Premio Racconti nella Rete 2013 “Storia di un solipsista” di Giovanni Maciocco
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013Che cos’è un solipsista? E’ una persona convinta che la
realtà che lo circonda non esiste. Esiste solo lui, il resto è
frutto della sua immaginazione. Non esiste la sua casa ,la
natura, il mondo, il tempo, le sue relazioni,le persone che lo
circondano. E’ tutto frutto della sua immaginazione. Un po’
come succedeva a Cartesio prima di arrivare al “Cogito ,ergo sum’’.
Con una differenza. Cartesio presupponeva l’esistenza di un
demone ingannatore che gli creava una illusoria immagine del mondo
circostante, mentre niente era reale.
Il vero solipsista, invece, non ammette
neanche per un attimo l’esistenza di un demone.Esiste solo
lui. Basta. Ciò premesso ,raccontiamo la nostra storia.
—-
Giovanni era stato per tutta la vita un solipsista
convinto. Ciò non gli aveva impedito di condurre una vita
normale .Aveva studiato. Si era laureato senza infamia e
senza lode ,aveva trovato un lavoro,aveva praticato sport, si
era divertito, ,insomma aveva vissuto. Non si può dire che
fosse una vita pienamente appagante,ma del resto quale lo
è? Tutto lasciava prevedere che nulla sarebbe cambiato,e
che la sua vita avrebbe continuato tra i soliti binari,senza
cambiamenti,senza nessun colpo di coda. Poi,
inaspettatamente ,successe qualcosa di
imprevisto. Giovanni si innamorò. Alta,snella ,occhi verdi
cangianti,una cascata di capelli rossi ,un sorriso che
sbaragliava ogni difesa,Luigia aveva tutto ciò che un uomo
potesse desiderare. Giovanni cadde come una pera
matura. Corteggiamento brevissimo, ?danzamento lampo,
matrimonio fulmineo. Luna di miele a Capri, l’isola
dell’amore. Per la prima volta in vita sua Giovanni era felice.
Luigia esisteva, eccome. Non era una creazione della sua
mente,ma aveva una vera dimensione in carne e ossa. Con
lei si abbandonò a tutte le smancerie che aveva sempre
detestato. Mano nella mano,?ori ad ogni occasione ,cenette
romantiche,niente era abbastanza per Luigia.Pian piano
anche la fede solipsista di Giovanni cominciò a vacillare. Del
resto ,come fai ad essere solipsista ,se hai accanto a te
qualcosa di talmente meraviglioso da farti vedere la vita
unica e straordinaria ?
Il tempo passava e Giovanni era sempre più felice. ma la
felicità , se esiste, non è eterna. Tutto ?nisce .Soprattutto le
cose belle sono destinate a durare poco.
Per farla breve ,Giovanni si accorse che Luigia lo
tradiva. Prima furono vaghi sospetti,poi dubbi,ed in?ne ne fu
certo. L’incantevole Luigia dagli occhi verdi, la deliziosa
ragazza con la cascata dai capelli rossi, se la faceva con un
bellimbusto palestrato, suo istruttore di panca-?t . Pedro, si
chiamava .
Come affrontare la situazione ? Un colpo di pistola? Troppo
rumoroso. Divorzio? Troppo faticoso. Un momento !
Giovanni si ricordò di essere un solipsista, anche se
recentemente aveva un po’ trascurato la propria fede. Con il
solipsismo il problema è risolto. Giovanni si offrì di
accompagnare Luigia alla seduta pomeridiana di panca-?t.
Quando Luigia si fu accomodata sulla panca, Giovanni si
concentrò su Pedro che stava posizionando correttamente
le gambe della ragazza. Lo ?ssò intensamente e : ‘’ Tu non
esisti’’ sussurrò.
Pfff…. Pedro si dissolse in una nuvoletta bianca . Luigia si
guardò intorno, sorpresa di trovarsi lì a quell’ora. Infatti Pedro
non è che era morto . Semplicemente non era mai
esistito. Con lui era scomparso il suo mondo, le sue
relazioni e, di conseguenza , anche il ricordo che di lui
avevano gli altri.
‘’ Giovanni, ma che cosa ci facciamo qui?’’ Disse
Luigia ,rivolgendosi a lui con occhi devoti. La cancellazione
di Pedro gli avevano restituito una Luigia più innamorata di
prima.
Trascorsero due settimane meravigliose. passeggiate
romantiche, baci appassionati e tanto sesso. Si amarono in
tutti i luoghi e in tutti i modi. Ogni occasione era buona per
fare l’amore. Giovanni aveva ritrovato la felicità e Luigia
sembrava non avesse occhi che per lui. Ma purtroppo la
felicità non è di questo mondo,se c’è è caduca. Questa volta
fu Giovanni ad avere dei tentennamenti. L’amore
appassionato andava gradualmente scemando. Le gite
romantiche diventarono routine .I ?ori , le carezze,le parole
gentili apparivano smancerie. In brevissimo tempo, quello
che sembrava amore eterno indistruttibile divenne qualcosa
di terribile. Non ostilità, non recriminazioni reciproche, ma
qualcosa di molto peggio : noia. Ora Giovanni vedeva Luigia
per quello che veramente era. Una bella ragazza ,certo. Un
bel portamento, una voce melodiosa, non c’è dubbio. Ma
tutto qui. Non un pensiero originale ,un discorso intelligente,
solo una cura maniacale per il suo aspetto ?sico,un
interesse per la moda e per il gossip dei vip, per ogni futilità.
Come poteva essersi innamorato di un essere così
insigni?cante?
‘’ Luigia, tu non esisti,non sei mai esistita. Pfff…. Luigia
scomparve in una nuvoletta rosa.
Giovanni era soddisfatto, era ritornato all’epoca pre-Luigia.
In uf?cio c’era un suo collega, tale Eriberto Molliconi, che
era stato promosso ad una posizione cui lui teneva molto.
Stesso trattamento di Pedro e Luigia .Pfff….nuvoletta grigio
chiaro ed Eriberto svanisce con tutto il suo mondo di
relazioni. Giovanni si ritrova ora ad occupare il posto di
Eriberto . Ma quel posto gli stava veramente a cuore?
Ripensandoci bene bene , non gli interessa per niente. E i
suoi colleghi che cosa ci stavano a fare? Si concentra. ‘’Non
esistete’’. Via, svaniti anche loro. E il direttore,i dirigenti? Via!
Tutte le persone della sua città che cosa ci stanno a fare?
Via! ‘’ Ma se non esiste nessuno della mia città, ragionava
Giovanni, a che cosa servono tutte le altre persone di
questo mondo? Pfff….. via . Questa volta non si tratta di una
nuvoletta,ma qualcosa di molto, molto più grande. Ma il
risultato è lo stesso. Il mondo esiste ancora, ma l’umanità
non c’è più. A che cosa serve il mondo se non c’è più
l’uomo? Via,cancellata la terra con il suo satellite. Ci sono
ancora Venere, Marte, Giove con le sue lune e gli altri
pianeti. Strano. Il sistema solare sembra non risentire
affatto della mancanza della terra, però mi è venuto a
noia .Pfff… Cancellato. Davanti a me c’è la via lattea .Pfff…
Sparita .Ho ancora un corpo . A che mi serve un corpo in un
mondo che non c’è? Pfff… il mio corpo sparisce. Sono pura
energia,solo pensiero che naviga nell’universo. Percorro
milioni di parsec, stelle e pianeti mi avvolgono .Non li vedo
perché non ho più gli occhi, ma la mia mente ne intuisce
l’esistenza. Tutto è uguale a sé stesso. L’universo è un
ammasso in?nito di nebulose, stelle e pianeti avvolti da una
coltre scura .Questo colore se pur sfocato, mi annoia.
Cancello la luce. L’universo esiste ancora , anche se
nessuno lo può vedere perché non c’è la luce che lo
illumina. Solo io riesco a percepirne l’esistenza. Ma che
serve un universo che non si vede, non si sente e nessuno
può averne coscienza ? Ho un momento di esitazione. Ma è
solo un attimo. Niente e nessuno mi potrà fermare.Devo
completare l’opera. ‘‘UNIVERSO, SPARISCI’’
Pffff…….
Niente esiste, come ho sempre saputo. Ci sono io solo in
mezzo a questa oscurità impalpabile , che non è né grigia
né nera, perché non esistono i colori (io li ho cancellati con
la luce). Ma ora che galleggio, puro pensiero in questo nulla,
penso al compito immane che mi attende. Il compito che
spetta a Giovanni, o Giov o Jev o Jeova . Dò inizio al mio
progetto. Cominciamo : FIAT LUX