Premio Racconti per Corti 2014 “Il Male Minore” di Lino Ruggiero
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014MARE / ESTERNO GIORNO:
VEDIAMO DEGLI SPRUZZI D’ACQUA
Silvia (18 anni) sta in ginocchio, immersa nell’acqua del mare e sta giocando con Piero (18 anni), si tirano l’acqua addosso a grandi manciate, gli spruzzi le volano sul viso, poi ad un certo punto la sua faccia si rabbuia, si fa seria, guarda in alto.
Dal bagno lo scroscio dell’acqua di una doccia
La stanza è semibuia, vediamo un letto disfatto, un ragazzo a torso nudo con i jeans addosso è seduto a bordo letto. Ha la testa fra le mani. Il ragazzo si alza ed esce dalla stanza, arriva davanti ad una porta chiusa. E’ indeciso se bussare, appoggia la testa sulla porta.
PIERO:
Silvia stai bene….
SILVIA è sotto la doccia.
L’acqua della doccia cade sulla sua testa.
PIERO:
SILVIA, rispondimi!!!
Lei chiude la doccia, si tira indietro i capelli, prende l’asciugamano appoggiato sopra lo sportello della cabina, si avvolge l’asciugamano intorno al corpo ed esce dalla cabina.
Si appoggia alla parete.
Sente bussare alla porta, si gira verso la porta ma non risponde.
PIERO è davanti alla porta ha le mani appoggiate alla porta.
PIERO:
(Preoccupato, affannato, cerca di aprire la porta tirando la maniglia)
Silvia, mi senti, stai bene…
SILVIA voice:
no, no!
SILVIA (di profilo)
(Strillando)
Sei uno stronzo… come faccio, Sono nella merda,
te l’ho detto prima che sono a metà mese, sono fertile, posso restare incinta!!!
(piano) E tu non ti sei accorto…
PIERO:
(Imbarazzato)
…non mi sono accorto che…
Si, si è… sfilato e, non, non, mi-mi dispiace….
SILVIA è voltata, dà la schiena alla porta e scivola giù accovacciandosi
Piero resta con la fronte appoggiata alla porta, e si accascia giù mentre Silvia dice “incinta”
SILVIA:
Anzi, forse, sono già incinta. Sicuro.
(dopo qualche attimo di silenzio)
Fai qualcosa!
L’orologio appeso in fondo al corridoio segnala le ore 19.30.
Piero è ancora appoggiato alla porta. Ora si vede anche Silvia, sono nella stessa inquadratura divisi solo dal muro.
PIERO:
Ci sono anch’io. Andiamo in ospedale.
SILVIA:
Sei proprio stronzo… quella di inglese domani mi interroga…
PIERO:
Domani è già tardi, ai tuoi inventi che dormi da Simona, ora andiamo in ospedale.
SILVIA ascolta in silenzio, è rannicchiata e Piero parla alla porta
PIERO:
La prescrivono, si prende, e alle undici siamo già a nanna.
Tanto hai già studiato, dormiamo insieme e domani a scuola… Allora?
Silvia apre la porta ed esce abbracciandolo.
Ore 21: SILVIA e PIERO, escono da un portone, salgono su due scooter diversi, infilano i caschi e partono con gran fretta. Silvia ha con sè uno zaino.
Vediamo PIERO e SILVIA viaggiare in motorino
INTERNO / NOTTE/ RECEPTION / OSPEDALE INDIRIZZO LAICO
Si presentano alla reception del pronto soccorso, dove ci sono altre tre o quattro persone in coda.
UOMO RECEPTION: (non alza neanche la testa)
Prenda un numero.
SILVIA dopo un attimo di smarrimento ritira un bigliettino. I due si siedono.
Sono già lì un uomo robusto (tipo Monni), una signora col figlio giovane, una ragazza sulla sedia a rotelle senza una scarpa accompagnata da un amico.
Aspettano, ogni tanto Piero guarda il volto di Silvia che è impassibile, ma stringe e lascia nervosamente la sua mano tanto da fargli male. I momenti sembrano interminabili.
Sulla sedia a rotelle la ragazza è sofferente. Il conta numeri si muove ad una lentezza esasperante.
La ragazza sulla sedia a rotelle entra spinta dall’amico. L’uomo si alza e sbuffa per l’ ansia dell’attesa andando su e giù.
UOMO (O DONNA) CHE SBUFFA
Mi mette un’ansia aspettare…
Voi due (rivolto a Silvia e Piero) che avete fatto?
(ad una signora) Io sono ospite da un amico, ho bisogno d’un farmaco che ho dimenticato a casa, un salvavita, capisce, e il farmacista sotto casa, che peraltro conosce benissimo il mio amico, non me l’ha potuto dare, a detta di lui. (cerca assenso ) “Vada al pronto soccorso” e son qui. Se mi fanno aspettare ancora mi scade l’effetto della pillola di ieri, è per la pressione.
Ma sono al pronto soccorso, così se mi sento male…
Silvia e Piero lo guardano smarriti. La signora scrolla la testa in segno di assenso.
Scatta il numerino. Il signore di fretta
UOMO (O DONNA) CHE SBUFFA
Oh, meno male tocca a me.
(Si asciuga la fronte sudata e va verso la porta, l’apre e scompare all’interno)
Un orologio batte, i secondi passano inesorabili. Arriva un’ambulanza con una persona grave che viene trasportata all’interno con molta fretta.
Piero guarda Silvia, che gli stringe la mano e le dice sussurrando:
PIERO:
Vedrai, tra pochi minuti è tutto finito.
L’uomo che sbuffa esce tranquillo e rilassato.
UOMO (O DONNA) CHE SBUFFA:
Tutto bene, tutto bene, ora va bene. Buonanotte a tutti, finché le cose si risolvono.
Scatta il numerino: ecco il loro turno. Entrano nel pronto soccorso. SILVIA cerca di spiegare all’uomo alla reception il suo problema, senza entrare nel dettaglio visto la delicatezza del problema.
INFERMIERE:
Buonasera, Sera…
SILVIA:
Buonasera. Posso parlare con un medico?
INFERMIERE:
Dica a me, io giudico se è codice rosso- grave o blu e può aspettare.
SILVIA:
Un ginecologo, per un farmaco urgente…
L’UOMO guarda SILVIA e poi PIERO, ha capito di cosa si tratta. Sorride con ironia.
INFERMIERE:
La pillola del giorno dopo. Mi dispiace signorina, siamo tutti obiettori di coscienza!
PIERO:
E con questo che vuole dire?
INFERMIERE:
Semplicemente che non trattiamo questi casi. Posso prendere un appuntamento
per un consulto, se è minorenne deve essere accompagnata da un genitore….
L’uomo attende una risposta dei due, che non viene. Sono rimasti impietriti. Poi tagliando corto
INFERMIERE:
Rivolgetevi ad un’altra struttura oppure alla guardia medica, mi dispiace.
L’uomo schiaccia il pulsante rosso della porta
ESTERNO / NOTTE / PARCHEGGIO OSPEDALE CATTOLICO:
Ore 23:30: SILVIA e PIERO stanno parcheggiando i motorini.
Ore 23:30: all’ingresso dell’ospedale la prima cosa che si vede entrando è un grande crocifisso appeso alla parete. Vediamo SILVIA che guarda Piero. Tutti e due si bloccano. Silenzio.
Passi prima lontani poi vicini… Spunta una SUORA all’accettazione, la donna ha un sorriso materno e limpido che li disarma.
SUORA LAICA:
Ragazzi, avete bisogno di qualcosa?
PIERO: (con gli occhi al cielo)
Niente, grazie. Abbiamo sbagliato ospedale.
Silvia prende la mano di Piero. Sono tutti e due in imbarazzo, abbassano gli occhi mentre la schiena della suora li sovrasta ed il grande crocifisso sembra guardarli dall’alto.
FARMACIA / NOTTE:
Ore 00:55: dall’interno di una farmacia si vede PIERO mentre sta entrando. Silvia lo aspetta fuori, non c’è nessun cliente, si avvicina al bancone ed inizia a prendere alcuni prodotti da banco.
Guarda sorridendo ogni tanto il farmacista e appoggia sul bancone.
PIERO:
Vorrei anche dell’Aspirina.
FARMACISTA:
Effervescente?
PIERO
Si, grazie. Ah, vorrei anche la Norlevo.
FARMACISTA (digita il conto)
Norlevo, è l’unica pillola del giorno dopo che viene distribuita in Italia. Undici euro e venti.
PIERO:
Si proprio lei, la Norlevo!
FARMACISTA:
Si è dimenticato di darmi la ricetta.
PIERO:
(Piero è imbarazzato, si fruga in tasca)
Certo. La ricetta. L’ho persa. Come faccio?
FARMACISTA:
Deve farsela prescrivere dal medico di guardia. Ecco il numero, provi a telefonare prima, di solito sono in giro per le urgenze. Diciotto euro e quaranta. Spiccioli, grazie.
Il FARMACISTA dà il numero telefonico a Piero col sacchetto con varie caramelle ed esce .
ESTERNO / NOTTE FARMACIA
Ore 01:20: SILVIA, nervosa, passeggia vede arrivare PIERO e si ferma.
PIERO:
Tieni amore.
SILVIA:
(apre la busta nervosamente guarda dentro)
Ma cosa sono: caramelle, burro di cacao, preservativi?
PIERO:
Ci ho provato. Non me la dà senza ricetta.
Ecco il numero della guardia medica, ma è difficile trovarli.
SILVIA prova a chiamare, ma non risponde nessuno.
PIERO:
Allora… proviamo al policlinico? Dai!
SILVIA:
Ma è fuori città!
SILVIA ha un gesto di stizza, PIERO cerca di prenderle la mano, lei gliela toglie, non vuole essere toccata Piero prova ad abbracciarla, lei gli si scaglia contro ed inizia ad urlargli e a colpirlo.
SILVIA:
E’ colpa tua, è solo colpa tua…
Piero cerca di afferrargli le mani e tenerla ferma, lei continua ad inveirgli contro.
SILVIA:
Lasciami brutto stronzo, lasciami… lasciami in pace.
Lei riprende il casco, cerca di mettere in moto ma non ci riesce. Piero la ferma e l’abbraccia. I due scoppiano in lacrime.
NOTTE / RECEPTION OSPEDALE PUBBLICO:
Ore 02:00: anche in questo caso solito copione, trenta minuti di coda per essere ricevuti. PIERO, dispiaciuto per l’attesa, guarda SILVIA. Lei a sua volta gli stringe la mano.
PIERO:
Vado un attimo in bagno, vuoi qualcosa da bere?
SILVIA:
No grazie, ho dell’acqua.
PIERO si alza e va verso una porta.
PIERO entra in un corridoio adiacente al pronto soccorso.
Cerca la porta del bagno, la trova ed entra. Nel corridoio escono da una stanza un uomo ed una donna anziana che sorreggono una donna incinta, la donna ha la vestaglia completamente bagnata.
PIERO esce dal bagno e si trova le tre persone davanti. La donna è sofferente, si lamenta, non ce la fa più a camminare. L’UOMO gli chiede di aiutarlo.
UOMO:
Per favore mi aiuti, prenda quella sedia…
PIERO è sconcertato della scena che si trova di fronte, resta impalato.
La donna lancia un grido di dolore…
UOMO:
Presto, la prenda!
PIERO si volta e vede la sedia, corre e la prende in mano, si blocca perché si apre una porta scorrevole ed escono dei dottori che prendono la donna ed entrano velocemente tutti quanti dentro.
PIERO resta da solo nel corridoio con la sedia in mano, è sconvolto, ha il viso pallido.
PIERO rientra nella sala di attesa. SILVIA si alza e gli va incontro
SILVIA:
Presto, muoviti tocca a noi…
Ma cosa ti è successo? Sei pallido. Tieni, bevi un po’ d’acqua.
SILVIA velocemente dà la bottiglia d’acqua a Piero e poi si dirige verso la reception.
UOMO PAFFUTELLO RECEPTION:
Di notte è attivo solo il reparto maternità; domattina alle 8:30 c’è il Dottore che vi farà la prescrizione, altrimenti provate presso la guardia medica.
L’UOMO scrive l’indirizzo su un biglietto.
UOMO RECEPTION:
(Dando il biglietto)
Prego.
INTERNO / NOTTE / GUARDIA MEDICA:
B/N immagine da una piccola telecamerina spia nella sala di aspetto: sulla parete laterale in bacheca leggiamo un avviso: “Presso questa Guardia Medica non si prescrive la pillola del giorno dopo.”
SILVIA e PIERO entrano infreddoliti, non leggono l’avviso perché la bacheca è di spalle e bussano alla porta davanti a loro. Il medico di servizio apre la porta e li riceve, a porta semiaperta.
SILVIA
Buonasera, siamo qui per la pillola del giorno dopo.
DOTTORESSA. (ha forse un piccolo tic nervoso)
Buonasera, forse non avete letto là.
Silvia e Piero si voltano verso la bacheca poi guardano la dottoressa
DOTTORESSA:
Non posso. Vi spiego: è un farmaco, ed ha molte controindicazioni, consigliamo sempre di rivolgersi al medico di famiglia che conosce la storia clinica di chi la assume.
PIERO:
Scusi, non siamo riusciti a trovare il suo medico e sono ore che giriamo come
scemi al pronto soccorso, dove si rifiutano o non possono perché il ginecologo non c’è!
SILVIA:
Così la prenderò solo dopo le otto e mezzo di domattina. Saranno passate 13 ore!
DOTTORESSA:
Stia tranquilla, ha tempo fino a settantadue ore per assumerla.
PIERO:
Perché si rifiuta di prescrivere il farmaco?
DOTTORESSA:
Vi consiglio di aspettare tranquillamente il medico di famiglia domattina. Buonanotte.
La donna si volta e scompare chiudendo la porta
ESTERNO / NOTTE / GIARDINO OSPEDALE:
Ore 04:30: PIERO SILVIA sono seduti uno accanto all’altro abbracciati.
I due si abbracciano a lungo e poi si baciano, lei appoggia la testa sopra la sua spalla.
I due socchiudono gli occhi e si addormentano.
INTERNO GIORNO / STANZA CONSULTORIO:
SILVIA e PIERO sono seduti in una piccola stanza, da soli. Sono in attesa, imbarazzati e stanchi. La porta si apre ed entra una Dottoressa. I due si alzano.
DOTTORESSA: (sorride accogliente)
Buongiorno, accomodatevi
SILVIA E PIERO:
Buongiorno
I due si siedono, la dottoressa apre una cartella, prende dei fogli, un Dottore si siede accanto a lei.
DOTTORESSA:
Di prassi devo fare delle domande a cui dovete rispondere. Come è successo?
SILVIA: (imbarazzata, sguardo basso)
Solo dopo… ci siamo accorti che il profilattico si era sfilato…
DOTTORESSA:
Quando è successo?
SILVIA:
Ieri pomeriggio.
DOTTORESSA:
L’ultima mestruazione?
SILVIA:
Due settimane fa…
DOTTORESSA:
Ha mai pensato ad un anticoncezionale come la pillola?
SILVIA:
Mi hanno detto che fa ingrassare…
I dottori si guardano.
DOTTORESSA:
Vede, se non ha mai sofferto di patologie cardiocircolatorie e nella sua famiglia non ci sono stati casi di questo tipo la può prendere tranquillamente.
SILVIA (innervosita):
Ma.. a lei che gliene frega cosa farò dopo…
Senta, io voglio solo la pillola del giorno dopo (si interrompe)
Entra nello studio il ginecologo, silenzio, si siede accanto alla dottoressa.
GINECOLOGO:
Buongiorno continuate pure…
DOTTORESSA:
Capisco che sia stanca ma le spiego: la Norlevo può avere effetti collaterali: nausee e perfino trombosi, noi siamo qui per aiutarla a capire che, dopo, potrà usare un anticoncezionale.
Piero (a bassa voce)
Dai, rispondi …
SILVIA:
Eh si, è facile per te, la prendo io!
GINECOLOGO:
La signorina ha ragione, non è semplice come sembra, la Norlevo è un anticoncezionale d’urgenza, e quindi aggressivo e pericoloso rispetto alla comune pillola anticoncezionale
VOICE OFF distorta che sfuma
Va assunta entro 72 ore dal rapporto a rischio, è efficace al 99% ma dobbiamo attendere il prossimo ciclo, e se non si presenta bisogna fare un test di gravidanza per essere sicuri che lei non sia incinta. Per questo tante domande e soluzioni per il dopo e per non intercorrere negli stessi errori….
Sulla voice off del ginecologo si vede una tavola di formica, una mano entra in campo con il blister della pillola, schiaccia, una piccola mano di donna si avvicina e la fa cadere nel suo palmo, nel frattempo viene posato un bicchiere con l’acqua, si versa l’acqua dentro.
SILVIA: VOICE OFF
Io non mi sento molto bene…vedo una luce
MARE / ESTERNO GIORNO:
Piero si alza dall’acqua e va vicino a Silvia, che è rimasta immobile con le goccioline che le cadono giù, l’abbraccia.
PIERO
Non succederà più, te lo prometto, amore.
Silvia allora gli sorride e gli lancia uno spruzzo d’acqua in faccia, lui le risponde con ancora più acqua.
Dai due si passa a guardare l’acqua del mare.