Premio Racconti per Corti 2014 “2000 Metri” di Dario Loni
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014GIULIO, giovane studente universitario, se ne sta sdraiato nel mezzo di un grande prato ai confini di Pisa, la sua città. A pochi passi da lui, appoggiata al tronco di un albero, MARIA, sua coetanea e migliore amica, legge un libro. Per i due ragazzi è l’ultimo giorno che passeranno assieme. Maria, il giorno dopo, sarà costretta a trasferirsi con la sua famiglia in una città lontana.
Hanno così deciso di passare l’ultimo giorno da soli; la mattina al mare, il pomeriggio a Pisa. Quella sera l’avrebbero passata invece cenando in un ristorante lucchese, ed infine passeggiando lungo il bel viale alberato che, dipanandosi sopra le mura, racchiude la città di lei.
Finito l’ozioso pomeriggio i due recuperano la macchina, lasciata ai margini del parco, per andare a cena.
Durante il viaggio i due discutono ancora una volta dell’imminente separazione; Maria prova timore e si sente persa, mentre Giulio minimizza, promettendole con leggerezza che si sarebbero sentiti ogni giorno e che sicuramente sarebbe andato a trovarla.
La macchina esce velocemente dalla città, cominciando a zigzagare in alto sulle colline, verso la galleria posta ad unione delle due città. Arrivati all’ultima curva, Giulio le indica il sole arancione che si sta immergendo nel mare. Lo spettacolo calma Maria, la quale, prima che il buio della galleria inghiotta la macchina, sorride a Giulio.
Un anno è passato e Giulio, con a fianco Maria, sta guidando la sua macchina fuori dalla galleria in direzione di Lucca. Il volto di lui è scavato e sciupato; lei è ancora bella e raggiante come il giorno d’autunno dell’anno prima. I due non parlano, la radio trasmette la notizia dello scoppio di una nuova guerra. I colori del paesaggio sono spenti, il sole è nascosto dietro ai monti. Maria, a differenza di tutto quello che le sta attorno, ha uno sguardo vivace. Rompe il silenzio tempestando Giulio di domande su quello che ha fatto nell’ultimo anno. Lui non risponde, così Maria comincia a raccontare quello che ha fatto lei.
Arrivati a Lucca i due salgono sulle mura, passeggiando come erano soliti fare un tempo . Maria fischietta divertita, mentre Giulio resta ancora in silenzio.
I due si siedono su una panchina nel viale alberato. Giulio rivolge lo sguardo al cielo mentre Maria lo guarda sorridendo.
Dopo qualche istante di silenzio Maria fa una pernacchia a Giulio, si alza e corre via. Lui prima esita, poi la rincorre.
I due, seguendo la strada in basso e a destra, scendono dalle mura. Maria si ferma oltre il piccolo incrocio alla fine della discesa, si volta, ed urla a Giulio di prometterle che tornerà ancora a trovarla. Prima che lui la possa raggiungerla o risponderle un camion si frappone tra i due. Una volta passato Maria è scomparsa. Con un sospiro Giulio riprende a camminare.
Giulio cammina in silenzio per le strade cittadine.
Giunto a destinazione entra deciso dalla porta a vetri e camminando per i corridoi ricambia i saluti delle infermiere che ormai lo conoscono. Come ogni volta, arrivato davanti alla stanza giusta esita, sospira ed infine varca la soglia. Nella stanza lo attende Maria, supina nel letto asettico dell’ospedale, in coma sin dall’incidente stradale dell’anno precedente, avvenuto nella galleria che unisce Pisa e Lucca.
Mi è piaciuto molto come il riavvolgere del tempo imprima al racconto un forte emozione. Commovente.