Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2009 “Signor Borgomastro” di Luisa Pecchi (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009

Signor  Borgomastro,

sono una cittadina che vota. Allora io scrivo. E’ una porcheria. Questo paese. C’è quel cane che abbaia. Tutta la notte. TUTTA, CAPISCE?

O meglio, non tutta tutta tutta. Delle volte smette cinque minuti (forse va a bere). Allora io penso che si sia stancato. Mi giro sul fianco, chiudo gli occhi e…RICOMINCIA PIU’ FORTE DI PRIMA

Ecco com’è la faccenda.

Le chiedo di provvedere.

Lina Valanga

P.S. SUBITO!!!

 

Caro diario, meno male ho te. Vedi che lettera ho ricevuto? E non è la prima, sai. Non te ne avevo parlato per non darti preoccupazioni, ma questa Lina Valanga mi sommerge di lamentele, letteralmente. Alla sera, prima di andare a letto, mi metto in ascolto ma, di cani, non ne sento per niente. Poi mi viene sonno. IO DI NOTTE DORMO, MICA ASCOLTO I CANI IN GIRO, UFFA! Buona notte.

 

Signor Borgomastro, salve! Le scrivo per segnalarLe un disservizio: di notte una famigliola di gatti nullafacenti mi tormenta con miagolii vergognosamente soddisfatti e compiaciuti. In lontananza un cane mi ricorda che lui si annoia, senza tener conto del fatto che ANNOIA anche me!

La prego di far mente locale sul Suo specifico compito di protezione e cura dei Suoi cittadini.

Grazie e ossequi

Pino Preciso

 

Davvero, caro diario, non so che fare. Gatti compiaciuti e soddisfatti! Anche loro sono cittadini! Ora che ci penso non votano,però. Tremo al pensiero di quello che troverò nella buca delle lettere domattina. Certo, credevo che fare il Borgomastro volesse dire molto semplicemente mettermi la fascia…devo essermi sbagliato. Ora dormo, buona notte!

 

Signor Borgomastro, ma come? Le avevo già scritto qualche tempo fa e nessuna risposta ho ricevuto. E quel cane? E i gatti? E quella masnada di bambini che fanno chiasso tutti i santissimi giorni? Ma non hanno compiti da fare? O genitori che li rimproverano come si conviene? E lei,lei crede proprio che fare il Borgomastro sia solo mettersi la fascia (che le sta anche molto male)?

Spero che provvederà in fretta, a tutto. Subito

Mina Minacce

 

Anche questa, adesso, caro diario. Mi aveva già scritto, è vero, ma non so nemmeno dove l’ho messa quella lettera… La signora si lamenta dei bambini, anche…E qui ce n’è un’altra, me l’ha data il lattaio. Dice di averla trovata nel cestino che il garzone usa per fare le consegne. Viene da due brave persone che stanno laggiù, oltre il voltone. Il lattaio gli manda latte e pane a casa perché non escono praticamente mai, sono davvero vecchi. E anche loro vogliono DA ME la soluzione ai loro problemi!  

 

Signor Borgomastro, vogliamo chiedere una cosa. Siamo due vecchi, soli. Abitiamo qua e siamo così isolati! Il lattaio ci porta il latte e il pane. Ci piacerebbe ogni tanto vedere qualcuno, sentire qualcosa. Oh, la radio no, è noiosa, parla  sempre di politica. Lei è il Borgomastro! Faccia qualcosa!

Per favore!

Bianca e Celeste Raggi

 

Almeno loro me lo chiedono “per favore”… Ora dormo!

 

Quella notte il Borgomastro fece un sogno. Sognò di avere in mano i pezzi di un puzzle, grandi, molto colorati. E se li abbinava in modo giusto, SUONAVANO, si, davvero, suonavano! Era un bel sogno corroborante e, se qualcuno fosse stato lì con lui, si sarebbe accorto che ridacchiava anche ( nel sonno).

Quando si svegliò, si sentì forte come un lupo. Allegro come uno scoiattolo. Spensierato come un gatto…e questo gli fece venire una serie di idee. Si riempì le tasche di varie cose: da mangiare, innanzitutto (almeno quel poco che trovò nel suo frigo);  e di “cosi”, cioè avanzi di sorprese pasquali, di merendine, di gadget (avuti con i giornali).

Ed uscì.

Girò per borghi, voltoni, stradine del suo piccolo paese.

Per primi, trovò i gatti: aria scarruffata da gatti avventurosi, un piccolo esercito. Estrasse da una tasca avanzi di pesce di due settimane prima (una leccornia dal punto di vista dei gatti) e tenne l’involto a portata di …naso felino.

Camminando ancora, arrivò in una piazzetta dove alcuni ragazzini, maschi e femmine, tutti ugualmente allegri, rumorosi, spettinati e con ginocchia sbucciate, stavano giocando a chissà cosa, forse nascondino o strega colore o …fa niente. Stavolta vennero mostrati i “cosi”. Tutti in paese conoscevano il Borgomastro e i ragazzi di tutto il mondo sanno rendersi conto quando si affaccia un nuovo gioco all’orizzonte. Lo seguirono.

Imboccò uno stradello lastricato, che si snodava sotto un voltone molto buio (Dovrò far mettere un po’ di luce qui, disse tra sé.)

Trovò il cane. Dormiva esausto, come se avesse avuto una notte impegnativa (aveva abbaiato ininterrottamente infatti). Fu la volta di un osso, molto molto RIDOTTO ALL’OSSO, appunto, sempre proveniente dal frigorifero. Anche in questo caso, fu sufficiente metterlo a portata di …naso. Continuò la sua strada, sicuro.

La scena non era male, una sorta di corteo: Borgomastro, una decina di gatti di ogni colore e dimensione; un bel numero di bambini, anche loro di colori e dimensioni (chiamiamole età) varie, ma tutti vocianti; un cane assonnato, con goccia di saliva all’angolo della bocca (per via dell’osso).

Bel corteo, e abbastanza rumoroso.

Arrivarono, Borgomastro e gli altri, alla casetta isolata di Bianca e Celeste Raggi. Toc toc!

“ Vi ho portato qualcosa di meglio della radio”, disse entrando,  “Vediamo se funziona”

Funzionò.

Funzionò davvero.

Non ci furono più lettere con lamentele. Tranne una:

 

Signor Borgomastro, Le scrivo perché immagino che non debbano esistere cittadini di serie B. Allora, mi spieghi perché tutte le cose più interessanti succedono oltre il voltone del lavatoio. Tutta l’allegria è concentrata colà. Sarò dunque costretto a trasferirmi, per godere di un po’ di compagnia io pure?

Pino Preciso

 

Caro diario,il  signor Preciso si trasferirà.

Lina Valanga e Mina Minacce sono finalmente soddisfatte, senza cani, né gatti, né bambini a disturbare la loro quiete.

I signori Raggi hanno la compagnia che desideravano. Si prendono cura dei gatti (a loro piace sentirli miagolare di notte); del cane, che, ben nutrito, ha imparato a dormire quando è ora; dei ragazzini: raccontano loro un bel po’ di favole (tra l’altro proprio belle) e li guardano giocare.

E io? Mah… Devo proprio fare la spesa, il frigo è vuoto, ora che ho tolto anche gli avanzi di bollito e di pesce.

Il frigo è vuoto come la mia casa alla sera, lo dico a te che sei il mio amico più caro. Oh, il tempo mi passa di giorno, ci sono tante di quelle carte da firmare e decisioni da prendere, e problemi da risolvere: fare il borgomastro non è solo mettersi una fascia colorata, no no.

Ma quando torno a casa…vorrei qualcuno per scambiare due chiacchiere.  A  chi posso chiedere un aiuto? Il borgomastro sono io.

Forse…se mi scrivo una lettera da solo, cosa dici, sarò capace di trovarmi una moglie? Ora dormo. Buonanotte.

 

 

 

 

 

 

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9 commenti »

  1. Ciao! E’ delizioso. Il borgomastro e i problemi amministrativi. Solitario, indeciso… Poi il sogno e la soluzione ai piccoli, ma grassi problemi. Bella favola, scritta anche molto bene secondo me. Adesso mi dovrei concentrare e cercare qualcosa che non va, in cosa si può migliorare… Ma direi che invece è molto bella così. 🙂

    Ciao

    Simone

  2. Grazie, Simone. Perdendo i caratteri di stampa che avevo progettato ha perso qualcosa. Anche a me piace. Vedremo ma, mi raccomando, se qualcosa ti sembra, ad un certo punto, rileggendola, “non ben congegnato”, fammelo sapere. Ora cerco il tuo. Ciao

  3. ciao luisa,ho trovato molto carino il racconto,scritto con semplicità ma con cura dei dettagli affronta temi attuali come la convivenza civile e la solitudine ma lo fa in modo comprensibile,perciò accessibile secondo me più che ai bambini-non sò a che fascia di età ti riferisca- ai ragazzini e perchè no anche ad un pubblico adulto che sappia apprezzare le favole moderne .Giusto a trovare il pelo:qualche termine tipo “scarruffato” lo sostituirei con qualcosa di più semplice in sintonia con il resto del linguaggio usato,inoltre perchè non continuare un pò e dirci se il bogomastro troverà compagnia e uscirà dalla sua solitudine?
    se sei di animo gentile forse il mio racconto non abbraccerà il tuo consenso, ma magari leggimi ugualmente.
    in bocca al lupo,francesca

  4. Cara Francesca Giulia, grazie per il tuo commento. Non ho mai pensato, scrivendo il racconto, di affrontare i problemi della convivenza civile e della solitudine…cioè, ho pensato a storie concrete (non necessariamente reali) ed a una storia simile capitata ad una mia amica, che aveva un cane abbaiante tutte le notti e lei non riusciva a dormire ed era esausta. Allora io le ho regalato un cagnolino di pezza con una lettera “scritta” dal cane, nella quale lui diceva le sue ragioni. Da lì il racconto, ma effettivamente parla di convivenza e solitudine. Riguardo al fatto che sia scritto in modo semplice mi deprimo un po’, perchè non sempre è un pregio e temo, anzi, che sia una mia costante. In letteratura un po’ di artefazione ci vorrebbe. I termini come “scarruffato” e simili, perchè a me piace mescolare le carte, li adoro, perchè portano scompiglio. Se racconti ad un bambino la storia del gatto con gli stivali, che inizia con la morte del mugnaio…molti nemmeno immaginano cosa sia un mugnaio ma fa parte del racconto e della magia. Ma ci rifletterò. Il lieto fine immaginato e promesso mi sembra meglio del lieto fine narrato. Ma penserò anche a questo. Il tuo commento mi ha stimolato moltissimo. Grazie. Ora vado a leggere il tuo e ti saprò dire. A presto

  5. molto carino! E scritto bene. Il linguaggio semplice, nel caso di un racconto per bambini, mi sembra sssolutamente un pregio, lo rende molto scorrevole e tiene desta l’attenzione..e catturare quella dei bambini non è affatto facile! 🙂
    Anche io ho scritto un racconto per bambini, se avrai voglia di leggerlo sarò contenta di conoscere la tua opinione.
    In bocca al lupo, elisabetta

  6. Grazie, ora andrà a leggere il tuo. C’è una cosa buffa: scrivo anche canzoni (le trovi su myspace sul mio nome e le puoi ascoltare e scaricare) e spesso mi sento dire che sono garbate e semplici e mi è sempre sembrato una specie di piccolo ma irrimediabile difetto. Ma tu precisi che, in un racconto rivolto ai bambini è un pregio. In effetti penso che lo sia. Ma penso anche che la semplicità è una costruzione complicata…Mi sento in vena di fare della filosofia…vado subito a leggere il tuo. In bocca al lupo anche a te e grazie

  7. Il racconto è davvero delizioso cara Luisa.
    Mi è piaciuto per la leggerezza che esprime, per il fatto che è delicato e gentile nello scorrere.Ti auguro buona fortuna e se ti va vai a leggere “Storia di una giovane principessa” ( Il mio racconto)con la speranza di regalarti un sorriso.
    Ciao, Michela

  8. Ciao Luisa, complimenti, il racconto è davvero scritto bene. Prende subito e giungi alla fine della lettura con soddisfazione. E’ bello leggere storie scritte così.

  9. È una bellissima favola…della buonanotte. visto l’ora in cui la leggo ti posso assicurare che funziona! Mi sento rilassata e felice come una bambina. Scorre fluida e porta con se’ con leggerezza.

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