Premio Racconti per Corti 2013 “Per un pugno di ulivo” di Matteo Agamennone
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Tutto comincia in una tranquilla cittadina di provincia, un pomeriggio assolato di sabato, quello che precede la domenica delle palme; in un giardinetto antistante ad una chiesa, vicino alla stazione, come ogni anno, viene distribuito gratuitamente un rametto d’ulivo, simbolo di pace e resurrezione…
i cittadini bene si accodano posati ed educati davanti al cancello, scambiandosi battute da salotto e leggerezze di alto livello: troviamo le tre amiche di shopping e gossip, attempate e imbellettate, un’anziana di chiesa curva e ricurva, una madre succube del tempo e della chirurgia plastica e una figlia succube della madre, un uomo distinto, con il farfallino con al guinzaglio una prestigiosa medaglietta intorno al collo di un cagnolino, una nonnina col nipotino, un uomo affannato e sudato che più non si può al telefono con la moglie – capò e chi più ne ha ne metta…
il sole è sulla via del tramonto, il momento tanto atteso è finalmente giunto, la fila lievitata scalpita garbata, il vociare continuo e fittizio scema in un religioso silenzio, i due fortunati giardinieri selezionati per la distribuzione si guardano negli occhi con una paura atroce, si fanno il segno della croce e aprono il cancello veloce…
la fila delle vacuità, ordinata come un gregge, entra nel cortiletto e in un clima di grande pace e rispetto tutti prendono il loro rametto…
uno scavalco di fila, abile e agile, un presunto ramoscello più bello di un altro e in un attimo scoppia la solita guerra in – civile… la vanità, la dignità, l’umanità vengono calpestate per la conquista del rametto migliore, quello verde ma non troppo verde, quello con più foglie ma non troppe foglie, quello più ulivo ma non troppo ulivo..insomma quello più bello solo perché di un altro: e allora amicizie di facciata finiscono a schiaffi in faccia, legami di sangue sfociano nel sangue, anziani, bambini, animali senza alcuna eccezione se le danno di santa ragione…botte, sangue, violenza alè alè…perché si sa il rametto del vicino sempre quello più verde è…
lo scontro termina, senza nessun vincitore e tutti vinti, senza nessuna bandiera bianca di resa concessa ma solo una incolore del niente è successo e quindi le tre amiche di paese e spese, la nonnina col nipotino, la madre rifatta e disfatta con la figlia tumefatta, l’uomo con il cane, l’uomo con il cellulare, l’anziana sopravvissuta e non abbattuta si alzano, si scrollano di dosso la cenere e la polvere, si danno una sistemata ai vestiti sgualciti e tornano alle loro case con nonchalance, sciatti e soddisfatti, con in mano il loro rametto d’ulivo tutto rovinato e ciancicato, scambiandosi battute pacate e garbate, pronti a replicare l’anno seguente, più infervorati ed educati che mai.
Tratto da una storia vera.