Premio Racconti nella Rete 2014 “Aquila” di Anna Bonuccelli
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014Riusciva a malapena a sollevare la testa,eppure lei non voleva fuggire ma semplicemente volare via. In quella condizione non poteva stare, un’aquila reale prigioniera in un enorme gabbia, con un Napoleone un Garibaldi e addirittura un Hitler. Personaggi che indossavano la stessa divisa, infiocchettati come pacchi di natale per tenerla su. Alle tempie piccoli Frankenstein con segni formati simili a monete arroventate,poste da mani sadiche. Era un esercito traballante,dove lo stridio di passi strascicanti, davano la sensazione di vento che filtra tra rami secchi di alberi radicati, su terra sterile. Le cinghie di pelle che le cingevano zampe e ali erano decisamente troppo strette,forse per non farle dimenticare che esistevano,così tanto da farla sentire un semplice animale da cortile,magari un pollo imbonito per una misera manciata di granturco….Pillole per un’anima profondamente ferita. In quel luogo il sole si faceva prepotentemente strada tra le sbarre e si proiettava sul pavimento traslucido,impregnato di vomito e feci,con larghe righe, tratti di luce ed ombra,dove il licantropo amava accovacciasi per leccarsi e grattarsi dalle fastidiose pulci. Urla, ,tante, troppe.Lacrime che uscivano silenziose da occhi persi nel nulla. C’era chi cercava di accoppiarsi tra razze diverse,nascosti in qualche angolo coperto da lenzuola,ma niente poteva accadere erano stati castrati psicologicamente e materialmente con poltiglie verdi. Strani esseri indossavano camicie bianche lunghe alle ginocchia,in doppiopetto e farfalle appese al collo,la guardavano con aria interrogativa,poi parlavano tra loro e l’ultima volta aumentarono la dose di becchime…..e improvvisamente fu il buio che duro giorni settimane mesi poi l’aquila si risveglio. I lacci di cuoio che le immobilizzavano zampe ed ali non c erano più,al loro posto cicatrici a polsi e caviglie e furono incontri tanti incontri con i medici. La plasmarono come normalmente lei doveva essere e un giorno fu pronta a lasciare la grande gabbia.
Aveva giurato eterna devozione al marito ricco e potente che l’aveva portata li. Preparo le sue cose,poche in verità,solo un abito dal taglio
elegante che le avevano quasi strappato da dosso il giorno del ricovero,lasciandola completamente nuda, gettandola su tela ruvida tanto che la sua pelle ricordava ancora quel martirio. Si vesti,non aveva bisogno di pettinarsi era stata rasata per evitare pidocchi e pulci.Uscendo dalla camera, nel corridoio, era appeso uno specchio,si guardo ma non si riconobbe,la giovane fanciulla che era entrata ora appariva con un volto segnato,la peluria residua sul capo era completamente bianca…alle tempie cicatrici tonde come monete,una lacrima le scivolo giù,ma senza far rumore nel cuore …in parte morto. La gabbia si apri e fu il fuori tutto..troppo grande luminoso,tanto come se il sole si fosse raccolto totalmente con tutta la sua forza e il suo calore in un unico punto ,per accompagnare i suoi passi esitanti,freddi dal gelo creato dal suo vuoto indotto ..Poco lontano due figure ben distanti una dal altra…non molto definite…attendevano vicino ad auto che lei non aveva mai visto….moderne,coperte e con strani cerchi argentei alle ruote,tanto luccicanti che l accecavano. Improvvisamente nella parte che rimaneva più in ombra riconobbe lui….Suo marito o meglio il suo divenuto vecchio consorte con tanto di autista a seguito che spazientito la stava attendendo….L’aquila si fermo,le ali si fecero pesanti poi molli …stavano scomparendo avrebbe solo camminato un percorso di vita segnato per lei….Ma una mano la tocco dolcemente sulla spalla…si volto e vide lei,più grande ma sempre più bella…..le piume ebbero una vibrazione e senza esitazione afferro la sua scelta e volo via….volo via con lei….
I medici che dalla finestra dello studio avevano visto tutta la scena si guardarono stupiti e sconfitti,la cura non aveva funzionato…..Ma era troppo tardi,l’aquila era già lontana,nella parte del cielo che non aveva mai smesso di sognare.
Solo chi ha una grande sensibilità può metterla bianco su nero in questo modo
Grande Anna <3
Solo chi ha una grande sensibilità può metterla nero su bianco in questo modo
Grande Anna <3
Grazie Nadia forse perche viviamo la vita nello stesso modo..con questo commento non ho più dubbi