Racconti nella Rete 2009 “Nel bosco dei Fiaschetti” di Anita Arrighi (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009Si racconta che mille e mille anni fa, in un bosco incantato situato ai piedi del monte Gioiello, vivevano dei piccoli esseri dall’aspetto mite e rassicurante.
Si chiamavano Fiaschetti per la loro pancina tonda, il collo lungo, e il cappello a forma di tappo.
Abitavano sulle radici sporgenti degli alberi, in piccole case simili a mucchietti di terra colorata. Alcuni di loro che avevano il potere di emettere luce, trascorrevano la notte dentro gabbiette appese ai rami degli alberi, illuminando così l’intero villaggio.
In quel luogo tutte le creature collaboravano per far sì che i giorni trascorressero tranquillamente, in pace e serenità. I bruchi trasportavano merci, le chiocciole accompagnavano i bambini a scuola e gli uccelli erano dei veri e propri aeroplani.
Ogni giorno i fiaschetti più giovani raccoglievano foglie, bacche e radici che il piccolo popolo consumava per cena, dopo la cottura in un gran pentolone.
Circolavano voci che nella parte più folta del bosco, si nascondeva una signora dall’aspetto serio, molto irascibile e non amante della compagnia.
In un pomeriggio d’autunno, un piccoletto, nel tornare a casa seguito dai bruchi carichi di bacche, scorse dentro l’alta chioma di un albero, qualcosa di simile ad una grande nuvola nera.
Capì presto che quella specie di nuvola, era la gonna dell’abito della temuta signora, perché subito dopo notò i suoi grandi occhi che lo fissavano.
Rimase impietrito a guardarla e non sapeva cosa fare. Dopo il primo momento di terrore, si accorse che quegli occhi erano lucidi di pianto, e non avevano un aspetto cattivo.
Avrebbe potuto fidarsi?
Mentre i bruchi impauriti si erano nascosti, il povero Fiaschetto, un po’ balbettando, le chiese se avesse avuto bisogno di qualcosa.
Con voce triste e rassegnata, la donna rispose:
– “Oramai è troppo tardi per ammettere di aver bisogno! Avrei dovuto farlo molti e molti anni fa!”
– “P.. p..puoi provarci ora!”- continuò il Fiaschetto con un filo di voce!
– Oramai è troppo tardi!”- replicò la signora ! –“Avrei dovuto ammetterlo da giovane, quando con prepotenza e presunzione, pensavo che per viver bene bastasse solo soddisfare i miei capricci. Col passare del tempo, tutte le persone si sono allontanate da me ed allora ho iniziato a capire che nella vita, nulla è più importante dell’essere circondati da affetto e amore. Alla mia età, oramai, sento che sono condannata alla solitudine e ho deciso di rifugiarmi in questo bosco..”-
Il piccolino, abituato all’armonia e alla serenità del villaggio, spontaneamente le chiese di scendere dall’albero e di andare a vivere insieme ai Fiaschetti; avrebbe potuto portare una ventata d’aria fresca al solito tran tran di tutti i giorni, raccontando storie vere o fantastiche della sua vita.
Dopo quelle parole, seguite da un lungo silenzio, accadde una magia.
Il raggio di sole che illuminava la chioma dell’albero si allungò dolcemente, accoccolandosi sul cuore della donna. Un calore gentile dipinse il suo volto di oro brillante creando un armonioso contrasto con quel grande abito nero.
Ci fu ancora un lungo silenzio durante il quale la signora, emozionata dalle parole del piccoletto, trovò ben nascosto nel proprio animo, il meraviglioso sentimento dell’amore.
Lentamente posò lo sguardo su tutto quanto la circondava, e notò per la prima volta quel che aveva sempre guardato senza mai realmente vedere.
Solo allora, le apparvero i bellissimi funghi, gli splendidi alberi, i meravigliosi cespugli, e la fantastica terra umida del bosco.
Scesa dall’albero, con lo spirito di una ragazzina, iniziò a camminare verso il villaggio a fianco del piccolo uomo, seguita da una fila di bruchi carichi di bacche pronte per esser cotte nel gran pentolone.