Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “Davanti alla vergogna” di Marco Bianchi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Se una mattina Modesto, studente universitario dalla media invidiabile, metodico redattore di appunti, ma timido al limite della fobia sociale, dovesse trovarsi ad arrivare in ritardo a lezione, seppure di pochi minuti, fermatosi davanti alla porta dell’aula esiterebbe ad aprirla.

Perché l’aula è sviluppata ad anfiteatro con la porta posta in cima alla scalinata centrale, e allo scattare della maniglia, e all’inondarsi di luce degli anelli superiori della sala, i presenti reagirebbero voltandosi e lo sguardo del professore, posto sul fondo di quel mulinello fatto di banchi e gradini, si volgerebbe nella sua direzione come a volerlo risucchiare.

La sua faccia si colorerebbe e un eventuale quanto ironico “Sempre in orario”, pronunciato dal docente, porterebbe la sua schiena o la sua fronte ad imperlarsi come fosse in una sauna e le sue ginocchia a disarticolarsi mentre discendono i gradini alla ricerca di un postazione sufficientemente rassicurante.

 

Inoltre qualcun altro potrebbe essere nella sua stessa condizione quella mattina.

Per cui camminerebbe a testa bassa nel corridoio, accanendosi sulle pellicine delle dita fino a farle sanguinare e torturandosi i capelli alla base della nuca, in attesa dell’arrivo di un altro studente, meglio ancora un gruppo, che gli apra la strada sollevandolo da tutte le attenzioni.

 

Non vedendo giungere nessuno uscirebbe a fumare o andrebbe in bagno, con la speranza che quei diversivi lo aiutino a far affiorare in lui un briciolo di spavalderia o di incoscienza: dopotutto non sarebbe colpa sua se il treno avesse fatto ritardo, e a chi chiederà gli appunti se non ha confidenza con nessuno?

 

Infine, tornato lì davanti, spinto dalla convinzione che il protrarsi del ritardo  sia inversamente proporzionale alle sue probabilità di passare inosservato, più volte poggerebbe la sua mano sulla maniglia, i muscoli del braccio contratti fino al deltoide a misurarne la forza, a controllare l’ampiezza della rotazione.

Perché in fondo chi dovrebbe notare la sua presenza? A chi dovrebbe interessare?

 

E’ già sollevato nel vedere la porta aprirsi.

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3 commenti »

  1. Mi è piaciuto molto, hai fatto un’analisi asciutta e interessante. Bravo.

  2. I giardini di marzo. Difficile essere studenti. Io restavo a guardarli per cercare il coraggio per imitarli. Battisti ha saputo dirlo bene, e anche tu. M

  3. Hai decritto bene il disagio di molte persone quando arrivano in un’assemblea o in un’aula scolastica dopo l’inizio della seduta. Non vale puntualizzare la responsabilità del ritardo, si deve varcare la porta oppure c’è da scegliere tra il perdere la lezione o il prendere gli ultimi appunti. Alla fine, rimane l’unica soluzione possibile: entrare nonostante tutto; anche l’autostima ne trarrà beneficio.
    Emanuele.

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