Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “Agorà” di Letizia Bognanni

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Francesca non fa questo lavoro perché le piace, e non lo fa perché non ha trovato di meglio.
Lo fa perché è un lavoro.
Qualche volta le piace. Le piace perché è meglio che stare allo sportello delle poste, dove per cinque ore ti tocca come sottofondo il coro delle lamentele di quelli che imprecano perché la fila dei correntisti scorre più velocemente di quella dei non correntisti, o viceversa – Francesca ha lavorato tre mesi allo sportello delle poste.
Il bello del nuovo lavoro è che le persone la trattano bene e si fermano a chiacchierare, e lei si diverte a parlare con le persone e a osservarle. Non che sia una di quelle aspiranti scrittrici o cose del genere che osservano le persone per ispirarsi, niente di tutto ciò. Le piace e basta, perché le persone sono tutte diverse, anche quando sembrano uguali. Francesca ha sempre pensato di avere un buono spirito di osservazione e una certa sensibilità che le permette di non fare di tutta l’erba un fascio. Suo marito Matteo, per esempio, è tutto il contrario: si sente sempre una spanna sopra il resto dell’umanità, e non guarda e non ascolta mai nessuno.
Ogni tanto, nei momenti morti, Francesca si immagina di essere la special guest del sabato e di venir intervistata da Teleprovincia1. Non ha nessuna velleità artistica o televisiva, non è insoddisfatta della sua vita, no, è solo un passatempo come un altro.
Stasera la star è… Francesca prende una brochure dalla pila sul bancone, la sfoglia… un certo Massimiliano Vitone. Bello. Tamarro ma oggettivamente bello. Lei comunque non lo vedrà perché non farà lo straordinario, stasera no. Andrà a casa e farà l’amore con Matteo.
Non è vero che ho deciso di partecipare al Grande Fratello perché ero in crisi con mio marito, smentisco assolutamente questo stupido pettegolezzo… Francesca deve interrompere l’intervista, è arrivata la professoressa Luciani per rinnovare l’abbonamento mensile per lo spinning.
“C’è poco movimento, oggi?”, commenta.
È sabato, i ragazzi a quest’ora sono a casa a prepararsi per la discoteca, tornano verso mezzanotte o l’una”
“Eh sì, è vero. Beati loro. Hai visto che bel ragazzo quello che viene stasera?” fa l’occhiolino. “Come si dice in questi casi, se avessi trent’anni di meno… però che bello che i giovani abbiano finalmente un bel posto dove passare le serate, vero? Prima dovevano arrivare a Parcopiano, con il rischio di fare qualche brutto incidente…”
La festa di inaugurazione è stata un evento di cui ancora parlano tutti. Le luci si vedevano fino al mare, la gente è arrivata anche da fuori regione.
“Sono estremamente orgoglioso e anche un po’ commosso”, ha dichiarato nel suo discorso il presidente della provincia “di tagliare il nastro in questo posto bello, moderno, un luogo di aggregazione per la cittadinanza di Parcolungo. Bambini, giovani, adulti, anziani, da oggi non si sentiranno mai più soli, perché l’Agorà sarà sempre qui, pronto ad accogliere tutti, luminoso, imponente e maestoso, una roccaforte del sano divertimento. E non dimentichiamoci delle opportunità di lavoro che offre ai giovani della nostra bella città”.
La zona industriale di Parcolungo viene chiamata così a dispetto del fatto che l’unica industria presente è stata riconvertita tre anni fa: da pastificio che era è diventata un outlet di arredamento. Ci sono tre concessionarie, un autolavaggio, un negozio di articoli per il bricolage e uno di giocattoli, e da cinque mesi c’è anche l’Agorà: visibile da ogni punto della città, parcheggio da tremila posti, piscina all’aperto, piscina al coperto, palestra, cinema multisala, centro commerciale, pizzeria, pub, chiesa, pista da bowling, pista di pattinaggio e discoteca. Aperto tutte le domeniche. Il lunedì, al pub, quiz a premi. Il martedì, serata karaoke in pizzeria. Il mercoledì, apericena a bordo piscina (d’estate all’aperto, d’inverno al chiuso). Il giovedì, balli latino-americani in discoteca. Il venerdì, ancora karaoke in pizzeria, e revival in discoteca. Il sabato, dj Romeo ed eventuale special guest. La domenica, partite al maxischermo e animazione per bambini.
Quando la professoressa se ne va, cominciano ad arrivare gli allievi del corso di salsa. I primi sono sempre Carmine e Federico. Non sono una coppia. Una coppia deve essere composta da un uomo e una donna, a Parcolungo l’omosessualità non è ancora arrivata. Carmine balla con Laura, Federico con Antonella. Laura e Antonella sono le amiche single quarantenni che si sono iscritte al corso di salsa nella speranza di trovare un uomo.
“Cosa fate dopo?” chiede Antonella a Federico mentre ballano. “Se non avete altri programmi, vi va di restare qui? Ci mangiamo una pizza e poi andiamo in discoteca?”
“Devi farti la foto con Massimiliano Vitone?” la sfotte Federico.
“Ma va, chi l’ha mai visto, il Grande Fratello! Così, per stare un po’ insieme”.
“Va bene”.
Antonella annuisce soddisfatta.
Più tardi, negli spogliatoi, lei e Laura si stirano i capelli, si danno il rossetto delle grandi occasioni e valorizzano i punti di forza: Laura è alta e ha belle gambe lunghe, indossa una gonna corta e decolleté col tacco non troppo alto, per non intimidire Carmine. Antonella si issa sul tacco dodici e osa un abito con una scollatura profondissima sulla schiena, parzialmente coperta dai capelli lunghi, di un biondo che sembra naturale.
Quando arrivano in pizzeria è ancora presto, ci sono solo due tavoli occupati. Un gruppo di ragazzini delle medie sta festeggiando un compleanno. A un tavolo piccolo è seduta, da sola, Francesca. Risponde al saluto con gentilezza, ma si avverte il malumore. Poco prima della fine del suo turno è arrivato Armando, tutto trafelato, e le ha chiesto se poteva stare al guardaroba della discoteca. “Ti prego ti prego ti prego, non farmi chiamare Stella, quella è un’imbranata, e stasera ci sarà un pienone mai visto!”
Matteo glielo dice sempre, che il suo più grande difetto è l’incapacità di dire di no. Quindi eccola, imbronciata e sola, con una pizza e una coca e un marito incazzato. Una delle vetrate della pizzeria affaccia sul parcheggio. In questo momento non ci sono molte auto, e c’è la nebbia. In questo momento, a Francesca il suo lavoro non piace per niente.
L’altra vetrata dà sulla piscina coperta. Laura e Antonella stanno criticando il costume troppo striminzito di una loro ex compagna di scuola. Sposata, ma dicono che se la intenda con l’istruttore di nuoto. Dicono. “Capito, chi troppo e chi niente!”. Carmine e Federico sono silenziosi. Prima, nello spogliatoio, hanno avuto una discussione. Carmine voleva tornare a casa, non gli interessa Massimiliano Vitone né tantomeno passare la notte con Laura. Secondo Federico, rifiutare l’invito sarebbe stato scortese. Secondo Carmine, scortese è stato non averlo nemmeno consultato. “Non è che ti piace Antonella?” “Ma smettila, stai diventando ridicolo!”.
“Uffa, te l’avevo detto, siamo usciti troppo presto!” si lamenta Manuela passando davanti al tavolo di Francesca. Paolo alza gli occhi al cielo. “Guarda qua, non c’è nessuno, perché dobbiamo sempre fare gli sfigati? Chissà a che ora arriverà Massimiliano, mi si scioglierà anche il trucco nell’attesa! E poi non mi va la pizza. Andiamo a mangiare al pub?”, senza attendere risposta, Manuela fa inversione e si incammina verso il pub, seguita dal fidanzato muto.
Armando sulla soglia cerca Francesca con lo sguardo. “Francesca! Francesca hai finito? Dai che è tardi!”. Francesca guarda l’orologio: non sono ancora le dieci. “Dai su” continua Armando “Finisci veloce, ti aspetto di là” e sparisce. Francesca finisce la coca, lascia sul tavolo quasi metà della pizza, e si avvia sospirando. All’ingresso della discoteca dj, baristi e pr sono già in assetto di guerra. Armando sta facendo il suo discorso di ogni sabato. “Agoradisco è il tempio del divertimento sano. Sano. Chiedete sempre, sempre, sempre, il documento prima di servire alcolici. Siamo un modello per tutto il centro-sud, vediamo di rimanerlo a lungo, possibilmente per sempre. Dj Romeo, facci sognare, fai sognare i nostri ragazzi! Domani i nostri ragazzi devono svegliarsi e iniziare il conto alla rovescia per il prossimo sabato sera. Bene. Massimiliano Vitone mi ha chiamato dieci minuti fa, sta arrivando. Accogliamolo nel migliore dei modi. Bene. In cerchio”. Ognuno con le braccia sulle spalle dell’altro, abbassano e avvicinano le teste. “Signore, donaci anche questo sabato la forza di svolgere il nostro lavoro con impegno e dedizione. Fa’ che i nostri ragazzi si divertano e che tornino alle loro case sani e felici. Amen”
“Buonasera signora sono Angelo, può dire a Riccardo di scendere? Grazie, arrivederci”
Angelo si accende la quinta sigaretta in un quarto d’ora. Quando la spegne, il portone si apre ed esce Riccardo. “Allora? Sei carico? Io stasera sto preso benissimo! E cazzo, se Emma non me la dà nemmeno stasera… no no, me la dà, me la dà. Che cazzo, sono due settimane ormai, mica abbiamo dodici anni!”
“Senti…” Riccardo si fissa le scarpe, “mmmh… io…”
“No, eh, non ci provare! Me l’avevi promesso che venivi! Io che cosa?”
“No è che… non posso venire stasera, ho avuto… vedi… io… sono in tuta, non posso venire”
“Che cazzo significa sono in tuta? Non fare il coglione, vatti a vestire che ti aspetto, tanto è presto”
“No, ma… cioè… io veramente, non vengo, non mi sento bene, ho…”
“Hai la sindrome del coglione! E dai!”
“No veramente, guarda, non sono pronto… vedi, ho la tuta, i capelli così… è tardi…”
Massimiliano Vitone è bello davvero. E dal vivo sembra anche meno tamarro, pensa Francesca guardandolo dallo spiraglio della porta che divide il guardaroba dall’ufficio di Armando. Ha gli occhi di un blu esagerato, forse porta le lenti colorate, la carnagione è perfetta, abbronzata ma non troppo, e i muscoli sono meno pompati di come appaiono in tv. E, cosa ancora più inaspettata, è molto simpatico e gentile. Tratta la gente con calore e ascolta tutti, ma si vede che gli viene naturale, è un atteggiamento che non ha niente di lezioso e costruito. Il guardaroba si sta riempiendo. La prevalenza di cappotti femminili è meno netta di quanto credeva. È fuori dai giochi notturni da così tanti anni che si è dimenticata una delle regole basilari: l’uomo vip viene invitato per attirare le donne, che attirano gli uomini. E si va in pari coi cappotti e in attivo con gli incassi. La musica pompa a volume sempre più alto. Massimiliano è quasi pronto per il suo quarto d’ora. Laura, Antonella, Carmine e Federico stanno scaldando la pista. Sono gli unici che già ballano. I pochi ventenni presenti li guardano e disapprovano: non è ancora l’una.
Senti che caldo, te l’avevo detto che dovevo mettermi il vestito senza maniche”, fa Manuela porgendo con malagrazia il cappotto a Francesca. “Oddio oddio, guarda, c’è Massimiliano! Massimiliano! Massimiliano! Oddio Massimiliano, sei bellissimo! Ti fai una foto con me?”. Senza dire una parola, Paolo scatta la foto. Francesca si fa fare un autografo sul braccio e un altro sullo scontrino del guardaroba. “Fammi vedere la foto, fammi vedere!”, dice poi strappando la macchinetta delle mani del fidanzato. Un’espressione di orrore le si dipinge sul viso abbronzato e cosparso di glitter. “Ma dai, ma guarda! Mi hai fatto venire malissimo! Lo sapevo che non dovevo farla fare a te, sei un incapace, mi fai venire sempre male! Ma vaffanculo!”. Sbatte la macchinetta in mano a Paolo e quasi correndo entra nella discoteca, dove per sfogare la rabbia si butta subito in pista a ballare di fronte a uno sconosciuto. “Ciao!”, urla “Non sei di qui?” “Sono di Parcopiano!” urla lo sconosciuto. Paolo rivendica il suo ruolo di maschio e lo allontana con una manata. Lo sconosciuto se ne va senza protestare.
La pista è piena, Massimiliano è nell’ufficio di Armando a rilassarsi. Fra poco dj Romeo lo annuncerà. Francesca controlla il telefono. Matteo non ha risposto al suo sms. Gliene invia un altro: “Ti prometto che mercoledì mi prendo un giorno di ferie per stare con te. Non arrabbiarti, ti prego. Ti amo”. Lancia un’altra occhiata all’ufficio. Massimiliano è seduto su una poltrona, con gli occhi chiusi e le mani incrociate in grembo. Sente l’istinto di andare lì e raccontargli di quanto ama Matteo e di quanto lo odia quando mette il muso. Naturalmente non lo fa, e resta seduta al suo posto ad aspettare una risposta.
Dai cazzo Riccardo, vatti a vestire, non mi far incazzare! Emma mi starà aspettando”
E allora puoi andare anche senza di me, no? Senti, non posso, io… mio padre non mi fa uscire stasera”
Riccardo, hai ventotto anni, che cazzo significa mio padre non mi fa uscire?”
Eh, non mi fa uscire stasera, perché… ha scoperto che ho messo le corna ad Agata”
Ma cazzo Riccardo, ma quando ti decidi a lasciare questa cazzo di Agata, e pure a mandare affanculo tuo padre?”
Senti Angelo, lo sai che non è così facile… tu non puoi capire, lo sai che il padre di Agata…”
E sì lo so, deve fare tuo padre assessore! Cazzo, manco ai tempi di Romeo e Giulietta! Vabbè senti, non puoi dire a tuo padre che vieni a dormire da me? Cazzo, che cose da frocio che mi fai dire!”
Riccardo sospira, si fissa le scarpe. “Va bene dai, ci provo. Aspettami qua”.
Antonella balla di fronte a Federico senza staccargli gli occhi di dosso, gli sorride, gli mette le mani sulle spalle e ancheggia, è sensuale, non vuole scoraggiarsi ma lui è distante. “A cosa pensi?” urla. “A niente, mi sto divertendo!” “Andiamo a sederci?” “Ok!”
Emma pensa che Angelo non verrà più. Peggio per lui, quel cretino. Adesso devo solo scegliere chi portarmi a casa. Certo, riuscire a scoparmi Massimiliano sarebbe sì un colpaccio. Chissà se quello stronzo di Armando me lo presenta. Un cugino direttore artistico a qualcosa dovrà servire, una volta tanto.
Cosa stai guardando?”, urla Laura. “Non vedo più Federico e Antonella!” “Embè? Staranno al bar, oppure ai divanetti. Vogliamo andare anche noi a sederci un po’?”. Carmine sente la faccia e il cervello avvampare. “No! Vado al bagno!” Laura resta sola in mezzo alla pista, senza più voglia di ballare. Vede Antonella su un divanetto, sola, e la raggiunge.
Federico! Federico! Federico, che cazzo stai facendo?” Carmine bussa a tutte le porte, furioso. Federico esce abbottonandosi i pantaloni. “Ma sei scemo? Cosa urli?” “Che hai fatto con Antonella? Eh? Me lo dici? Vi siete baciati? Perché mi hai portato a questa serata di merda? Vuoi farti la fidanzata? Eh? E poi? Te ne vai? Te la sposi?”
Sai che ti dico, Carmine? Mi hai rotto i coglioni! Non me ne frega un cazzo di Antonella, non voglio baciare nessuno e non mi voglio fidanzare! Né con Antonella, né con te! Sei una checca isterica, cazzo, non ti sopporto più! Dove sta scritto che dobbiamo stare insieme solo perché siamo gli unici due froci della città! Sì, me ne vado! E che palle!”
Carmine si sente ancora avvampare, non più di rabbia e gelosia, ma di dolore e vergogna. I ragazzi che erano nel bagno sono usciti tutti ridendo. Quelli che entrano adesso lo fissano perplessi mentre si asciuga le lacrime, in piedi di fronte a un lavandino.
Passando davanti al guardaroba, Massimiliano rivolge un sorriso radioso a Francesca. Lei non lo vede nemmeno, e rivolge un sorriso ancora più radioso a Matteo, che si avvicina porgendole un segno di pace: una tavoletta della sua cioccolata preferita.
Mi sa che nemmeno oggi si tromba!” urla Laura. “Mi sa di no!” urla Antonella. “Ma che fine hanno fatto quei due?” “Ma che ne so! Torniamo giù, va’, almeno ci rifacciamo gli occhi con Massimiliano!”
Dicono che non bisogna usare le scale, mentre è in corso un terremoto. Ma se il terremoto ti coglie proprio mentre stai usando le scale? Quando arriva la scossa, Riccardo sta scendendo per raggiungere Angelo. La scala di pietra, vecchia e solida, regge. Riccardo continua a scendere, correndo. Gli manca solo l’ultima rampa. Riesce a mantenere l’equilibrio, e poi ad aprire il portone che sembra volergli crollare addosso. Ma non crolla. Il palazzo resta in piedi. Lui e Angelo lo guardano oscillare per un minuto che sembra un’ora. Poi guardano verso ovest, e si stringono la mano, un gesto di gratitudine, grazie papà grazie Riccardo. Per ultima crolla la facciata, la vedono cadere in diretta, da lontano, piccola, sembra un giocattolo, la facciata fatta a forma di scritta Agorà.
I telegiornali dicono che ci sarà un’inchiesta, il presidente della provincia dice che era tutto a norma, la fidanzata di Massimiliano Vitone piange a Pomeriggio Cinque, i telegiornali non dicono che gli unici ad aver fatto sesso quella notte sono stati Carmine e il divo del Grande Fratello.

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