Premio Racconti nella Rete 2014 “Multitasking love” di Diego Lama
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014La mia bella cognata Tina è in ospedale e sta morendo.
Al suo capezzale ci sono il marito e i figli. In attesa.
Ci siamo anche noi, io e mia moglie.
Il marito, mio cognato, si alza e esce fuori dalla stanza assieme ai due figli.
– Scusate – dice uscendo – andiamo in corridoio per qualche minuto.
Restiamo soli, io e mia moglie.
– Porco – sussurra.
– Smettila.
– Bugiardo.
– Paranoica!
– Vivi di finzioni, ti odio!
– Ma smettila!
Anche se Tina sta dormendo, e forse non si sveglierà più, noi bisbigliamo per non disturbarla.
– È finita tra noi – dice mia moglie.
– Ne possiamo parlare in un altro momento?
– Porco.
A un tratto arriva su WothsApp un messaggio della mia vecchia amante, Gloria.
Mia moglie mi lancia uno sguardo: cos’è? mi chiede con gli occhi.
Scuoto le spalle, intanto leggo.
Ho bisogno di parlarti!
No, non posso risponderle adesso.
– Cos’era quel suono? – chiede mia moglie.
– L’avviso sonoro di un gioco.
– Un gioco?
– Sì.
Sì, ma cosa vorrà Gloria adesso?
Che c’è? Le scrivo.
Non possiamo più vederci! Risponde.
Mia moglie mi osserva.
– Che c’è? – chiede ancora.
– Nulla – le rispondo.
Perché? scrivo a Gloria.
– Non ti fermi neanche in momenti come questi! – dice mia moglie.
– Ho finito!
– Bugiardo.
– Smettila!
Non mi ami! Mi scrive Gloria.
Stai scherzando? Le rispondo.
– Cosa stai scrivendo? – chiede ancora mia moglie.
– È solo un gioco.
– Smettila, non adesso!
Non mi ami abbastanza.
Non posso risponderle, ha ragione mia moglie: non adesso, maledizione.
Eppure la situazione è delicata, potrei perdere Gloria per sempre.
E non voglio perdere Gloria!
Guardo Tina immobile sul letto di morte: quanti bei ricordi!
A un tratto arriva, sempre su WothsApp, un altro messaggio.
Non è di Gloria, ma di Luisa, la mia ultima amante.
Mi ami? Chiede Luisa.
– Smettila! – dice mia moglie.
– È solo un gioco.
– Stai scrivendo, non è un gioco!
– Non sto scrivendo!
Io ti amo, sei tu che non mi ami! Scrivo a Luisa.
Intanto anche Gloria torna all’attacco: Allora, non rispondi? È finita?
Ma cosa dici: io ti amo. Scrive Luisa.
– E allora cosa stai facendo? – chiede mia moglie.
Non posso andare avanti così.
Mi viene un’idea.
L’idea di una vita.
– Sto giocando: si copia e poi si incolla – rispondo a mia moglie.
Poi prendo l’ultimo messaggio di Gloria e lo incollo nel messaggio di risposta per Luisa.
Non possiamo andare avanti così! Scrivo a Luisa.
Così come? Chiede Luisa. Incollo per Gloria.
Me lo domandi? Risponde Gloria. Incollo per Luisa.
Ma se sei sempre tu che non puoi vedermi! Risponde Luisa, incollo su Gloria.
– E che gioco è? – chiede ancora mia moglie.
– Niente – sussurro – copio e incollo, poi ti spiego.
Non voglio vederti per non creati troppi problemi! Risponde Gloria a Luisa.
Tu non mi crei mai problemi! Risponde Luisa a Gloria.
Ah ah! Risponde Gloria a Luisa.
Ti amo! Luisa a Gloria.
Non ti credo più. Gloria a Luisa.
Ma cosa devo fare, ancora? Luisa a Gloria.
Ancora? Gloria a Luisa.
Ancora! Luisa a Gloria.
Prova ad amarmi davvero, col cuore!
È quello che faccio.
Se questo significa amare, per te!
E allora cosa vuol dire, per te?
Per me significa sentire l’altro, sempre, anche quando non ci sentiamo!
Ed è quello che fai tu? domandatelo!
Almeno cerco di farlo, ci provo!
Mai!
Non parlare così, è ingiusto, è falso.
Ah ah!
Non scrivere ah ah, mi irrita.
Mai una volta che tu voglia comunicare davvero.
Ah no!
No!
È adesso cosa stiamo facendo?
Solo oggi, chissà perché!
Perché ti amo!
Fosse sempre così!
Perché, com’è in realtà? spiega!
Domani sarà tutto diverso.
Che vuoi dire?
Indifferenza, superficialità, finzioni, non ne posso più!
– Ancora con questo gioco! – chiede mia moglie.
– Ma che fastidio ti do? – le chiedo.
– Fallo per Tina, maledizione!
– Ma non può sentirmi!
– Fallo per il marito e per i figli!
– Sono tutti fuori!
– Sei un superficiale cronico!
Siamo diversi, accettami! Scrive una delle due amanti, incollo per l’altra.
– Siamo diversi, accettami! – rispondo anche a mia moglie.
Ho accettato un sacco di cose!
Che fai, me lo rinfacci adesso?
– Ho accettato troppo! – sussurra mia moglie.
– Me lo rinfacci? – sussurro io – adesso!
Non rinfaccio, io! Io non rinfaccio mai, al contrario di te.
Quel che dici è molto doloroso.
– Non rinfaccio nulla – mia moglie scuote la testa.
– È molto doloroso per me!
C’è qualcosa di diverso oggi.
Anche io lo sento, ma non capisco.
Potrebbe essere un nuovo modo?
Un nuovo inizio?
No, non ti credo più.
Facciamo uno sforzo tutti e due.
– Facciamo uno sforzo tutti e due – sussurro a mia moglie.
– Ah ah.
– Non ridere, mi irrita.
– Sapessi quello che irrita me!
– Un nuovo inizio, proviamoci.
– Sei sincero?
Ne vale la pena?
Sì.
– Pensavo mi chiedessi se ne valeva la pena – dico.
– Ne vale la pena, allora?
– Sì!
Ci credi veramente?
Ti giuro.
Ma io non so se crederti, ormai.
Dammi una possibilità.
– Sei un bugiardo.
– Dammi un’altra possibilità.
– Non lo so.
– Ti prego.
Ok.
Ti amo.
Ma è l’ultima.
Non essere così duro.
Magari dura, comunque non sono dura!
Dura? Bah!
Bah?
Che fai adesso ti arrabbi anche per gli errori di battitura.
Ma no!
Temevo.
Chi se ne frega delle a!
– Ancora con questo gioco maledetto?
– Ho quasi finito.
– E questo per te significa ricominciare?
– Solo un secondo di pazienza.
– No, basta.
La mia bella cognata muove la testa.
– Si sta svegliando! – urla mia moglie.
Tina mi fa un lieve segno, mi chiede di avvicinarmi.
Mi avvicino. Avvicino l’orecchio alla sua bocca.
– Mi ami? – chiede Tina.
– Cosa dice? – chiede mia moglie.
Ti amo, ecco la verità. Scrive Gloria.
Anche io. Scrive Luisa.
– Ti ho sempre amata – sussurro a Tina.
– Chiede del marito – sussurro a mia moglie.
Amore mio.
Amore.
– Ti amo – sussurro ancora mentre mia moglie esce.
– Ti amo – dice Tina.
Ti amo. Scrive Gloria.
Ti amo. Risponde Luisa.
– Ti amo – dico a mia moglie che mi osserva sulla soglia.
– Ti amo – risponde.
Un uomo con il cuore in affitto mi sembra. Riesce, beato lui, a dividersi fra quattro donne, facendo in modo che non si accorgano l’una dell’altra. Le donne di questo racconto sembrano come gemelle fra di loro. Sono istintivamente orientate a credere e cedere facilmente a questo maschio che ci marcia nella sua abile, pure cinica, attività di truffatore sentimentale.
nonostante il pensare che possa essere un racconto tratto da una storia vera mi renda triste, è stato divertente leggerlo. é rapidissimo e scorrevole, bello! complimenti!
Veloce e molto divertente. Indipendentemente dalle questioni morali, il tuo protagonista vince tra tutti per inteligenza e furbizia.
Complimenti, Sara.
Io non mi arrabbio per gli errori di battitura, però si scrive WHATSAPP!!
Scherzi a parte: la storia è originale, l’articolazione dei dialoghi, verbali e SMSati, è geniale.
Se continui così potresti essere il degno erede di Achille Campanile, insuperato autore, inventore della commedia nonsense all’italiana.
Il ritmo è lo stesso.
Per capire di che parlo – se sei più giovane di me ti sei perso la scenetta recitata, tra gli altri, da Johnny Dorelli, negli anni settanta – ti metto il link del testo di ACQUA MINERALE
http://ultimavisione.wordpress.com/2012/01/27/acqua-minerale-breve-atto-unico-di-achille-campanile/
Dimenticavao: bravo!
Ciao
Molto bene secondo me!
Ben costruito!
L’intrigante racconto si regge sui dialoghi e sui SMS facendo il verso, credo, a una società in cui tutti vogliono essere importanti per qualcuno ma non si curano della sostanza. Forse ciascuno dei personaggi si comporta così perché si ritiene l’unico individuo (?) importante. Sarebbe possibile ideare un gioco, per uomini così o donne così, per dare sfogo alle loro voglie di conquiste e di seduzioni?
Ciao Diego.
Emanuele.
A teatro sarebbe esilarante. Bravo Diego. Liliana
Complimenti, devo dire che l’ho trovato davvero interessante…molto simpatico e sopratutto…attualissimo in questo mondo reale ormai sempre più commisto con quello virtuale 2.0
Bravissimo 🙂
Originale e decisamente attuale.
A presto.
M
Molto divertente. Il racconto mette in evidenza la superficialità dei rapporti tra uomini e donne, amanti e non; ed inoltre è ertamente valido per sintesi e comunicazione.
Grande controllo dei tempi di scrittura, così come il protagonista ha grande controllo dei moderni mezzi di comunicazione, oh yeah! Divertente, stringente, accattivante! Bello, complimenti! Certo però che l’amore al tempo di wzp è na roba triste, direi squallida..forse perché troppo semplice, o forse perché siamo diventati tutti un po’ tristi..o l’amore è solo una parola per mascherare il fast emotional festival imperante..