Premio Racconti per Corti 2014 “Surrogato” di Edda Valentini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014MARTINA, una graziosa sedicenne, è seduta sul letto davanti al portatile.
Fissa trasognata la foto di THOMAS sul profilo facebook :un diciottenne con una gran testa di capelli ricci. Martina gli manda un ciao in chat e scrive ancora ”allora, quando lo prendiamo ‘sto caffè?” Lui rispondere brevemente “ devo correre a basket, scusami Marti!”
Lei fa una smorfia di disappunto chiude il computer e si mette a studiare, svogliatamente.
Martina cammina per le strade del centro. In lontananza vede una capigliatura inconfondibile.
Il tipo che sta correndo, in tuta e auricolari, oltrepassa veloce il semaforo verde. Lei invece rimane bloccata al rosso e quando riesce ad attraversare il capelluto è sparito.
Martina, in pigiama, fissa l’immagine di Thomas sul portatile aspettando la risposta al suo ”oggi ti ho visto…”finalmente appaiono le parole in chat..”non sono uscito di casa, domani ho il compito d’inglese, che palle! Se mi va bene ci prendiamo un caffè. Ciao Marti.”
In un moto di soddisfazione, Martina guarda verso l’alto congiungendo le mani come per chiedere aiuto al cielo.
Martina esce da scuola, si ferma a fare due chiacchiere con l’amica GIULIA, che la invita ad una festa, lei tergiversa e se va.
Lungo il corso passa davanti a un paio di bar ispezionandoli con lo sguardo come per valutare la piacevolezza del luogo, ma storce il naso. Solo quando vede dei tavolini esterni con al centro vasetti di viole su tovaglie romantiche, sorride compiaciuta.
Un GIOVANE CAMERIERE robustello transita sotto il suo sguardo mentre sta porgendo due tazzine a una coppia di mezza età. Pensando che l’attenzione sia rivolta a lui ricambia il sorriso, evitando per un pelo di rovesciare il caffè sui clienti.
Persa nei suoi sogni Martina neanche lo vede e riprende il cammino.
Tornata a casa, entra in cucina. Dà un bacio distratto alla MADRE e sparisce in camera dove si
precipita ad accendere il computer ”connettiti, connettiti, connettiti…
Finalmente la pagina si apre “ottimo compito …oggi alle quattro caffèeee!” Martina strafelice fende l’aria con un pugno ”e vai!!!” Prende l ‘i-pod, fa partire New Borne dei Muse a tutto volume, balza sul letto e comincia a saltare.
Martina cammina per strada con aria radiosa e borsa a tracolla.
Arrivata al bar prescelto si siede a un tavolino esterno e guarda l’orologio.
Il giovane cameriere le si avvicina fissandola estasiato e le chiede cosa desideri.
Lei risponde che aspetta un amico. Lui ci rimane male e si aggira intorno senza mai perderla d’occhio. Martina ricontrolla l’ora emozionata, mancano pochi minuti alle quattro. Apre la borsa estrae il portatile e lo accende. Scrive qualcosa in chat e annuisce sorridendo alla risposta.
Quindi chiama il cameriere “Un caffè lungo macchiato ”Il cameriere entra nel bar perplesso a portare l’ordine, mentre lei riprende a chattare, contenta.
Pochi minuti e lui torna con il caffè.
Martina ci versa due bustine di zucchero, le mescola e comincia a sorseggiarlo senza mai distogliere lo sguardo dallo schermo. Il cameriere rimane impalato col vassoio in mano.
Martina solleva i grandi occhi azzurri su di lui “ come ti chiami ?” Lui prontamente risponde “Giacomo!”
E lei con vocetta cinguettante lo implora “puoi lasciarci soli per favore Giacomo?”
Sullo schermo Thomas, tutto arruffato, sta sorseggiando il suo caffè.
Hai raccontato in breve quello che si può definire: un affresco della triste verità che ci circonda! COMPLIMENTI!
Brava Edda, proprio come mi preoccupo possa finire mia figlia ( e non solo ) tra qualche anno seduta al bar, emozionata e, putroppo, sola.
Questo racconto descrive molto bene l’invasione della tecnologia consumistica di oggi.
Grazie Domenico e Massimo per i vostri commenti, naturalmente mi sono valsa della consulenza di una sedicenne!
Triste affresco di adolescenti terribilmente soli .Credo possa uscirne un bellissimo cortometraggio. Brava!
Grazie Francesca per il tuo bel commento,mi ha fatto tanto piacere.
mi è piaciuto molto,complimenti! E’ incredibilmente attuale. E purtroppo non riguarda solo i sedicenni…. Brava.
Ti ringrazio molto, Mariangela.