Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “L’indigestione” di Silvana Vistola

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Com’è bella la donna cannone! Così grassa da non entrare più nella bocca da fuoco, con le gambe bruciate e i talloni rossi, sprizza scintille quando cammina e fa odore di polvere da sparo, è coperta da un mantello con sopra stelle gialle fosforescenti su fondo blu.

 

La donna cannone non mangia mai da sola. La imboccano due domatori di tigri. Uno le porge carne arrostita fumante e l’altro fette di melone dolci e succose per facilitarle la masticazione. I domatori portano entrambi i baffi, uno all’insù, l’altro all’ingiù, uno neri, l’altro rossi. Uno è magro, l’altro grasso. Quello magro ha un dente d’oro con un diamante nel mezzo. L’altro ha un osso di balena nel naso. Nessuno dei due ama la donna cannone, la detestano perché per colpa sua devono trascurare le tigri della Siberia. Ma le tigri amano la donna cannone, perché possono dormire di più e perché un giorno, quando sarà grossa abbastanza, la sbraneranno.

 

Un volta al mese la donna cannone va a spasso in città con i due domatori a fianco, uno a destra, l’altro a sinistra. Qui si fermano a guardare le vetrine e passeggiano sul boulevard che costeggia il lungomare. Tutti i passanti si girano per ammirarli. I domatori indossano delle divise, una verde e una rossa, entrambe coperte di lustrini dorati e di bottoni fatti con le pallottole della guerra di Crimea; souvenir di battaglie osservate da lontano e mai combattute. Tutti i bambini silenziosamente li seguono. Il rumore dei tacchi risuona sul pavimento, gli speroni tracciano una linea sul suolo. La donna cannone si muove come sospinta dal vento, sembra galleggiare come sorretta da due boe. Sorride a destra e a manca, poi vede una vetrina piena di dolci e la saliva le comincia a gocciolare dalle labbra. Il pasticciere apparecchia subito un tavolino fuori, davanti al negozio; una poltrona per lei e due sedie per i domatori. A tavola vengono servite le torte, una dopo l’altra. I domatori imboccano la donna cannone a turno con due cucchiai d’argento. Il domatore dai baffi rossi ha davanti a sé la torta alla crema con vaniglia e fragole, il domatore dai baffi neri la torta di panna con cioccolato al peperoncino. I cucchiai si alternano in sincronia, i domatori mostrano eccezionali doti da giocoliere. Che spettacolo! Subito dopo arrivano la torta con gli amaretti alla vaniglia e la torta di ricotta al pistacchio. Nessuno sa mangiare bene come la donna cannone, tutti la guardano strabiliati, gli occhi fuori dalle orbite. Basta guardarla mangiare per sentirsi sazi! Omini magri, magri cominciano a gonfiarsi, i bottoni saltano dalle giacche, le cravatte si allentano, i pantaloni si scuciono. La donna cannone trasferisce calorie a distanza, mangia per dare piacere a chi la guarda. Ormai la folla è sazia e soddisfatta, un paio di bebè vomitano per l’indigestione. La donna cannone si lecca le labbra e addenta un ultimo bignè dal vassoio, la folla lancia un grido e sussulta. Non mangiavano così bene da anni.

 

 

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