Premio Racconti nella Rete 2013 “Luna con amore” di Patrizia Colaianni (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013
In un tempo remoto, la Luna brillava in cielo insieme a tutte le costellazioni, come succede ancora oggi…ma una strana estate il nostro satellite scomparve improvvisamente dalla volta celeste. Quei tempi erano assai lontani che certo non vi era alcun telegiornale a tentare di spiegare, con i vari esperti, i motivi del fenomeno.
Gli uomini vivevano in modo semplice, osservando e ubbidendo ai moti della Natura.
In un villaggio cinese vi era una famiglia abbastanza benestante, la cui figlia Xadah osservava la luna, per diletto, nelle sere d’estate. Così, quando non la vide più, cominciò a cercarla.
“Cambiando posizione d’osservazione, magari riesco di nuovo a vederla” – si disse la dolce fanciulla. Ella, però, non si allontanò molto dalla propria zona, ma a furia di cercare trovò effettivamente qualcosa: una gattina bianca con gli occhi azzurri nascosta in un cespuglio, vicino ad una risaia.
Fece per avvicinarla, ma la creatura quasi scappò; solo che aveva una zampetta contusa e, zoppicando, non riuscì ad andare lontano. Allora Xadah la prese in braccio e cominciò ad accarezzarla ed a parlarle. La gattina sembrava capire ogni sua parola; era veramente un amore di micetta.
Trascorsero tutta l’estate insieme e Xadah s’accorse che essa era davvero un tesoro: era l’amica più cara che aveva e la capiva sempre, consolandola; inoltre, era un’eccellente compagna di giochi ed era diventata per lei come una figlia, facendole vivere delle sensazioni avvolgenti di caloroso amore umano.
Sì, perché era proprio come un essere umano, anzi era sentimentalmente e caratterialmente meglio.
Come tutte le storie (belle o brutte che siano), però, anche la loro dolce e profonda amicizia ebbe fine.
Infatti, una sera prima di coricarsi, Xadah cercò la sua micetta senza mai più ritrovarla…
Allora alzò gli occhi al cielo e pianse disperatamente, ma con gran sorpresa rivide la luna, che da lassù la guardava amorevolmente. Essa sembrava avere due occhi grandi ed espressivi come quelli della sua gattina scomparsa. Così la fanciulla decise di fare una tomba simbolica e di scrivere sulla lapide:
“A Luna, la mia gattina della vita”.
In quel momento pregò Dio che la facesse essere felice per sempre e le diede un nome: Luna. Un nome indelebile nel suo cuore, perché solo chi è amato e ricordato vivrà in eterno nel ricordo e, forse, anche nel mito.