Premio Racconti per Corti 2013 “E tuttu u mundu cambiava” di Antonella Genova
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Un telone che con lo sferzare del vento appariva una vela che vaga sul mare. Muri cosparsi di nude figure femminili che abitavano l’Eden. Sculture di bronzo di forme ovoidali. Un aratro costruito con i legni di un barile. Cervelli in bella vista. Vasi consunti traboccanti di rose rosse.
Un microfono in mano, nell’altra un calice di vino. E quel signore dall’aspetto quasi qualunque rendeva quei vini speciali
Muovete il bicchiere, con movimenti circolari…mescete, ora inspirate.. respirate…cosa sentite?….profumo di rosa?….di vaniglia?…di spezie?.. di mela? ..Mescete ancora! Vedete le bollicine ad arco?.. Lì.. proprio lì si compongono gli aromi.. Ecco! Ora si può sentire meglio il sapore… Inspirate respirate ancora…Forza!.. Infilate il naso nei bicchieri…Non voglio spaventarvi con i termini- insisteva -e giù con Bentonite…Anidride solforosa.. Acetaldeide..
Ancora neanche un assaggio e già ci sentivamo storditi.
Ora assaggiate!…Oddio-pensammo- forse dovremmo già fermarci; ma lo pensammo solamente.
Ormai eravamo in balìa dell’esperto.
Assaggiate amici!Il vino bianco è un’armonia di sapori di frutta bianca! mela ..banana…rambutan…Girate il bicchiere su se stesso! Assaggiate ancora!
Oddio ancora! Giravamo…Sì, giravamo come in una giostra!…..Ora pulite il bicchiere! ..Lì c’è una fontana! disse disinvolto. Noi ci guardammo. Come arrivarci? Ma orgogliosamente, alti, forse più che alti alticci, ci arrivammo. Era come piantare una bandiera dopo un’ ardua impresa; Sulla fontanina ignara.
Poi impettiti tornammo al nostro posto . E via con l’altro giro. La volta del rosso.
Rosso relativo….No! mi sbaglio, quella era la musica!
Un turbinio di sensazioni . Come trovarsi a ridosso di un cratere in eruzione. Guardarlo dalla giostra. Lapilli di frutta rossa…more fragole ciliegie frutti di bosco lamponi mirtilli ribes! Un’esplosione di gusto e odore! Sentite? -diceva- e guardava proprio me!
No! Dio mio.. Nessuno di quei gusti sentivo…forse perché la mucosa del mio naso era pallida!? Così aveva diagnosticato, solo qualche sera prima, il mio laringoiatra. Ma quanto altro sentivo! Il Sentire per eccellenza. La bellezza pestava i miei sensi.. come l’uva ad ottobre.
La voce di un uomo intonava Tuttu u mundu cambia sulu cu non capisci non cambia… Beh, forse in quel momento in molti eravamo incapaci di capire. O forse no.
La percezione si amplificava. La bellezza danzava. I fiori i quadri i vini bianchi rossi i rosè le rose. Danzava il mare. Forse no. Forse il mare non c’era.
Vanessa c’era. Vanessa danzava a piedi nudi. Cin-Cin! Danza ingenua e sentimentale. Poi si sedeva e dipingeva.
Sandro, Bruna e Yvonne al mio fianco; mi trasmettevano leggerezza. Yvonne voleva fare l’assessora o forse voleva conquistare Sandro, l’affascinante sindaco. Ma c’era la bruna Bruna. La bella moglie. Era cosi la storia? Non sono sicura. Era tutto così indistinto.
Eppur, io mi sentivo sicura con loro. Con Yvonne un po’ meno. Era svedese, un po’ troppo esotica per me. Mi colpevolizzava se scambiavo Bertolucci con Tornatore. Se mi sentivo più femminile che femminista.
Man mano che bisbigliavamo intimamente diventava tutto sempre più indistinto. Ma distinto e d’istinto si sprigionava il senso di amicizia. Confessai a Sandro : Mi sento quasi felice.Quasi.
“Tuttu u mundu cambia sulu cu non capisci non cambia”…Sì, avevo cambiato idea.
L’enologo dall’aspetto quasi qualunque aveva reso speciale una sera qualunque. Aveva versato la bellezza dentro un calice. Per farcela degustare. “E tuttu u mundu cambiava”.
Cin-Cin
Non sono certamente le visioni e le impressioni di una persona alticcia; è il modo di scrivere felice, positivo, da parte di chi sa scrivere. Fare propria la forza della conoscenza che trasforma e fa assaporare la vita come quando, degustando un vino con un esperto, ci permette di apprezzare la natura e il lavoro del viticultore. E’ questo il cambiamento.
Sì..è proprio questo il cambiamento….guardare con la lente del proprio vissuto e sentire la bellezza…lasciarsi toccare…guardare la vita che danza..danzare con essa…sì..hai ragione…alticcio nel senso di “più alto nel sentire”…Grazie per aver colto il senso della mia scrittura. Giocosa e pensosa!
mi ricorda il finale di zorba il greco, la danza come interpretazione del mondo, quello primordiale, che da sè sprigiona la forza selvaggia di una libertà che sa di bellezza. Che essa stessa è bellezza.
Un lavoro che mi piacerebbe vederr realizzato
Caro Sam ..sono sempre in debito con te…Vorrei degustare i tuoi scritti e raccontarne il sapore….ogni volta scoprirne uno e apparecchiare ” la tavola della conoscenza”.
Imparo con te.
La bellezza è la tua generosità.
Per degustare il vino devi socchiudere leggermente gli occhi e farti guidare dagli altri sensi gusto ed olfatto,con un semplice gesto riporti alla mente sensazioni lontane che forse avevi dimenticato.Grazie Antonella
https://www.youtube.com/watch?v=PR8ZSe65Vao