tutta quella roba? Utile lo era sicuramente, ma non aveva ecceduto? Che ne avrebbero pensato la moglie ed i figli? Nervosamente, camminava avanti ed indietro per tutta la casa, in un ridicolo slalom di sacchetti, bottiglie, casse e borse, sperando di trovare una soluzione al suo problema.
Buttare via tutto quel ben di dio? Sarebbe da pazzi! Conservare il cibo e consumarlo via via sarebbe stata la soluzione migliore, l’unico problema che si pone è.. Quale luogo tanto grande potrebbe ospitare un intero negozio di alimentari, senza che i familiari vengano a scoprirlo?
Raccontare a tutti la verità? Ammettere che si è lasciato prendere la mano negli acquisti, ma non è mai stato uno spendaccione e mai si è lasciato attrarre dal superfluo, è un ragioniere! Non poteva fare un’ammissione del genere, il giudizio della sua famiglia lo spaventava terribilmente.
Ad un tratto una folle idea gli balena per la mente: se quel cibo non si può nascondere e tanto meno buttare via, l’unica soluzione plausibile è quella di mangiarlo tutto. Divorare letteralmente quintali di roba, bere e mangiare fino a scoppiare.
Dopotutto aveva fatto quegli acquisti per assaporare e godersi quelle bontà.
Allora gli serviva un aiuto, dei complici; qualcuno che lo aiutasse, un piccolo gruppo che avrebbe fatto sparire tutto e sicuramente non sarebbe andato perso il piacere della tavola!
Si erano già fatte le 14, alle 20 la sua famiglia sarebbe rientrata, occorreva fare in fretta. Chi ben comincia è a metà dell’opera, si disse!
Virgilio telefona ad alcuni amici ed ex colleghi. Inizia la febbrile preparazione di tutte le pietanze, da quelle fredde a quelle che necessitano la cottura.
La sala da pranzo è apparecchiata e la tavola imbandita, il ragioniere aspetta con ansia l’arrivo degli invitati.
Suona il campanello, finalmente, sono arrivati, il ragioniere apre loro sollevato, possono cominciare, è già metà pomeriggio inoltrato. Racconti, barzellette, brindisi e risa caratterizzano questa grande mangiata, ogni sorta di preoccupazione ha abbandonato Onofrio.
Dopo una mangiata di quell’entità ci vuole un digestivo, portano i resti del pasto in cucina, sparecchiano e tornano a sedersi davanti ad una tazza di caffè ed una bottiglia di amaro.
Il tempo durante il divertimento scorre incontrollato e veloce, il gruppo di amici spensierato non bada all’ora ed intanto si fanno le 20.
Il rumore di una chiave che gira nella serratura li riporta alla realtà, è arrivata la moglie di Onofrio assieme ai figli e alle loro rispettive mogli.
I nuovi arrivati si affacciano sulla soglia della sala da pranzo. Gli amici intorno al tavolo restano un po’ imbarazzati e il ragioniere loro anfitrione, paonazzo, si alza faticosamente per salutare la propria famiglia.
La moglie, sorridente ed affabile, saluta il marito e gli astanti, poi guardando agli altri familiari come ad ottenere il consenso, esordisce in un invito a cena rivolto a tutti loro. Dopotutto, continua lei, è il compleanno del marito ed è obbligo festeggiare; la macchina è piena di prodotti tipici, quelli che piacciono al marito, conclude la buona donna, attorniata dagli altri familiari sorridenti.
Onofrio nella furia della giornata si era completamente dimenticato che oggi era il suo compleanno.
Il ragioniere e i commensali, dopo aver udito le parole della donna, stupiti, cominciano a sentirsi male e a sbiancare e poco dopo, svengono uno dopo l’altro. Dopo quella gran mangiata, partecipare ad una altra cena sarebbe stato troppo.
E’ una giornata particolare di Virgilio, un po’ succube della moglie e della sua gola. Lui è generoso di natura anche se è costretto a invitare gli amici per consumare i prodotti acquistati.
Equivoci nell’alimentazione o avere una cucina fornita è un genere di racconto prediletto dalla letteratura di ogni tempo.
Emanuele
Divertentissimo. Capita, a volte, di strafare con tutte le conseguenze del caso.
Angela