Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2013 “Giornata estiva” di Maria Beatrice Berti

Categoria: Premio Racconti per Corti 2013

Mi hai detto di averla vista. L’hai incontrata per strada. Il suo solito passo veloce, i capelli raccolti.

I suoi anni portati molto bene.

Il suo sorriso sempre quello, dici.

Ah, qualche capello bianco.

Gli occhi neri, la risata pronta.

Ingrassata…..Ah, no?

Ti e’ sembrata felice?

Diresti di si.

Sai se e’ sposata, o comunque ha qualcuno?

 

Sai se ha figli?

 

Fa sempre il solito lavoro?

Si e’ trasferita qui? Davvero?

 

Sorridevi e i tuoi occhi luccicavano, sopresi. Non eri indifferente, le tue domande una raffica.

Era da tanto tempo che non la vedevi, da quando la storia ad un certo punto era finita.

Da quando lei se ne era andata.

So che avevi cose sue, libri, un vecchio pacchetto di sigarette, una collana e delle foto.

Che custodivi gelosamente.

Sapevo che il suo sorriso era impresso dentro te. Malgrado il tempo trascorso.

Che conservavi ricordi accuratamente, un vecchio disco con le canzoni di quella estate, cosi’ strana cosi’ fredda, tanto che andavamo in spiaggia vestiti.

Sorridevi e le tue mani tremavano leggermente mentre finivi l’ultima sigaretta.

Nel riverbero estivo di quella giornata. Cosi’ luminosa da togliere il respiro.

I tuoi occhi, ora, erano come in attesa.

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4 commenti »

  1. Il testo mi incuriosisce. Credo che possa essere l’unione di due monologhi; il primo monologo, quello che contiene le sequenza di domande, è di un uomo che chiede a una persona notizie di una donna, sua compagna o sua amante un tempo, mentre il secondo monologo è della persona interpellata, molto probabilmente l’attuale moglie o amante dell’uomo, che ricorda le emozioni vissute tempo prima dall’uomo, prigioniero del sentimento per la compagna che l’aveva abbandonato, al punto di conservare gelosamente gli oggetti legati a lei. Nel monologo della donna, c’è tutta la sensibilità dell’animo femminile che aveva scorto negli occhi dell’uomo l’attesa del ritorno della compagna che l’aveva lasciato quando frequentava l’uomo come amica. Ho costruito questa supposizione su ‘ tanto che andavamo in spiaggia vestiti’. Che dire delle attenzioni di una donna rivolte ad un uomo sofferente per un’altra donna? Grande! Maria Beatrice mi piacerebbe una tua risposta. Grazie.

  2. Permettimi una domanda: in versione corto, perché tu l’hai presentato come corto, come fai a tenere desta la curiosità con un monologo simile? Quale finale, oppure quale insegnamento, quale emozione può dare, un dialogo fine a se stesso? Chiedo scusa per la mia incapacità a considerare interessante tale pezzo.

  3. Mi sono perso la tua risposta sul tuo racconto come monologo di un uomo che ricorda all’amico le trepidazioni e la sofferenza per l’amore concluso.E’ il ruolo del vero amico, sensibile ed importante, per far superare i ‘momenti bui’ e per riprendere ‘il battito nel tempo’.
    Grazie della soffiata.
    Emanuele.

  4. Scusami, ho trovato la tua risposta e permettimi di trascriverla tra i commenti in calce al tuo testo perchè la ritengo importante. Il commento inviato da Maria Beatrice Berti: “SALVE. A PARLARE SONO DUE UOMINI. DUE AMICI. ENTRAMBI OVVIAMENTE HANNO VISSUTO QUELL’ESTATE CHE RICORDANO ANCORA CON NOSTALGIA. SOPRATTUTTO UNO E CIOE’ QUELLO TRA I DUE CHE FA DOMANDE. QUESTA COSA CHE HO SCRITTO MI E’ STATA ISPIRATA (ASSAI LIBERAMENTE) DA UNA CANZONE DI BOB DYLAN. SALUTI. MBB
    A quersto punto devo rimediare al pasticcio e il commento al n. 3 va modificato conservando la riflessione sull’importanza della vera amicizia per superare i momenti difficili.
    Emanuele

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