Premio Racconti per Corti 2013 “Brotherhood” di Filippo Mira
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Carlo e suo fratello minore Stefano entrano nell’appartamento di C. S è appena tornato in libertà dopo aver trascorso qualche anno in carcere.
S chiede a C un prestito per saldare alcuni vecchi debiti. C lo accusa di voler tornare nel business illegale degli stupefacenti e fra i due ha inizio una lite. S insulta suo fratello accusandolo di non essergli mai stato vicino, di essere pronto a sborsare qualsiasi cifra per la sua ragazza ma non di non voler aiutare il proprio fratello.
C è a casa che cena con due suoi amici, Luca e Mattia. L consiglia a C di restare in buoni rapporti col fratello, dato che le relazioni famigliari sono le uniche dalle quali, per la sola ragione di avere lo stesso sangue, si riceve un amore incondizionato.
M annuncia di avere organizzato, per festeggiare il suo compleanno, un party nella sua abitazione questo sabato.
S entra nel condominio del fratello maggiore. All’ingresso saluta due anziane signore che lo guardano in malo modo. Mentre sale le scale le due signore parlano del ragazzo definendolo un disgraziato criminale. Si lamentano anche della giustizia italiana che a loro detta lascia troppo presto in libertà questi criminali che tornano a commettere reati una volta fuori dal carcere.
S entra nell’appartamento, saluta C e abbraccia L. M saluta S, ma quest’ultimo si limita a risponde con un cenno. C rimprovera il fratello dicendogli di salutare anche M, ma S lo insulta ed esce dalla stanza. M a bassa voce dà del tossico fallito a S, il quale sente le sue parole e torna verso di lui. S afferra M per il collo e lo solleva dalla sedia. C interviene e caccia di casa suo fratello minore.
S cammina da solo per strada di notte. Inizia a piovere. Si siede su di un marciapiede e delle lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi, mischiandosi alla gocce di pioggia.
C fissa il posto a tavola apparecchiato per suo fratello.
Un’ automobile si ferma di fronte a S ancora seduto sullo stesso marciapiede. C apre la porta del passeggero e invita il fratello a salire e tornare a casa. In auto S dice di sentirsi solo e abbandonato. Il fratello maggiore gli promette di stargli vicino e di dargli i soldi che gli servono settimana prossima.
C si prepara per andare alla festa di M. S chiede a suo fratello un passaggio in automobile ma C risponde negativamente, dato che oltre ad essere in ritardo deve ancora passare a prendere la sua fidanzata.
S cammina per strada mentre un’automobile lo segue. La macchina lo supera e si ferma poco davanti a lui. Dal veicolo scendono quattro uomini che accerchiano S. Questi ricordano ad S un vecchio debito da saldare, il quale risponde di poter dare loro i soldi la prossima settimana. I ragazzi aggrediscono S per dargli una lezione. Durante il pestaggio la testa di S sbatte violentemente contro il marciapiede. I tre uomini continuano ad infierire prendendo S a calci finché uno dei tre non impone a tutti di fermarsi. Quest’ultimo sente il polso di S e annuncia ai compari che il ragazzo è morto.
Alla festa M parla con una ragazza un po’ sbronza. Lei ride, lui le sussurra qualcosa all’orecchio e inizia a baciarle il collo. La ragazza lo allontana dicendo di non voler rischiare.
C arriva con due bicchieri di spumante in mano e ne porge uno alla ragazza che parla con M chiamandola “amore”. Quest’ultima declina l’offerta facendogli notare il bicchiere che già regge nella sua mano.