Premio Racconti per Corti 2013 “Lucida bellezza” di Francesca G.Marone
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Lulù si alza dalla poltroncina in velluto e sistema i lunghi capelli scuri allo specchio. Bella lo è sempre stata, tutta la città la conosce e l’ammira quando cammina, ma tutti si tengono un po’ a distanza per via di quella diceria sulla casa dove lei abita. Lulù si veste e si trucca con attenzione, deve incontrare il suo nuovo amore stasera. E’ come un lampo. La luce della lampada illumina la ruga che scorre sul suo volto pallido. Lulù la percorre col dito tremando.
“Non è possibile!” urla impazzita, scagliando tutte le sue cose per terra.
Impreca camminando e poi rivolge lo sguardo verso il pavimento come se volesse penetrare nelle viscere della terra sotto i suoi piedi. Un ragazzo bello ed elegante compare da dietro la tenda rossa.
“Non ce la fai, vero?Non ce la fai a vedere la tua bellezza svanire così?”
L’accarezza e le sussurra qualcosa all’orecchio. Lulù con le lacrime che le rigano il bel viso pallido si volta e guardandosi di nuovo allo specchio dice ”Sì, d’accordo, lo farò”. “E resterai bella per sempre….” Le dice il ragazzo indicando lo specchio che riflette l’immagine elegante e sinuosa di Lulù.
Resta da sola e terminando il trucco dice a se stessa : “Bella, bella per sempre….”. Prende la borsa per uscire e si appresta a raggiungere il suo amore che attende accanto al Duomo. Il ragazzo è visibilmente emozionato, non gli importa delle voci della gente, non crede ai fantasmi e alle storie di diavoli, lui desidera soltanto una notte d’amore con Lulù.
I due s’abbracciano e s’incamminano nel buio della strada. “Lulù sei bellissima…” le dice piano il ragazzo.
Tutto d’un tratto un black out. Le luci dei lampioni si spengono. Si ode un tonfo. Poi si accendono nuovamente illuminando il volto di Lulù, sorride, poi felice ammira la sua bellezza nello specchietto da borsetta. Poco importa che dietro di lei qualcuno non proietti più la propria ombra. Qualche giorno dopo Lulù scompare dalla città all’improvviso, sembra essere stata inghiottita dal nulla. Né la polizia né i familiari sanno darsi una spiegazione plausibile. Nella sua vecchia casa nessuno vuole più abitare, il Vendesi è stracciato e logoro, accanto si legge la targa antica “Dimora storica di Lucida Mansi”. Alcuni dicono di sentire lì intorno un fruscìo di vesti femminili nelle notti di luna piena. Fino a quando il ragazzo dagli occhi di fuoco non reclamerà anche la sua povera anima mentre l’ ombra disperata della bella Lulù fuggirà verso il campanile dove, tuttavia, non potrà portare indietro il tempo.
Note: Liberamente ispirata alla leggenda della nobildonna Lucida Mansi vissuta a Lucca nel 1600. Pare che Lucida uccidesse tutti i suoi amanti facendoli cadere su lame affilate in una botola segreta. Per conservare la sua giovinezza vendette l’anima al Diavolo che in seguito andò a reclamare quanto pattuito inseguendola fino su la Torre delle Ore dove disperata tentò, invano, di rifugiarsi.
Mentre leggevo pensavo a Dorian e al suo ritratto, poi ai racconti sui fantasmi scozzesi, ai romanzi gotici, e un po’ anche alla novella di Verga “La coda del diavolo”, non tanto per il tema, quanto per l’atmosfera. Secondo me hai reso bene il mistero che avvolge la storia, e in più mi hai incuriosito sulla leggenda della nobildonna
E’ proprio un bel suggerimento per un corto metraggio! riproporre, in chiave moderna, la storia di Lucida Mansi, è un’idea interessante. Pochi dialoghi ma un susseguirsi di immagini per raccontare l’inquietante patto della bella ragazza contro il trascorrere del tempo. E Lucca, sullo sfondo, con i suoi scorci particolari, potrebbe completare il tutto. Mi piace!
@Matteo Tella grazie per la tua lettura, certo sarebbe bello veder realizzata proprio l’atmosfera che ho tentato di suggerire. Mi sembrava anche molto attuale questa storia della nobildonna lucchese e riproponibile sotto vesti moderne.Grazie del commento!
@Silvia Tamarri, ti ringrazio per l’attenta lettura!Magari sì, vedere una paura che oggi sembra impadronirsi di molte donne trasportata su uno schermo, potrebbe essere un modo per esorcizzarla e non vendere l’anima ad alcun tipo di Diavolo, neppure quello che ti promette bellezza eterna con i mezzi moderni della chirurgia estetica.Grazie per aver letto.
Ciao Francesca, ben ritrovata. Sempre carichi di tensione e onirici i tuoi racconti. Anche questo ha una trama molto bella, lo specchio, gli abbracci e le promesse, le immagini notturne, le ombre che si dileguano. Forse le difficoltà di rappresentazione riguardano il finale, molto sintetico.
@amaso Ciao e grazie per aver letto, ben ritrovato anche a te, la bellezza di questo concorso al di là della pura competizione, è ritrovare la scrittura di amici virtuali…Grazie per il tuo apprezzamento, sul finale, considerati i tempi stretti del corto, ho immaginato di sfumare l’immagine sulla vecchia casa, sul Vendesi stracciato, come se fosse trascorso tanto tempo, e magari con la voce fuori campo che racconti della sparizione di Lulù, per chiudere con delle vesti femminili che spariscono dietro l’angolo di una strada. Non so, mi piaceva l’idea di qualcosa che trasmettesse un po’ di mistero e lasciasse al lettore-spettatore un che di sospeso.
Mi son venuti i brividi!! 🙂 Forse un po’ troppo breve se posso permettermi, ma davvero sa catturare chi legge!
@valentina Amadio …ma certo che puoi permetterti, anzi devi!!Grazie per aver letto e per il tuo commento lusinghiero. Forse sì a leggerlo risulta breve, ma riguardando le esperienze trascorse dei corti, ho calcolato che 8-10 minuti di corto sono veramente brevi e bisogna condensare la storia in pochi tratti essenziali che magari la camera saprà rendere al meglio dilatando od accorciando i tempi a seconda degli effetti da creare.
Non conoscevo questa leggenda.. per come l’hai raccontata è interessante e valida per un corto. A me personalmente piacerebbe che iniziasse direttamente con l’appuntamento, per poi farsi avvincente con un flash-back della prima parte, che sveli il significato della storia.. bella!
@nicola leo ti ringrazio per la lettura, mi sembrava divertente riesumare un’antica leggenda e darle, nell’eventualità, l’opportunità di attualizzarsi mettendo in evidenza un tema – quello dell’ossessione per la bellezza e l’eterna giovinezza- attraverso le immagini. Perchè no? Potrebbe essere un bel suggerimento al regista il tuo!grazie.