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24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2014 “Il consigliere” di Roberto Giorni

Categoria: Premio Racconti per Corti 2014

Giulia e il nipotino Lorenzo entrano in un negozio di scarpe. Antonio li accoglie con entusiasmo e sottolinea che li considera clienti molto fedeli. Il vivace Lorenzo inizia a descrivere il tipo di scarpa da ginnastica di cui la nonna ha bisogno. Antonio lo ascolta con attenzione, quindi porta alcuni modelli che vengono sottoposti al giudizio di nonna e nipote. Le scarpe più attraenti secondo il parere di Lorenzo sono quelle eleganti, dove risulta prevalere un colore caffè latte. Tali scarpe ottengono il consenso di nonna Giulia, che ringrazia il bravo Lorenzo e le acquista. Un anno fa purtroppo il nonno morì per una grave malattia. Da allora spetta a Lorenzo la qualifica di consigliere sugli acquisti della nonna nel settore calzature.

Il giorno successivo Giulia e Lorenzo camminano lungo una strada del centro storico. Giulia indossa una tuta dalle tonalità chiare, più le nuovissime scarpe da ginnastica di colore caffè latte. Nonna e nipote parlano di un certo Gianfranco. Sembra che da giovane egli riuscì a vincere alcune gare di atletica nel settore dei cento metri, ma poi iniziò ad avere poca voglia di allenarsi. Giulia è convinta che sarebbe potuto diventare un grande campione, ma lui purtroppo, scelse di non averlo più, il coraggio di crederci. Un Lorenzo serio in volto ripete, quasi con le stesse parole, il concetto espresso dalla nonna.

Nel frattempo all’interno di un ufficio vediamo due uomini probabilmente quarantenni, in piedi l’uno di fronte all’altro. Quello che indossa pantaloni e camicia di jeans, ringrazia il direttore e gli rivela che lo considera un mito per come riesce, ad abbinare benissimo, gentilezza e carisma. A questo punto il direttore si complimenta con Gianfranco, il quale entrò come ladro di pellicce, e ora che sono trascorsi cinque anni, nonostante continui a portare quelle basette lunghe che vanno ad unirsi ai baffi, esce avendo mostrato buoni progressi a livello caratteriale. I due uomini si scambiano una calorosa stretta di mano, a cui fa seguito un abbraccio intenso.

Gianfranco si gode i primi passi fuori dal carcere. Pochi istanti dopo arrivano in zona Giulia e Lorenzo, i quali si dirigono entusiasti verso un Gianfranco finalmente libero di abbracciare da libero, con gioiosa intensità, la propria madre Giulia e il proprio figlio Lorenzo, che ha quasi sette anni.

Nel contempo, in una camera grande e lussuosa, un uomo e una donna raggianti, stanno seduti sopra al lettone matrimoniale e coccolano delicatamente una bambina di circa due anni. Più in là c’è un tavolino che ospita una grande torta con quattro candeline accese. La donna si dichiara entusiasta di non aver sposato quel ladro di Gianfranco. Ringrazia la sorte per averle regalato quattro anni fa il matrimonio con Alberto, unione da cui è nata la bellissima Sonia. Inoltre questa donna si vanta di aver allontanato il proprio figlio Lorenzo, che da molto tempo abita con i nonni paterni.

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6 commenti »

  1. Caro Roberto, ben trovato! È una storia impegnativa, leggendo il testo capisco alla fine tutto quanto, non sono però in grado di capire come, attraverso le immagini ,questo possa avvenire così facilmente, ma tu avrai già qualcosa in mente…
    Capisco comunque l’importanza del messaggio: l’idea della redenzione personale, del capire i propri sbagli e di trovare persone che danno l’opportunità per una seconda possibilità. Ci vuole anche questo e non è scontato.
    Spero piaccia alla giuria.

  2. Ben trovata Silvia e grazie per il commento. Penso che quando Giulia dice che Gianfranco scelse di non avere più il coraggio di crederci vedo bene un flashback durante il quale Giulia rimprovera un giovane Gianfranco accusandolo di aver iniziato a frequentare gente strana, e di avere preso il vizio di allenarsi senza impegno. Altro snodo del cortometraggio è il dialogo amichevole fra il direttore e Gianfranco, durante il quale può venir visualizzato il loro primo incontro avvenuto 5 anni fa in un atmosfera decisamente più tesa, allor quando Gianfranco era scontroso e sembrava arrabbiato con il mondo intero.

  3. Caro Roberto, hai delineato la vicenda; i personaggi non sono molti e sono legati dal vincolo di sangue, a parte il direttore del carcere. C’è Gianfranco, il figlio ritrovato, che ha pagato il suo debito con la società dopo il carcere, durante il quale è maturato e ha capito i propri errori e le conseguenze del rifiuto della vita di sacrificio, quella di atleta. C’è da considerare la paternità non vissuta di Gianfranco, per la lontananza dal figlio Lorenzo, diventato “il consigliere” di nonna Giulia. C’è una donna, la madre di Lorenzo, che vive l’ anniversario di matrimonio, quattro anni, con Alberto e la figlia Sonia di due anni. La donna è soddisfatta della scelta di aver abbandonato Lorenzo in tenera età e Gianfranco, detenuto, per farsi una vita nel lusso, cosa che non avrebbe ottenuto da Gianfranco. Forse il lusso è la causa dei furti di Gianfranco (la pelliccia). La vicenda può prestarsi ad approfondimenti a beneficio del Corto. In bocca al lupo Roberto.
    Emanuele.

  4. Mi trovo in sintonia con le tue opinioni Emanuele. Molto giusto individuare nella ricerca del lusso una concausa dei furti di Gianfranco, il quale si è purtroppo catapultato dentro un’illusoria via di fuga dai faticosissimi allenamenti che lo avrebbero portato alla gloria sportiva. Comunque il nuovo Gianfranco sembra ben avviato alla riconquista degli affetti familiari per quanto riguarda Giulia e Lorenzo. In bocca al lupo Emanuele.

  5. Roberto ho letto con piacere la tua storia.
    Premesso che non mi intendo di cortometraggi e delle tecniche espressive che si usano ci tenevo a dirti che sono rimasta colpita della “doppia figura” di madre che hai tracciato.
    La nonna che con amore cresce il suo nipotino in attesa di affidarlo di nuovo al padre, suo figlio, sapendo che ha sbagliato e pagato per questo.
    La madre di Lorenzo che apparentemente in modo semplice ha abbandonato il figlio perché frutto di una “storia sbagliata”…..come si può abbandonare uno figlio…..
    Dimmi di più.
    P.s. quest’anno non partecipi? 🙂

  6. In effetti hai ragione Liliana, si, la madre di Lorenzo risulta ancora ben ferma e solida nella sua volontà di rinnegare il proprio passato con Gianfranco
    Facendo così esclude dalla propria vita il figlio Lorenzo. Le colpe dei padri che purtroppo ricadono sui figli. Ho voluto che facesse da contraltare la figura
    Femminile altrettanto energica rappresentata dalla nonna paterna. A lei viene naturale perdonare le marachelle del maturato Gianfranco che ora potrà
    Dedicarsi a recuperare alla grande il rapporto con il figlioletto Lorenzo.
    Quest’anno parteciperò nella sezione racconti nella rete, prevedo di inviare il mio nuovo racconto ad inizio del mese prossimo.

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