Racconti nella Rete®

Non lo sapeva nemmeno lui ma l’invisibilità lo perseguitava.

Non che gli altri davvero  non lo vedessero, magari non lo prendevano troppo sul serio, ma sul fatto che esistesse il parere era unanime.

La moglie lo aveva visto quando aveva deciso di avere una figlia con lui, il suo datore di lavoro lo aveva visto quando gli aveva affidato il compito di pulire le aule di quella sede staccata dell’Istituto scolastico.

Lui si muoveva con incedere cortese e silenzioso nei corridoi della scuola, talmente silenzioso che a volte gli altri si scordavano di lui.

Quando finiva il suo turno di lavoro la sindrome dell’invisibilità lo assaliva con forza e allora la sua firma apposta sul registro per il controllo del personale veniva ricalcata fino allo spasimo quasi a ribadire la sua esistenza in vita.

Quella sera, tornando a casa come al solito in bicicletta, aveva indossato il suo giubbotto arancione perchè si sa la notte è scura ma l’arancione è sicuramente un colore in grado di squarciare le tenebre e lui lo sapeva bene.

Il camioncino, quella sera, non l’ha proprio visto sbalzandolo in aria fino a provocarne la morte.Eppure tutti lo sapevano che esisteva ma quella sera a nulla era servito l’arancione, la sindrome aveva vinto, l’uomo che guidava non l’aveva visto era diventato invisibile davvero.