Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “Fanella,fata turchina” di Marina Capasso (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Fanella era una piccola fata turchina. Si, avete capito bene, proprio come quella di Pinocchio. Solo un poco più piccola e un pò meno potente, ma, anche lei, aveva il compito di vegliare sui bambini e aiutarli a non fare monellerie. Aveva dei bellissimi capelli lunghi e azzurri come il cielo d’estate. Viaggiava continuamente in tutti i paesi del mondo nascondendo sotto il cappuccio di una morbida mantella bianca i suoi bei capelli azzurri e, là dove c’era un bambino in difficoltà, accorreva e lo liberava dai pasticci. Di solito viaggiava in autobus. Si, proprio in autobus, avete capito bene! Certo, certo che poteva volare! Ma se avesse volato come avrebbe potuto incontrare i bambini ed aiutarli? Invece, dal suo posto in fondo all’autobus, osservava tutto quello che succedeva. Spesso, all’uscita dalla scuola, vedeva  gli scolari salire sbattendo le cartelle da tutte le parti, dando fastidio ai passeggeri e travolgendo tutti con la loro veemenza. Allora li chiamava vicino a sé e raccontava loro di Mobutu, un suo amichetto africano, che desiderava tanto una cartella ma, in Africa, non ne vendevano perché  i bambini non avevano soldi per comprarle! Un magico giorno, ne trovò una, scambiata dal sole, abbandonata dal mare sulla spiaggia. Divenne il suo più prezioso cimelio. Certo, lui non aveva neanche la scuola e riempiva la cartella di conchiglie e noci di cocco. Ogni volta che la portava sulle spalle si sentiva però felice e fiero, lo erano, pensava, i bambini europei. Dopo aver sentito questa storia i ragazzi, vergognandosi un poco, si sistemavano con cura le cartelle sulle spalle facendo attenzione anche quando  scendevano per non sciupare il prezioso trofeo che portavano sulle spalle! Da quel giorno, ogni volta che aspettavano l’autobus, speravano sempre che ci fosse quella bella signora che raccontava tante storie meravigliose ! A volte, quando pioveva, l’autobus diventava così affollato che i bambini più piccoli rischiavano di rimanere soffocati. Allora Fanella li prendeva  in  braccio e raccontava loro la favola meravigliosa di quell’angelo birichino che andava in giro nel Paradiso a fare bolle di sapone; ma, poiché in Paradiso di sapone non se ne trovava proprio, (beh, lì era già tutto così pulito!) poteva farle solo con l’acqua e quindi , si rompevano subito, facendo cadere sulla terra tante, tante, gocce d’acqua. Tutto si bagnava, palazzi, autobus, passanti, e anche il terreno che dissetato faceva germogliare tante piante e fiori colorati. Forse, se avessero alzato lo sguardo, lì sù, sù, sopra le nuvole, avrebbero potuto vederlo quell’angioletto birichino. Ma – ditemi – chi alza lo sguardo al cielo quando piove? I bimbi felici non pensavano più alla folla dell’autobus, e le mamme, grate, avevano solo il problema di convincerli a stare sotto l’ombrello per ripararsi perché  i bimbi, invece, volevano camminare col naso all’insù per vedere l’angelo birichino. Un    brutto    giorno   salirono   sull’ autobus   dei    ragazzi prepotenti. Urtavano tutti per farsi spazio e imbrattavano il pullman con pennarelli di vernice nera. Erano anche molto rissosi e litigavano tra loro tirandosi calci e pugni. Ben presto cominciarono a gridare parolacce all’autista e a dare fastidio ai passeggeri. Poi, videro in un angolo un bambino straniero, malandato, che aveva con sè un grosso fagotto di cianfrusaglie da vendere al mercato. Cominciarono subito ad insultarlo, a dargli spintoni e a tirare calci al suo piccolo tesoro. Poco mancò, ad una fermata, che lo facessero cadere giù dal pullman! A quel punto Fanella non ne potè  più e, incurante della folla, agitò la sua bacchetta e li fece diventare tutti muti. Le loro lingue si erano incollate al palato! Terrorizzati, i ragazzi non capivano cosa fosse successo e si guardavano tra loro alla ricerca del colpevole. Videro poi Fanella in fondo alla vettura e tentarono di slanciarsi contro di lei che però, con un solo cenno della testa, fece incollare i loro piedi al pavimento. Non potevano più muoversi in nessun modo! Nel frattempo la fata turchina gettò indietro cappuccio bianco mostrandosi in tutta la sua bellezza. I lunghi capelli azzurri luccicavano e il manto bianco era diventato abbagliante come la luce del sole. Era bellissima, ma il suo sguardo era molto severo. Si avvicinò ai birboni, che ormai tremavano dalla paura, e disse loro che li avrebbe lasciati così finchè  non avessero promesso solennemente di comportarsi bene. Quelli piagnucolando spaventatissimi assentirono con il capo. In un istante la magia svanì lasciandoli liberi ma finalmente mansueti. Tutti i viaggiatori erano pieni di stupore, non avevano mai visto una vera fata! Avrebbero voluto chiederle tante cose ma Fanella, che non amava la notoreità, si rese invisibile e da quel giorno nessuno è riuscito più a vederla. Ancor oggi i bambini ,ogni volta che salgono su un pullman, cercano la fatina dalla mantella bianca e sanno che, anche se invisibile, lei è sempre là pronta ad aiutarli quando sono in difficoltà.  Speriamo però che un giorno decida di farsi vedere di nuovo. Voi prendete il pullman bambini? Chissà che non capiti proprio a voi!

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1 commento »

  1. Com’è rassicurante questa bella Tata Lucia dai capelli azzurri! Dolce e severa, attenta a tutti i piccoli passeggeri, alla fine invisibile ma sempre presente. Tanto moderna.
    E poi, ricordiamo sempre ai nostri bambini di alzare lo sguardo al Cielo…anche se non piove. Brava!

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