Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2009 “Da lunedì” di Simona Rosati

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009

Oggi è iniziata un’altra settimana.

Ed io, che strano, mi sento come mi sentivo quando ero piccolo.

Insicuro e un po’ spaventato.

Quando ero piccolo, mi capitava spesso di sentirmi insicuro e spaventato.

Ma allora era più che normale: quando sei piccolo sei attaccabile e incapace di difenderti.

Ne sono passati di acqua sotto i ponti, ma oggi mi ritrovo come allora.

Insicuro.

E un po’ spaventato.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso.

Ma intanto qui, da solo e sdraiato sul letto, completamente al buio e sono le due del pomeriggio, faccio una scoperta.

Credevo che senza luce e senza voce il tempo fosse più clemente.

E mi lasciasse in pace.

E invece scopro che il silenzio ha la voce sgradevole, roca e volgare, del dottor Tarquinii e che il buio ha le fattezze della sua faccia, una faccia rozza, grossa e banale.

Il dottor Tarquinii è il mio principale.

Dovrei dire “era” perché questa mattina mi ha licenziato.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso alle parole che mi ha detto stamattina il dottor Tarquinii quando mi ha consegnato la lettera di licenziamento.

Quante ore fa?

Quattro.

Quattro ore fa, guardandomi con quell’espressione immorale che non sono mai riuscito a digerire.

Posso sopportare tutto in un uomo, ma non l’espressione immorale.

No, proprio no.

Quando un uomo ti guarda in quel modo vuol dire che non ha sentimenti.

E se un uomo non ha sentimenti non è un uomo.

E’ solo un facsimile.

“Gli occhi sono lo specchio dell’anima” dice sempre mia madre.

E ha ragione. Ha proprio ragione.

Il signor Tarquinii un’anima non ce l’ha, di sicuro non ce l’ha.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso che io in vita mia non sono mai stato sfiorato da un pensiero violento.

E che ho sempre rispettato il mio prossimo.

“Ama il prossimo tuo come te stesso” mi diceva la mia catechista.

E io l’ho presa sul serio. Nel senso che ho imparato ad avere riguardo per le persone, in genere, a prescindere dai loro difetti e soprattutto dal loro conto in banca.

E secondo me questo è un bene, perché poi gli altri, le persone, se ne accorgono che le tieni in considerazione e così anche loro hanno riguardo per te.

Ma il dottor Tarquinii è l’eccezione che conferma la regola. Con lui non ha funzionato.

Quattro ore fa ho avuto la conferma. Quando i suoi occhi mi hanno trafitto con la sua espressione immorale e la sua voce mi ha frustato le orecchie:

“Ambizione! Reattività! Creatività! Impegno!

Questo conta qui dentro…

Glielo avevo detto dal primo giorno.

Oggi fanno tre mesi che lavora con noi.

Dovrei confermarla nell’incarico.

Ma mi dica lei … avrà già capito da un pezzo, che insomma …per lei, caro Ranieri, non c’è spazio nella nostra azienda!“

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso che no,non avevo capito. E non capisco ancora perché non poteva esserci spazio per me.

Ma ecco che di colpo, mentre sono qui, buttato sul letto, sgomento e fradicio di preoccupazione, all’improvviso faccio i conti con una sensazione del tutto inaspettata: soddisfazione.

Sì, proprio soddisfazione. Robusta e fragrante come la colazione che faccio al mattino.

E mi sento rigenerato.

La vita è un po’ strana, perché in un attimo ti ritrovi nei guai e il momento dopo non ti ci trovi più.

E spesso non è che succeda niente di particolare.

“E’ la forza dello spirito” come dice il mio parroco.

Ma io ho un motivo in più, oggi, per sentirmi così: r i g e n e r a t o.

 

Un motivo evidente. Un motivo molto evidente. Tanto evidente che è appiccicato ai vestiti che mi porto addosso. Ai vestiti appiccicati alla mia pelle. Alla mia pelle che adesso è tutta macchiata del mio colore preferito.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso che il mio colore preferito è sempre stato il rosso.

Rosso cardinale, che ha una sfumatura di viola che mi fa impazzire.

Ma in mancanza,mi vanno bene anche tutti gli altri tipi di rosso,come questo rosso qua, che riesce perfino a trapanare il buio che c’è, tanto è vivido e lucido.

Sembra pittura fresca.

E sta colorando per bene le lenzuola bianche che ha messo Maria sabato.

Io l’ho sempre detto a Maria che il bianco non è un colore adatto per le lenzuola.

Fa tanto di ospedale.

Meglio quelle tutte colorate, con quei colori pastello delicati delicati che rinfrescano pure i pensieri.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso a mia moglie : Maria.

E’ bella mia moglie.

Bella come un fiore.

Ci siamo sposati a maggio.

Maggio è il mese delle spose” diceva lei .

Ed io l’ho accontentata.

Adesso aspettiamo un bambino.

Un maschietto.

Chiamiamolo Andrea” ha detto lei.

E quando nascerà lo chiameremo così: Andrea.

A gennaio finalmente ho trovato lavoro.

Il lavoro per cui ho tanto studiato.

Mi sono sempre arrangiato facendo tante cose: il barista, il postino,il garagista…

Ma io sono laureato. Non che me ne vanti, per carità. Sono laureato in economia.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso che quando sono stato finalmente assunto per fare il mio lavoro ho toccato

il cielo con un dito.

Una sensazione indescrivibile. Come stare sospesi in un posto dove non c’è inizio e non c’è fine.. Una evanescenza infinita, in cui si fluttua e si ruota senza gravità e fluttuando e ruotando si sperimenta la gioia della rigenerazione dei sensi.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso al mio primo giorno di lavoro alla “Real Estate S.p.A.”.

Con il completo grigio, camicia rigorosamente chiara e cravatta blu, e un bel sorriso infilato tra i denti.

Quarantuno anni.

Quarantuno anni suonati.

Ma la freschezza e l’energia di un ventenne.

E l’asservimento di uno schiavo.

Ci vuole soprattutto l’asservimento di uno schiavo per farsi assumere a quarantuno anni.

“Bisogna fare buon viso a cattivo gioco” dice sempre mio padre.

E ho fatto buon viso a cattivo gioco e ho accettato senza colpo ferire millecento euro al mese, lo stipendio che ha deciso di darmi il dottor Tarquinii.

Come barista guadagnavo di più.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso al dottor Tarquinii.

La sua testa mi ha sempre fatto pensare ad una melanzana e la sua pelle è una brutta pelle, a partire dal colore. Un miscuglio malriuscito di verde, ocra, marrone che rende quell’uomo insopportabile alla vista.

E stamattina, stamattina…. la visione del dottor Tarquinii era più sgradevole del solito.

Una provocazione.

Una vera provocazione. Anche per uno come me, che non è mai stato sfiorato da un solo pensiero violento.

Mai.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso che lo pensava anche la signorina Margherita, che non sono violento.

La signorina Margherita era la mia maestra.

E lei lo diceva sempre alla mia mamma, tutte le volte che si incontravano: le diceva che ero proprio un bravo bambino.

Calmo. Sereno. Pacifico.

Ecco,usava spesso quest’aggettivo: pacifico.

E da adulto sono rimasto così: pacifico.

Tutti, tutti, proprio tutti, lo possono confermare.

La farmacista per esempio, la signora Martina, lo dice tutte le volte che entro in negozio: dice che non ha mai conosciuto una persona tranquilla come me.

E Gilda, lo ha detto anche Gilda, l’infermiera che è venuta per una settimana intera a fare le punture a Maria, quando ha avuto la minaccia di aborto…

L’ultimo giorno, quando ha salutato mia moglie le ha detto proprio così:

“Suo marito…uomo così pacato… una rarità”.

Me lo ha raccontato,lei, Maria, e le ridevano gli occhi.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso agli occhi di mia moglie.

Mi chiedo se sapranno ridere ancora.

Maria ha un sorriso talmente bello…

Sarebbe un vero peccato se i suoi occhi non ridessero più.

Stamattina quegli occhi.. gli occhi di Maria, sempre così belli e raggianti, hanno subito una metamorfosi improvvisa…mentre ero lì, sulla soglia di casa…

Quegli occhi sono stati trafitti da un lampo…

Un lampo di orrore.

Un lampo di orrore. …

Da lunedì, ricomincio tutto da zero. Mi rimetto in moto da lunedì. Sicuro, da lunedì.

Penso che la colpa è solo del dottor Tarquinii.

Tutta colpa sua.

Ma adesso basta.

Non voglio pensare più.

Voglio restarmene invischiato in mezzo a queste lenzuola oramai tutte tinte del mio colore preferito e voglio assopirmi sopraffatto dal tepore che c’è.

Voglio starmene così.

Sì, senza pensare per qualche ora almeno.

Senza pensare più al dottor Tarquinii.

Tanto… oramai lui è fuori discussione.

Da lunedì, da oggi, ricomincio tutto da zero. Tutto da zero, sicuro, da oggi, da lunedì.

Penso che oggi è lunedì e comincia un’altra lunga settimana.

Ed io devo per forza andare a fare il mio dovere.

Il mio dovere, certo.

“Bisogna fare sempre il proprio dovere” dicono tutte le persone per bene.

Ed io sono una persona molto per bene.

Perciò andrò a costituirmi.

Proprio, oggi, sì, oggi.

Lunedì.

Loading

1 commento »

  1. Anche questo racconto, come l’altro tuo che ho letto, è impeccabile come costruzione e misura…tuttavia questo è per me troppo “ossessivo” e la frase-leitmotiv mi piace poco. Penso comunque che tu volessi raggiungere proprio questo risultato di crescente tensione che sfocia nello svelamento finale, e ci sei riuscita in pieno. saluti Andrea Ercolini

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.