Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “Il cielo di zucchero filato” (fiaba per adulti bambini) di Roberto Pirrello

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013
Il cielo di zucchero filato

Una nuvola bianca scavata a barchetta portava con se una ridda di voci gioiose tra cirri e nembosi gipponi. Correva tra i prati azzurri di un cielo senza buche. Autostrade di hamburger rosa salmone si aprivano sotto le gomme caramellose.

Lasciavano per terra strisce di liquirizia e ogni tanto i bimbi leccavano il cielo di zucchero filato.

Al centro del mondo una pralina di menta, con un foro al mou
versava sugli angeli dei canti mielati che rendevano appiccicosi i gomiti a ventosa.

I gomiti li tenevano sugli scivoli che andavano dal primo canto del paradiso terrestre all’ultimo, e ogni tanto scivolavano negli spazi infiniti.

I custodi delle vacanze scolastiche attendevano i ragazzi coi libri bianchi dei ragazzi i quali dovevano solo riempire di fantasia e di proposte ogni rigo morbidoso, che poi si sarebbero realizzate TUTTE!

Curiosi erano i nomi che si davano a piacere i ragazzi del cieli azzurro di zucchero filato;
infatti avevano le combinazioni delle sette note musicali e le loro intonazioni tra sdrucciole e bisdrucciole alimentavano la composizione dei nomi.

Per cui si sarebbero potuti chiamare Doremi, oppure La solfa .. ma non la solita.

Così ognuno veniva chiamato con dolci note e nell’aria si spandevano bellissime musiche che avrebbero fatto invidia a Mozart o Beethoven, Cilea o Muti.

Lo stesso Chopin avrebbe gradito quel mondo magnifico dove i pianoforti e altri strumenti musicali erano appesi a pareti di pentagrammi in fili d’acque profumate di rose.

Per colazione non vi erano i soliti rituali della sveglia obbligata e del parapapà!

Ognuno si svegliava quando voleva e si recava tra alberi di frutto con le radici verso l’alto, di modo che i piccoli non avrebbero avuto difficoltà a raccogliere merendine o le brioche al gelato o torte al cioccolato che spandevano le gocce di cacao sul terreno per seminare il campo.

Il giorno dopo spuntavano barrette di cioccolato e se accanto vi era una pianta di cocco … ecco fatto barrette al latte di cocco invece dell’odioso latte che i bimbi spesso non gradiscono.

Agnelli e vitelli e uccelli e capre e…insomma tutti gli animali potevano stare tranquilli che non sarebbero stati più uccisi o sacrificati per soddisfare il bisogno carnivoro dell’uomo.

Qui le cosce di pollo rimanevano attaccate al loro posto e saltavano felici insieme ai pulcini che nascevano dalla spuma gialla dei fiori di ginestra.

Ma… come in tutte le favole un “ma” minacciava i sogni e i desideri dei bambini.

L’uomo padrone della sua cattiveria non si era ancora arreso e non voleva perdere il primato e la padronanza del mondo …
neanche di quello dei sogni incantati dei ragazzi.

Si preparava perciò ad invadere il cielo azzurro di zucchero filato con le sue astrofilastrocche che dovevano servire a distruggere il mondo incantato…
La preparazione delle Astrofilastrocche

Spuntavano dai sottosuoli anime alate vestite di nero petrolio, si confondevano col grigio dei pensieri tristi di uomini senza fede.

Sirene di allarme tuonavano minacciose lungo i campi sterminati dove si celavano le astrofilastrocche pronte per essere impiegate in battaglia.

Tutti i riservisti furono richiamati a presentarsi coi loro armamenti e puntuali si schierarono ai bordi delle piste.

Il generale Von Pistacchien fece l’appello :
Capitano Pinocchio, della XX^ Legione Collodiana
Tenente Lucignolo, Capo Brigata del Paese dei Balocchi
Capitano di Corvetta Gambadilegno, Armata Anti-Topolinia
Tenente Colonnello Mangiafuoco Comandante delle Carrozze dei Burattini
E così via …

Loro erano coloro che dovevano dirigere gli uomini terranei contro il Cielo azzurro di zucchero filato e avevano impartito ai sottoposti ordini e disposizioni precise sugli armamenti e sulle modalità di attacco.

Il Responsabile Capo delle Manovre Occidentali era Mangiafuoco coadiuvato dal suo braccio destro Power Bushetta Comandante delle Americhe Unite.

Von Pistacchien che coordinava le Manovre Orientali in collaborazione con l’Alto Comandante Bin-Bin-Salatin detto il Terrore delle Torri Gemelle.
Tutti i nemici della terra si erano riuniti contro gli “alieni” del Cielo …
Le astrofilastrocche stavano per essere caricate con le loro testate armate di Fiabe e racconti

Tipo Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, Pollicino, Il gatto con gli stivali, La bella e la bestia, Cappuccetto Rosso..

Tutte storie e favole che avevano terrorizzato i bambini fin dalla nascita e lette dai loro genitori per intimorirli a dormire e fare i buoni, altrimenti… Barbablù o il Lupo cattivo o l’Orco e perfino la Strega, sarebbe intervenuti per mortificare il corpo e lo spirito dei sogni infantili.

Un’altra astrofilastrocca aveva per arma una serie di canzoncine del festival dello zecchino d’oro:
Quarantaquattrogatti, Il caffè della Peppina, oppure Gig Robot d’acciaio, Furia cavallo del West, e la più terribile era Il Ballo del Quà Quà Quà!
Ed erano tutte pronte a colpire il nemico!

Perfino un carico di torte agli spinaci e al formaggio, con dentro pezzi di parmigiano e wurstel, era stato impegnato per l’assalto

Fu preparato in tutti i particolari, l’attacco, per sconfiggere uno scomodo esempio di libertà e fratellanza che avrebbe potuto scombussolare l’intero sistema interplanetare.

Dominato da sempre da politici dalle promesse facili e dai sacrifici inutili ma soprattutto dalle minacce costanti che facevano credere, al popolo dei terraniani, incombessero sulle loro teste da parte di ipotetici assalitori

Ma cosa dovevano difendere? Le loro carceri o i campi di concentramento in cui erano relegati gli uomini dal pensiero libero?

Dovevano difendere le catene di montaggio in cui lavoravano dalla mattina alla sera per pochi grani di stupefacente
o il lavoro precario nelle ormai parcellizzate call-center?

Purtroppo l’ignoranza era generalizzata tra i popoli terreniani e queste cose le disconoscevano e difendevano il poco per il… nulla.

Così caricate tutte le armi si apprestarono a partire…
Attacco al buco dell’O…

Dalla rampa di lancio uscirono gas colorati, sembrava bruciassero tutti gli arcobaleni e i cieli di tutte le nazioni che avevano le nuvole di colori diversi come fossero palloncini lanciati ad abbracciare l’universo.

Migliaia di bambini osservavano felici quello spettacolo ma il fetore che scese sulle loro teste li convinse a rientrare nei bunker in cui crescevano ammaestrati.

Il generale von Pistacchien, al comando della sua astrofilatrocca madre, ordinò a tutti gli altri comandanti il pronto a partire e l’immediato abbandono di tutti gli estranei dalle piste e dai campi interessati ai movimenti aviari.

Dall’aeroporto di Tokyo la prima astrofilastrocca si alzò bruciando il macadam (cemento) della pista, lasciando un foro al centro di qualche chilometro.

Così fecero tutti gli altri velivoli che si sollevarono da tutti gli aeroporti.
Risposero all’ok da Newyork, Ankara, Kabul, Pechino, Mosca, Roma, Berlino.

E come per incanto dopo cinque ore di volo si ritrovarono in formazione d’attacco sul cielo di zucchero filato.

La strategia di penetrazione alla “bolla”, che racchiudeva il mondo fatato dei ragazzi del paradiso, non era stata rifinita poichè
forte e impenetrabile era quel mondo ed era molto difficile cercare e trovare il suo punto debole.

Così trascorsero molte ore in volo prima di trovarlo; ma infine vi fu un inatteso colpo di fortuna e la speranza….

Intanto i bambini del cielo di zucchero filato erano inconsapevoli di quello che stava accadendo fuori della loro atmosfera e continuavano nei loro giochi-lavoro-studio.

Le altalene andavano su e giù sospese tra il cielo e il mare di petali di rose e chi arrivava sopra i cuscini di panna montata vi si tuffava dentro per poi sbucare nel mondo dei sogni ad occhi aperti

Ogni ragazzo che cadeva in questo mondo veniva attratto da una forza magnetica che lo proiettava su grandi schermi di colla di pesce dove interpretava, ciascuno, la parte di recitazione assegnata.

In un’altra zona vi erano gli insegnanti che imparavano come comportarsi ad insegnare e dovevano trattare i ragazzi a scuola con garbo, dovevano chiamarli “signor bambino”, quando e se questi avevano voglia di andarci, come alternativa all’ora di religione.

Ma, fuori della bolla, la ricerca era quasi conclusa e le astrofilastrocche si stavano consultando come procedere alla conquista di quel mondo.

Infatti il comandante von Pistacchien aveva ricevuto, da una squadriglia d’avamposto, la notizia che aspettava: il punto debole era stato trovato!

I bambini nella foga e nell’entusiasmo di essere in quel mondo speciale avevano dimenticato di chiudere il buco dell’ ORZORO! Gli scarichi di cioccolata e i fumi dello zucchero filato, avevano provocato una vasta apertura in quel cielo romantico ed unico che li tratteneva nel mondo della felicità.

L’anidride di orzo che si mescolava con i chicchi di cioccolata e i fumi di zucchero filato durante la preparazione di tutti i prodotti e i dolciumi, avevano danneggiato la patina forte di glassa che circondava il cielo.
E quella era l’unica via d’accesso che avrebbe potuto portare gli umanidi alla distruzione del cielo di zucchero …

Lo schieramento era appena arrivato sopra la zona rossa, tutte le astrofilastrocche erano pronte per entrare nel mondo fatato; il comandante von Pistacchien aveva accanto a se Bushetta e Gambadilegno da una parte e Mangiafuoco con Bin-Bin-Salatin dall’altra.

I terranei erano tutti in assetto di battaglia, i luminosi caschi erano spenti e le sirene avevano smesso di urlare quando si incrociavano le navi.

Il cielo era diventato stranamente più buio del solito e una cappa di tristezza scese per la prima volta nel cuore dei ragazzi del cielo di zucchero filato

 

Ultimo atto

Un forte boato scosse i boschi, il mare e il cielo. Il BUCO dell’ORZORO era stato perforato e le navi erano entrate indisturbate a coprire ogni angolo incantato.

Nuvole nere s’addensarono su città e paesi e fu il buio sotto il cielo di zucchero filato.

Ombre sinistre furono proiettate nelle valli e sulle pianure: erano le astrofilastrocche che avevano occupato gli spazi aerei e che minacciavano battaglia.

Una serie di messaggi furono inviati sugli schermi di colla pesce con cui invitavano i ragazzi a lasciare quel mondo e risalire sulle navi messe a disposizione: la loro resa doveva essere totale, altrimenti ci sarebbe stata la distruzione come immediata ritorsione.

I ragazzi non credevano ai loro occhi e i bambini più piccoli, non sapendo cosa fossero quelle “cose” nel cielo, cantavano divertiti.

I più grandi si riunirono immediatamente per stabilire il da farsi e preparare una difesa immediata ma non sapevano da dove iniziare e non avevano molto tempo per poter decidere.

Improvvisamente uno dei bimbi più piccoli, -Re-mi-, entrò nella sala blu e gridò ridendo “…non vollo ciucciare l’ovetto…è vuoto” .

Quella fu la svolta della difesa e il coordinatore ebbe una intuizione, -Si-fa- chiamò tutti a raccolta per preparare il piano.

Riunì nella grande sala tutti quanti dando loro delle disposizioni chiare su quello che ognuno doveva fare e poi li lasciò andare convocandoli per l’ora della merenda tutti nella Grande Pizza, il cortile più grande di quel mondo. Dovevano essere tutti quanti lì per quell’ora e non doveva mancare proprio nessuno!

I ragazzi girarono tutti i posti e legarono ciò che potevano legare con della liquirizia morbida dopo aver segnato i confini di ogni sistema abitato e cielo, mare e monti di zucchero filato e perfino il bosco, furono marcati e legati con la liquirizia.

Intanto le astrofilastrocche avevano iniziato a bombardare i ragazzi con torte di spinaci, formaggio grana e wurstel. Avevano attivato la musica ad alto volume e “Furia cavallo del west” stava iniziando a fare le prime vittime tra i bimbi angeli che non resistono nemmeno al “Ballo del quà-quà”.

Furono presi in braccio e messi nelle loro culle di meringhe in attesa dell’ultima azione di difesa.

Intanto all’ora stabilita si riunirono nel cortile della Grande Pizza e iniziarono a cantare.

Quella musica mise in crisi le astrofilastrocche che iniziarono a tra-ballare seguendo il ritmo dei canti che intonavano i bimbi dalle voci “rap”, mentre coloro che cantavano musica lirica e le grandi opere fecero acuti così grandi che la nave madre ebbe una grossa fenditura ai serbatoi di menta.

La mossa finale da tentare però non era il canto …
Una grande preghiera fu rivolta al Signore per salvaguardare quel mondo, ma di non far del male agli umani terranei. Chiesero pietà ma fermezza e si inginocchiarono in preghiera.

Un grande vento e un boato si avvertirono in quel momento, una luce intesa abbagliò gli occhi di tutti e un sussulto scosse il mondo fatato : una mano immensa prese i lacci di liquirizia che avevano legato i ragazzi e tirò forte verso l’esterno.

Verso il buco di orzoro; tutto ciò che vi era all’interno di quelle legature venne trascinato fuori dalla “bolla” e dopo pochissimi attimi siderali la bolla si svuotò lasciando solamente le astrofilastrocche all’interno e al di sopra di uno spazio limitato di mondo, di quel mondo fatato. Tutto fu risucchiato fuori proprio come un uovo fresco…

Quando tutto fu compiuto i ragazzi presero della cioccolata calda e con grande maestria chiusero il buco dell’orzoro. Le astrofilastrocche con gli umani rimasero prigionieri della bolla.

I ragazzi intonarono una lode di ringraziamento e sparsero con le loro mani, sopra la bolla, dei semi di bontà che dovevano penetrare dentro il cielo di zucchero filato e con quei semi speravano che anche gli umanoidi un giorno si sarebbero convertiti al bene e alla solidarietà stringendosi tutti l’un l’altro con l’affetto e con l’amore dei bimbi.

Uomini e donne guardarono quella luce che adesso tornava normale mentre le loro astrofilastrocche erano precipitate spargendo tutto intorno semi di bontà che erano caduti sulle strutture delle navi.

Appena toccarono il suolo già fecero i primi germogli e le donne guardarono gli uomini con occhi diversi da quelle di guerrigliere che avevano prima dell’impatto.

Gli uomini piansero e le loro lacrime bagnarono le piante dei boschi che ebbero un sussulto e iniziarono a crescere.

Il miracolo si stava già compiendo mentre i ragazzi vagavano sul loro mondo di zucchero filato alla ricerca di un’altra bolla da abitare.

 

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1 commento »

  1. Bella favola per adulti bambini, con una fantasia che galoppa sul web….! Complimenti
    Paola B.

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