Premio Racconti nella Rete 2014 “L’invito” di Sara Lacovich
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014Mancava un mese all’esame di maturità. L’anno era volato, l’ultimo anno di liceo, ed era sempre più vicino il momento dei saluti generali a compagni, amici, professori e a lui… lui che ancora non sapeva quanto fosse in subbuglio il cuore di Ely dal momento in cui aveva fatto il suo primo ingresso in terza F. Ely chiuse piano il manuale di letteratura italiana che troneggiava tronfio e arrogante sulla scrivania, mise il tappo all’evidenziatore giallo ormai scarico, si lasciò ricadere sullo schienale della sedia e ripensò a quel 12 settembre.
Lei e Anna erano corse per prime in classe per occupare i loro affezionatissimi banchi (rigorosamente in terza fila laterale accanto alla finestra) e avevano aspettato chiacchierando il suono della campanella che si era in un istante portato via tutte le emozioni e i ricordi della lunga estate. Lui era entrato in classe per ultimo, a passo lento e deciso e con aria assorta; Ely lo aveva osservato a lungo.
Proveniva da un’altra città ed era il suo primo anno al liceo Parini e sarebbe stato anche l’unico. Da quel giorno i pensieri di Ely furono fissi su di lui, lui era il protagonista di tutte le sue fantasie più nascoste: il suo volto le appariva tra i versi delle liriche di Leopardi e tra le noiosissime pagine della Critica della Ragion Pura, lei era Gertrude e lui Egidio. I suoi pensieri furono interrotti dallo squillo del cellulare.
Era Anna con il suo solito tono squillante. “Ely allora ti sei decisa? Quel biglietto di cui parlavi? L’hai scritto? Dove hai intenzione di lasciarglielo?” Ely trasalì: “Non so.. era solo un’idea, non credo..” “Ma come non credi?” la interruppe l’amica, “c’è sintonia tra voi, lo sento.. ieri continuava a fissarti Ely!” In effetti il giorno prima Ely era entrata in ritardo e dal momento del suo ingresso in aula lui non le aveva staccato gli occhi di dosso. O era solo una sua impressione? Quanto avrebbe voluto avere il coraggio e il carisma di Anna! Lei si che si buttava a capofitto verso la vita, per afferrare e assaporare tutto quello che le avrebbe offerto! Anna aveva già tutto chiaro davanti a sé: l’esame, un anno a Londra, l’iscrizione all’università e soprattutto, niente legami sentimentali. “Voglio essere libera di fare le mie scelte senza ripensamenti”, diceva sempre. Perché non buttarsi allora? Si trattava solo di un bigliettino innocuo perché lo sguardo di lui proprio non lo poteva affrontare, non avrebbe mai potuto dirglielo a viso aperto.. ma dirgli cosa poi? Che lo amava alla follia, che era il suo principe azzurro, che lo desiderava dal primo giorno? Era solo una povera illusa. Poi ripensò alla settimana precedente.
Durante l’intervallo Ely era entrata in classe per prendere qualche spicciolo per la merenda e l’aveva trovato lì. Non c’era nessun altro, lui era appoggiato alla cattedra e sfogliava l’antologia di letteratura latina. Lei si era sentita avvampare, era corsa verso il suo Eastpack e velocissima aveva preso il suo portamonete; poi proprio mentre lei stava uscendo dall’aula, i loro sguardi si erano incrociati e lui le aveva sorriso e quel sorriso le era rimasto appiccicato al cuore. “Ely sei ancora lì?”
Di nuovo la voce squillante di Anna. “Ho capito, te lo scrivo io il biglietto ok? Domani te lo porto a scuola.” “Anna ma cosa..?” Ely non fece a tempo a pronunciare la frase che Anna riattaccò. Il giorno seguente Ely arrivò a scuola prestissimo, si sedette e iniziò a ripassare per la verifica di inglese. Anna la raggiunse poco dopo con aria trionfante sventolando un piccolo foglio di carta. “L’ha scritto veramente..” pensò Ely. “Leggi Giulietta!” esordì Anna, “Vediamo se queste parole possono andare bene per il tuo Romeo!” Ely prese in mano il foglietto e lesse piena di agitazione: “Ci vediamo per un caffè? Mi piacerebbe molto se chiacchierassimo un po’. Va bene verso le 15 al bar all’angolo?”
Le sue mani sudate si erano appiccicate al foglio di carta. “Vedi? – disse Anna – poche e semplici parole, un banalissimo invito, vedrai che verrà!” Ely sospirò: “ Se lo dici tu.. però mi devi aiutare ancora Anna, dove lo mettiamo perché lo trovi subito?” “Aspettiamo la fine delle lezioni”- disse sicura Anna. La mattinata volò tra verifica di inglese difficilissima, interrogazione di matematica inaspettata e noiosissima lezione di storia della professoressa Salemi. La campanella suonò alle 13 e come tutti i giorni la fiumana degli studenti si riversò disordinata giù per le scale, per i corridoi e poi fuori dall’edificio. Ely e Anna aspettarono che tutti fossero usciti e si avvicinarono alla porta dell’aula del piano terra. Anna strinse un braccio ad Ely e le disse: “Dai sbrigati!” Ely sgattaiolò nell’aula deserta, cercò in fretta il cassetto e dopo averlo aperto infilò il biglietto nel registro, sopra la pila dei temi di italiano.
Racconto a tratti sdolcinato con Ely avvolta nel limbo di un infatuazione. La sua amica Anna interviene ad iniettarle un po di concretezza. Secondo me lasci il lettore come a bocca asciutta. Cioè poi nel bar dell’angolo, alle fatidiche ore 15, si presenta anche lui, oppure quel biglietto finisce in mani altrui, e lui nemmanco fa in tempo a leggerlo?