Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “Insonnia” (Rumori notturni) di Simonetti Jaclyne

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Anche questa notte,e poi, quella prima e quella prima ancora. Ma chi l’ha detto che la notte è fatta per dormire? Lo credeva anche lei quando era giovane e lo diceva pure. Io, quando mi metto a letto, sprofondo e non ci sono per nessuno. Doveva essere vero. Lo era di sicuro. Ma ora? Chi le racconta quella favella, non deve sapere, anzi, non lo sa proprio, che cosa sia il restare, supino,respirando il più lentamente possibile, a guardare il soffitto, nel buio. Diciamo nella penombra poiché le notti della città sono piene di luci, quelle dei riverberi, dei fari delle macchine che sfrecciano nella notte, quelle dei sonnambuli che aspettano il buoi per uscire, come gli uccelli notturni. Le ombre della notte, le luci fievoli attraversano le persiane che formano righe chiare e scure, disegnano forme strane che si muovono, accompagnate dal movimento delle tende.. E’un gioco piacevole da seguire per favorire i pensieri vagabondi che popolano la mente. Guarda! C’è anche una mosca o forse un ragno.. Si sposta verso l’angolo, silenziosamente.. Ma dove andrà mai? Speriamo non cada sul letto, tra le lenzuola. Mi darebbe noia dovermi alzare. Si sta tanto bene sdraiati a pensare al nulla o forse, meglio, a sé stessi.. Che strano! Non avevo mai notato le ombre casalinghe, intime della notte.. Non sono spaventose come quelle di fuori quando cammini per il giardino o per le strade, dove ti devi guardare le spalle, quando il minimo rumore ti fa sussultare, quando di notte tarda, apri il tuo cancello con diffidenza perché sai che ti possono assalire, di dietro, buttarti per terra, violentarti e rubarti , massacrarti di botte.Quelle,non sono favelle ma cronache all’ordine del giorno. Quante donne o ragazze si sono fatte sorprendere nell’entrare a casa, nei portoni dei palazzi, nei garagi sotterranei, nei propri domicili! Quelle ombre, sì, possono intimorire e far temere il peggio. Vigliacchi e delinquenti,ne è pieno il mondo!
Ma qui, dentro casa,è mezzanotte, l’una, le due, le tre. Lei non dorme .Cerca di star ferma , il più possibile .Che le membra si addormentino, prima della mente o la mente, prima delle membra o anche insieme. Comunque, è una tattica. A volte funziona, non sempre.. E poi, oltre, alle luci che penetrano, infidi nella sua camera, rubandole la sua intimità, ci sono anche i rumori, i più strani ma anche i più ordinari, quelli dentro e quelli fuori.
Questa notte, è sabato. D’estate. Le finestre spalancate per il grande caldo, umido e pesante. Ti penetra e meno ti muovi, meno sudi. Già! Ci vorrebbe un ventilatore o un  condizionatore . Fanno rumore comunque, un rumore rassicurante, piacevole. Arriva quella ventata fresca che dopo poco, devi eliminare  per non beccarti una polmonite. Allora, si spalanca la finestra, al massimo, sperando di trovare quel fresco che il letto, di solito, ti toglie ma penetra solo l’umido, pesante e appiccicoso delle località di mare. I rumori del sabato non sono quelli del lunedì, più pacati. In lontananza o a volte, più vicino, le sirene delle ambulanze, lunghe, strazianti, preoccupanti, annunciatrici di tragedie umane o di semplici incidenti.. I bevitori, i drogati, gli incompetenti, i giovani ma anche quelli più anziani, proprio perché più facilmente prede del panico e della disattenzione. . Che starà succedendo? Si immedesima nelle situazioni.. Ed ecco che quello stridere riparte, più forte di prima, più drammatico.. Immagina lo scontro, il sangue, i feriti, le telefonate a casa.. “Lei, è la mamma di Marco?…. “Ha avuto un incidente”.. “E’vivo?.” “Non lo sappiamo.. Venga all’ospedale.. Non si preoccupi.. Faccia presto!
“Poi, ci sono le battaglie notturne tra gatti randagi e gli altri, quelli borghesi, più fortunati, per la difesa del territorio.. La mattina, si troveranno mucchi di peli, mescolati,sparpagliati e sporchi, testimoni delle notturne lotte feline. Ha sentito il loro gnaulare, minaccioso,selvaggio, prorompente, vittorioso o disperato,trionfante o sommesso. Tracce organiche, odori forti di urina che segnano i limiti , terra scomposta nel giardino. Ci sono anche gli uccelli notturni, sugli alberi. Una civetta? Un gufo?  Ma pensa! Non aveva mai sentito questi ululare, così netti e misteriosi, con una cadenza da orologio, infinita e instancabile.  Eppure, ci sono.. Non disturbano, anzi, fanno compagnia. Cè qualcuno , là fuori, un essere vivente, anche se non umano.. forse, meglio così. Ferma il suo respiro per ascoltare…un vagito di neonato ? si, è vero.. una giovane coppia ha preso possesso da poco nelle vicinanze.. Qui, le case sono così vicine, compresse l’una sull’altra, i cortili si toccano, le finestre si parlano . D’estate poi, si potrebbe raccontare la vita degli altri senza muoversi né vedere.. inquietante, appassionante. Sentire attraverso le grate, i muri che cosa succede al di là. C’è una coppia di vecchi sposi che litiga a ore stabilite, la mattina presto e la sera tardi. La voce della donna autoritaria e stridula, come quella di un uccello,sovrasta quella del marito.. sempre zitto o sottomesso. Le solite recriminazioni, rimproveri . Qualche volta, pensa lei, finirà in tragedia. E se lui, si ribellasse,prendesse in mano un coltello da cucina e si vendicasse di tutte le angherie? In altri momenti, tutto tace oppure si sentono le voci sommesse. Chiaccheranno di cose familiari, sempre i figli o i nipoti, sempre al di sopra delle righe comunque. per fortuna mai a notte fonda. Stasera, nessuna voce veramente umana ..tutto un mondo animale misterioso e anche sconosciuto, ma così affascinante.
Per le strade, rombi di motori di ogni tipo, urla demenziali, musica a tutto volume, frenate improvvise che fanno accapponare la pelle.. Devono far sapere la loro gioia di vivere.. poveri illusi.. Se fosse questa la vita, quella vera! Ad ogni età, comunque, la propria gioia.. e i propri piaceri..
Lei, ora, ha passato la cinquantina.  Si ricorda, non capisce più e non ammette questa cieca visione della vita.. quella notturna, poi! Ai suoi tempi, era diverso.. Niente di nostalgico. Semplice constatazione! I divertimenti erano più soft, condivisi, emozionanti, di quelle emozioni da adolescenti ancora bambini, che credevano nell’amore e nella vita. Si ballava , stretti, sulla”mattonella” col cuore in gola sentendo salire pian piano la voglia di stringere ancora, di sentire un brivido nella schiena.. Quella mano, quel braccio che si facevano sempre più audaci e pressanti. Eh! Sì, le piaceva  e non si sottraeva alle sensazioni nuove. Scopriva con sorpresa il piacere e il sentimento, in una confusione unica dei sensi e del cuore. Stava crescendo e forse avrebbe amato e goduto, nel modo più naturale e sano, ma più tardi, consapevolmente . Ora, i ragazzi , giovanissimi, svezzati troppo presto, senza illusione e già adulti , troppo adulti, vivono la loro vita con cinismo e fuori da ogni regola. Non lo fanno capire, non lo capiscono perché, per loro, questa è la vita, normale nella sua anormalità, sesso sregolato o troppo regolato, assente qualche volta, senza senso, a pagamento, dietro compenso, droghe leggere o pesanti,impasticcati fino alle orecchie,alcolizzati ,storditi dalle alte frequenze delle discoteche, senza senso. Basta godere del momento presente e dopo, chi se ne importa! Certo, ancora  una parte di gioventù dimostra di avere o di apprezzare certi valori ma bisogna cercare, scovare e scavare a fondo per trovare.. Che fatica per noi e per loro! Questo pensava lei, mentre sentiva lontani i rumori, quelli più sprezzanti e violenti per l’individuo. Non poteva far a meno di ragionare a modo suo.
Sta ancora immobile, in agguato, nell’ombra, il gatto, ora sicuro del proprio dominio , si allontana, scavalca il cancello ,facendolo tremare, salta il muro, ritorna nel suo rifugio. Dove va? Più tardi, tornerà forse per godere della sua vittoria, inconfutabile.
Accanto a lei, nella stanza semi-buia, opprimente, una mano la cerca. Già, c’è anche lui.. Dorme o fa finta?   La tocca in modo impercettibile, la pelle trasuda, si ritira, soddisfatto di avere ritrovato il suo rifugio, come il gatto. Si gira in cerca di qualche lembo di lenzuolo più fresco ..Si è già addormentato e sospira , come riappacificato con i suoi sogni.. Lei, cerca di leggere il suo respiro. Ad un tratto, l’altro essere di casa si muove, raschiando le sue unghie sul pavimento liscio,nella stanza accanto. Un passo cadenzato ma leggermente zoppicante. Sta cercando il posto migliore per sdraiarsi, al fresco, e continuare anche lei, i suoi sogni interrotti dalle urla disumane dei gatti. I suoi nemici, per lo meno, quando era più giovane. Ora, è diventata molto tollerante, un po’ pigra e non abbaia più come prima al minimo miagolare.. Ha dato la caccia per anni a queste povere bestie in cerca di un nascondiglio nel suo giardino, facendole scappare sui tetti,sui muretti.. a volte, inseguendole perfino là dove non si sarebbe osato immaginare.. tant’è che , anni indietro, un giorno, memorabile, non era più potuta tornare da sola sul terrazzo di casa e la sua padrona, era dovuta salire sul tetto per riportarla indietro. Scendere precipitosamente, spinta da una furia omicida, era stato un gioco da ragazzi (si fa per dire), ma in quanto a risalire e saltare gli ostacoli , divenne una cosa impossibile. Fu una storia che fece il giro delle amicizie di allora, e provocò tante risate. Bei ricordi! Spensierati, freschi e che sapevano di gioventù… Eh, sì. perché le viene in mente che non è più così giovane.. E anche lui, non è più lo stesso.. La vita li ha traditi, la malattia li ha allontanati dalla vita attiva , dagli amici, dai parenti . Scorre ora, interminabile. A volte faticosamente, ma vita è, e rimane, malgrado tutto, sopportabile a tratti, impossibile, insopportabile spesso. Insonnia… Come fare ad addormentarsi quando tutto riaffiora all’improvviso.. Girano ,girano nella mente i momenti più belli,per lo meno, oggi sembrano tali.. poi, si accavallano con altri, meno piacevoli o addirittura difficili.. Quando i figli crescevano , con i loro problemi esistenziali . Bisognava indirizzarli senza essere pesanti, in dolcezza, non sempre possibile. Quando le decisioni dovevano essere dure, da prendere in due.. anche questo , non sempre era stato fatto.. ma acqua passata ormai.. i pericoli scampati, buttati alle spalle.. Che cosa desiderare di più? Gira, gira, il sonno se ne va.. Che fare? Insopportabile restare lì, con gli occhi spalancati nel buio, non totale, perché anche gli occhi , come quelli dei gatti, dopo un po’ si sono adeguati ..e poi, la luce della strada filtra e passa attraverso gli interstizi delle persiane. Ma che ore sono? Impossibile.. Le tre! Come arrivare a domani mattina.? E poi, se si alza, farà rumore e lui la sentirà, si sveglierà e chiamerà con quella voce disperata per la paura di essere abbandonato.. Dove sei? Dammi la mano.. Fa caldo.. Lascia stare.. Va bene, ma stammi vicino.. Stai tranquillo, dormiamo! Lui, si calma e dorme,come richiesto,ubbidiente come un bambino, parlando senza fermarsi mai.. Insonnia…
Anche la cagnetta, benché piuttosto sorda, ha sentito che lui era sveglio.. Si alza con quel rumore inconfondibile delle unghie sul pavimento.. Si sente da lontano. Si avvicina perché vuole anche lei, la sua parte di attenzione.. ne ha diritto. Ormai, da anni, nella famiglia, viene a controllare che cosa succede di notte.. Gira intorno al letto finché non le si fa la carezza cercata.. Dopo di ché, riparte, soddisfatta e riprende a dormire.. Anche lei, soffre d’insonnia.. Lo sa che cosa vuol dire quando gira, gira per tutta la casa anche di notte, in cerca di qualcosa o di qualcuno.. Come sono strane le bestie.. come gli esseri umani.. quasi umani, d’altronde.. Dire banalmente: le manca solo la parola sembra una bestemmia..
Che c’è di sopra? O chi c’è? Già, c’è quella signora che aiuta in casa o nei momenti di bisogno. Sempre vigile anche se invisibile.. Dalla sua finestra,controlla e ascolta anche lei i rumori della notte. Non ha dimenticato che , da qui, sono passati i ladri.Chi erano? non lo sapremo mai. Al minimo rumore, si affaccia un po’ per paura, un po’ per sorvegliare e chiamare , nel caso avesse notato cose strane o bizzarri individui . Ecco che cosa era quel rumore . Una persiana aperta improvvisamente in mezzo alla notte,nel silenzio che non è silenzio, ma un accumulo di piccoli rumori impercettibili .Questa è la notte.
Nel letto, lui si gira e si rigira disturbato dal grande caldo afoso ma , tra una parola e l’altra, quelle che proferisce inconsapevolmente, continua a dormire, russando in modo intermittente come di consueto. Come far a trovare sonno anche con questi suoni naturali, non c’è dubbio, ma così disturbanti.? Sono le quattro.. Sarà meglio alzarsi? Perché no? Una buona tisana ,forse, farà al caso suo?Scalza, in punta di piedi, si dirige verso la cucina. La cagna, sdraiata di traverso ,schiacciata al suolo, vicino alla porta,per poco non la fa cadere.. Il suo manto peloso ha il colore del pavimento, si confonde. Soffoca un’esclamazione di rabbia.. Prima o dopo, mi farà rompere il collo..E’già successo e con quali conseguenze!Due mesi di gesso, nel momento più difficile della mia vita.. Due mesi d’inferno, con le stampelle da una parte, e Lui, dall’altra parte. E ricorda il come e il perché ..La prima notte, dopo l’uscita dall’ospedale, dopo i lunghi mesi di degenza.. Finalmente a casa, e durante la notte, alzandosi nel buio per non disturbare, si è trovata tra i piedi, quel benedetto animale, così carino e amato, che gli ha procurato una dolorosa frattura al piede sinistro. Ne soffre ancora a distanza di anni…Ricordi, ricordi, brutti ricordi. Viviamo del nostro passato, senza il quale non saremmo niente, non vi pare?
Fra poco, è l’alba. Quasi quasi sarebbe meglio non tornare a letto.Vaga sconsolata. Di stanza in stanza, fortuna che la casa è spaziosa . Va al computer e si mette  a digitare.. Non ha proprio più sonno.. Dormirà domani se le sarà consentito e se potrà. Cosa potrebbe scrivere?  Qualche riflessione sulla notte e sui rumori notturni, non è una buona idea? Così arriverà all’ora della colazione e rileggerà di nuovo ciò che ha scritto durante una delle sue solite nottid’insonia, davanti ad una buona tazza di caffè.

Agosto 2012

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