Premio Racconti per Corti 2013 “L’essenziale è invisibile agli occhi” di Cristina Adinolfi
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Orchidea del deserto ha quarantasette anni ma ne dimostra di meno. Glielo dicono tutti che ne dimostra di meno ed è probabilmente per le creme astringenti antirughe avvolgenti con cui si cosparge la faccia, e per i chili di trucco sugli occhi e sulla bocca.
Orchidea ha i capelli biondo ramato con riflessi dorati alle punte, non ci sono ciuffi bianchi nemmeno sulla nuca e sulle tempie, e non perché sia una donna inviolata dal tempo, semplicemente perché costantemente ritoccata dal suo parrucchiere di fiducia, Fabio.
Orchidea del deserto va dal parrucchiere un giorno a settimana, a volte due, e di solito raccoglie i capelli in acconciature elaborate e sfarzose.
Ha gli occhi verdastri con qualche pagliuzza marrone a tinteggiarle gli iridi.
Orchidea del deserto fa particolare attenzione a quali sono i trucchi più congeniali al suo viso, non è una che rischia molto spesso, e di solito il dubbio per gli occhi oscilla sempre fra bronzo dorato, sabbia marocchina e vento della savana, e la scelta puntualmente cade su sabbia marocchina, un marrone amarognolo che Orchidea del deserto giudica essere non troppo chiaro come bronzo dorato né troppo luccicante come vento della savana.
Orchidea del deserto è una che punta molto sull’opinione iniziale che di lei si fa la gente.
Orchidea ha alcuni principi a cui non transige: non si spreca mai troppo tempo a prepararsi, il troppo non storpia, l’apparenza non inganna. Su questi precetti Orchidea fonda la sua vita.
È una donna piccolina, tondetta, un bel seno, truccata, sempre ben vestita, parsimoniosa.
Non potendo puntare su un’arguta ironia o una cultura molto vasta, Orchidea ha imparato a giocarsi bene le carte che ha, puntando a un ritocco più oculato per fare una bella impressione.
Le piace conservare con cura le sue cose, riservare per le occasioni speciali i bei regali, abbinare l’intimo agli abiti da indossare.
Il proverbio preferito di orchidea è chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire, è una donna che non esce di casa senza tacchi alti e se ha un appuntamento galante nemmeno senza aver provato i vari tipi di sorriso da stendere durante l’incontro. Le sue versioni preferite sono sorriso timido, sensual, prorompente, e poi le chicche risata falsa, risata coinvolta.
Oggi per orchidea del deserto è una serata particolare. Orchidea ha il suo primo appuntamento al buio.
Il fortunato l’ha pescato su www.lefreccedicupido.it, sito consigliato dall’amica Rosa, tramite cui l’amica dell’amica della sorella di Maria (signora delle pulizie) ha trovato marito.
Orchidea del deserto, username di Giovanna Bombetti, quarantasette anni, single, sette mesi fa decide di seguire il consiglio dell’amica Rosa e si iscrive al sito.
Stasera, dopo sette mesi, Orchidea è in procinto di incontrare il suo amante virtuale dicasi Puma Selvaggio, uomo affascinante e misterioso.
Stasera, dopo sette mesi, una preparazione accurata, le versioni provate dei suoi sorrisi, il rossetto, l’ombretto sabbia marocchina, mezz’ora di ritardo, Orchidea del deserto è al ristorante in cui lei e Puma Selvaggio hanno deciso di incontrarsi.
Orchidea del deserto questa volta però, non potrà puntare su un sorriso versione sensual per catturare la sua preda e dovrà fare i conti con un dettaglio che non aveva proprio considerato: la cecità di Puma.
Lo vedo bene come short story su Cosmopolitan ( con l’eccezione di Puma selvaggio che è fantozziano ). Scritto bene, sarcasmo sociale incluso, la prima parte caustica e particolareggiata deve essere trasmessa in immagini, l’azione è tutta giocata sulle ultime righe. Sicuramente un buon progetto.
Orchidea del deserto è la rappresentante di una larga parte della società che dà più importanza ‘all’apparire’ e non può fare a meno della tecnologia. Come il vento è una presenza costante del deserto, così gli eventi sofferti della vita possono portare ‘Orchidea del deserto’ a situazioni impreviste e, perchè no,comunque percorribili per una conclusione positiva con un Grande Amore nella schermata finale.
Carino, un po’ breve. Mi sembra una buona sceneggiatura per un corto.