Premio Racconti nella Rete 2013 “Mano nella mano mangiando un gelato” di Annarita Pietrobono
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013Andrea era un bell’uomo. I suoi 45 anni ben portati.
Lavoro, palestra, amici e i suoi fine settimana alternati con la piccola Giulia.
La spesa nel solito supermercato a riempire un frigo, che spesso restava chiuso in favore di un pasto improvvisato con amici o con la donna di turno. Non era un bastardo Andrea.
Anzi.
Era un uomo stanco della solitudine e delle solite donne in cerca di un’ora di svago dalla famiglia tradizionale, dal lavoro o spesso anche dal fidanzato.
Ma questo non poteva dirlo, in un mondo dove l’uomo bello e maledetto va dannatamente di moda; dove i suoi amici lo invidiavano di una libertà piena, eccetto quei due fine settimana al mese. Eppure lui li attendeva con ansia quei giorni. Faceva i suoi programmi. Si informava degli ultimi film in uscita per bambini e chiedeva alla sua collega cosa interessava alle bambini di 8 anni; lei che aveva una figlia coetanea della sua Giulia. Ed era bellissimo vedere gli occhi verdi di Giulia, illuminarsi ogni volta il suo papà indovinasse cosa avrebbe desiderato. Quella era la più bella ricompensa, nell’attesa di stringere la sua bambina tra le braccia.
Tante donne da un’ora o poco più erano passate nel suo letto negli ultimi tre anni.
Andrea si chiedeva dove fossero finite le donne di un tempo. Quelle romantiche che sognavano un uomo devoto con cui camminare in centro, mano nella mano mangiando un gelato.
Mentre sceglieva tra le varie salse, vide lei. Era bella, ma non di una bellezza da copertina. Matita a contornare i suoi occhi verdi : “ come quelli di Giulia” pensò. Un rosso sbiadito alle labbra mangiato dalla giornata. Capelli scomposti che ricadevano sulla guancia sinistra, mentre l’altra scoperta dal gesto che aveva compiuto poco prima. La sua mano destra aveva portato i capelli dietro l’orecchio destro, continuando a leggere l’etichetta di una scatola di conserva. Notò una fede al dito, ma questo anche se aveva creato delusione, non voleva fosse un deterrente a fare un tentativo di conoscerla. Difficilmente qualche donna lo incuriosiva. In genere erano sempre loro a fare il primo passo.
Andrea si avvicinò. Chiese scusa a se stesso, della domanda stupida che stava porgendole e chiese;
“Come mai legge le etichette delle conserve, c’è qualcosa che a me sfugge e che magari sarebbe utile sapere? “
Francesca si girò distratta da quella voce. Sorrise e cominciò a spiegare che una zona particolarmente dedita alla coltivazione di pomodori era stata dichiarata particolarmente inquinata pertanto lei evitava di comprare tutto quello che arrivava da quella parte d’Italia.
Continuò a dire del servizio di una trasmissione e di quanto fosse venuto fuori ;di come lei fosse rimasta disgustata . Un vulcano. Parlava tanto, ma non da dar fastidio. Ad Andrea piaceva. Una testa pensante.
Questa sarebbe stata la donna con cui avrebbe voluto camminare mano nella mano in centro, mangiando un gelato. Sembrava avesse una energia dentro meravigliosa; eppure un lampo nei suoi occhi fecero pensare Andrea che quella donna aveva desideri celati. L’energia che veniva fuori era di chi dentro di se ha voglia di non arrendersi ma che fa i conti con la realtà. Un po’ come lui aveva fatto in quei tre anni. Consapevole che la realtà sarebbe dura, solitaria. Con la voglia di cambiarla quella realtà, ma con la consapevolezza che ci sarebbero stati ostacoli.
Andrea guardò Francesca così intensamente che lei smise di parlare. Era come se lo stesse sentendo nei pensieri.
Un incontro che non potevo finire lì. Se ne resero conto. Entrambe. Forse sarebbe finita una volta che la porta automatica del supermercato si fosse chiusa dietro le loro spalle. O forse potevano fare qualcosa perché ciò non avvenisse. Quando è giusto che due strade si separino ? Andrea voleva provarci.
In Francesca aveva visto i suoi stessi desideri, la sua stessa voglia di non relegarsi a una vita rassegnata.
“Io vorrei provarci”.
In fondo le persone si incontrano.
“E se fosse quella giusta come fai a saperlo se lasci andare?”
Un sogno di molti: la normalità di una sana vita di coppia a lungo termine. 🙂
Bella storia, potrebbe continuare chissà che non ci scappi il gelato… 😉
E’ lo specchio della realtà che viviamo attualmente. La società è satura di individui come Andrea con una vita a metà tra il passato, rappresentato dalla piccola Giulia, ed il futuro , rappresentato da questo sogno di incontrare una donna “di un tempo”. E poi ci sono persone come Francesca, a metà tra il sacro ed il profano; persone all’apparenza normali, ma con l’animo lacerato da una qualche frustrazione , sogni infranti, con la speranza d’incontrare qualcuno disposto ad ascoltare.
Bello
Mi fa molta tenerezza quest’uomo, non so se ne esistano ancora di uomini così, o forse gli uomini hanno le stesse paure e gli stessi dubbi delle donne a bloccare e a chiudere il cuore all’amore e scrollarsi di dosso diffidenza e spavalderia.. quasi commovente, ma sicuramente riflessivo! Mi piace! ^_^
Quest’uomo sentiva il bisogno di fermarsi, aveva bisogno di certezze, le avventure non rientravano più nel suo stile di vita.. Francesca di colpo era diventata la donna ideale.. la donna che magari era viva nei suoi sogni e ora l’ha trovata… io leggendo mi sono vista in Frea
…leggendo mi sono vista in Francesca…
E’ bello non lasciare nulla di intentato. A volte basta davvero poco, un pizzico di coraggio in più, per darsi una possibilità. Bel segnale di ottimismo. In bocca al lupo 😉
Andrè ma chi ci talii? amunì curri!! :)) ma poi picchì 45?? fai conto pari no? o 40 o 50. Sti cosi nmenzu mannerbano :))
Che romanticaaaaaaa!!!! Magari esistessero davvero questi uomini!!!!
La normalità? mmm…non so cosa sia maestro…:)
Diciamo che esistono Ro_mi …son le donne troppo rampanti oggi…forse..:)grazie!
Grazie Amata…fui…sei…:)
Anto ma a te dell’età di Andrea che te ne ….:) mah! ti fissi sull’età…:::)))))
Dona esistono esistono…basta aspettare..:)
Marcello l’ho scritta in pochi minuti di getto. Un proseguio ? Chissà..:) Grazie
Dvd …grazie…:)
Sabina forse una storia come tante o forse di tante una. Di certo di Andrea ce ne sono …eccome…e di Francesca più di quante se ne pensi..:) grazie del commento..:)