Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2013 “Gaia e Alberto” di Marina Niceforo

Categoria: Premio Racconti per Corti 2013

“Parti dal presupposto che non ti vuole”. Questo è il post-it che Alberto ha affisso sul muro vicino al suo letto, così da leggerlo ogni sera prima di dormire. Il suo rapporto con Gaia, la sua migliore amica, è troppo bello per essere rovinato da un’irrealizzabile sogno d’amore. E poi, Alberto ha già visto com’era finita per Luca – quello che c’era prima di lui al posto suo – che quando si era dichiarato lei gli aveva prima riso in faccia, poi s’era incazzata e poi aveva pianto: “Perché, perché vuoi rovinare tutto?” – “Non posso farci niente”, aveva risposto il poverino. Alla fine era scomparso dalla vita di Gaia.

Lui non vuole fare la stessa fine, perciò continua a dare testate nel muro piuttosto che mostrare il minimo segno di cedimento; lei è troppo sveglia, capisce al volo questo genere di cose e sa essere davvero stronza, se vuole. Eppure non riesce a crederci: come ha fatto a cadere nello stesso errore anche lui? Troppo il tempo passato insieme, troppi i giri in macchina con lei, che mette i piedi sul cruscotto e si addormenta di ritorno da una serata con gli amici. E lui che sta lì a guidare, abbassando il volume dello stereo con le loro canzoni preferite, quelle che cantano insieme mimando gesti rap.

Le aveva insegnato a guidare. I pomeriggi nel parcheggio dello stadio aveva rischiato la macchina, più che la vita, a forza di marce tirate: “La seconda, la seconda! Devi mettere la seconda!”, urlava senza speranza. Gaia staccava di botto la frizione e la macchina saltava avanti e si spegneva. Lei si girava per guardarlo col volante ancora tra le mani e rideva, rideva forte. E allora Alberto non poteva che scuotere la testa e ridere a sua volta, pensando a quant’era bella. Era persino cambiato per lei. Aveva tolto gli occhiali per le lenti a contatto, era dimagrito di qualche chilo, aveva iniziato a vestire meglio, come piaceva a lei.

Ma lei non era capace a tenere viva una pianta, figuriamoci una storia con un ragazzo. La verità era che non sapeva cosa voleva: si lamentava delle sue storie passeggere, ma non riusciva ad avere una relazione stabile. A pensarci bene, l’unica relazione stabile che aveva era quella con Alberto. Però lui non le piaceva e poi era troppo gentile, troppo premuroso … Troppo poco stronzo insomma. La verità era un’altra, che da quando aveva chiuso con Mario, il suo primo amore, non aveva trovato nessun altro per rimpiazzarlo; si era circondata di ragazzetti vuoti col viso pulito. E Alberto era sempre lì, a guardarla farsi offrire drink ed appartarsi con tipi conosciuti da poche ore, tanto a riportarla a casa era sempre lui.

Alberto riesce a sopportare perfino questo. Si fa mettere i piedi in testa pur di starle vicino, perché lei è abituata a ricevere questo genere di attenzioni; l’importante è non cambiare le carte in tavola. Quando scopre, però, che Gaia è andata a letto con Mario dopo una festa, non ce la fa più: un giorno al mare sbotta, e i due litigano. All’inizio Gaia non capisce, il comportamento di Alberto le sembra strano, ma poi realizza: anche Alberto si è innamorato di lei.

Loading

17 commenti »

  1. Questo tuo Corto mi ha lasciato un po’ interdetta perché appare un sunto di una relaziosa tra due amici, lei tiranna, lui succube, e mi riesce difficile immaginarne la resa sullo schermo. Non che me ne intenda, però rispetto agli altri corti che ho letto, qui manca una vera e propria singola azione. Mi perdonerai. Comunque vediamo gli altri che ne pensano.

  2. Ciao Giovanna,
    mi fanno sempre piacere i commenti e mi incuriosisci quando dici che manca una vera e propria singola azione. Cosa intendevi dire? La mia, sì, è una panoramica di tutti gli aspetti di questa amicizia, che funziona proprio come dici tu, e che potrebbero starci in un corto proprio perché corrono veloci come le vite dei ventenni di oggi (ne conosco diversi e mi sono ispirata a loro), però mi piacerebbe davvero conoscere meglio il tuo pensiero, anche se dici che non te ne intendi 🙂
    Grazie per la lettura

  3. Cara Marina, grazie per le tue parole. Col mio commento intendevo dire che non riesco a vedere come si possa rendere sullo schermo tutto quello che racconti sulle abitudini passate dei due protagonisti, ed es lui che le insegna a guidare, loro due che ascoltano musica, lei che passa da un boy all’altro e poi che ritorna dal suo ex, lui che intanto rosica. Insomma, tutto questo, mi chiedo, appare raccontato o rappresentato? Anche i pensieri di lui, come vanno resi? Con una voce fuori campo? Tu dici però che ne hai visti di Corti di questo tipo e quindi sarà sicuramente fattibile. Io, che ho meno dimestichezza di te, non riesco ad immaginarmene la realizzazione.
    Un caro saluto

  4. Sono abituata a ragionare, o meglio a scrivere per immagini, studio sceneggiatura e mi hanno insegnato così, perciò ti direi che le tue impressioni forse derivano dalla forma narrativa con cui ho presentato questa storia. Ti assicuro che anche uno sguardo può rendere benissimo un pensiero, e ciascun passaggio l’ho immaginato prima di tutto visivamente, altrimenti non sarei qui a proporre un soggetto per un corto! 🙂 Comunque accetto volentieri le tue osservazioni, quando qualcuno ti fa notare un possibile difetto è una spinta in più per correggerlo.

  5. Cara Marina, ma allora dillo che sei del mestiere! Mi sarei evitata un commento del cactus!
    Buona giornata

  6. Hahahah figurati, non ho la presunzione per definirmi tale. Al massimo, la speranza di diventarlo!

  7. Allora, Marina, ti auguro di diventare una brava sceneggiatrice e di vedere il tuo Corto realizzato. Incrociamo le dita.

  8. i consigli o le impressioni di Giovanna sono sempre da accogliere come un regalo da scartare e quindi ne sia fiera l’autrice! ( Ciao Giovanna un abbraccio grande! )
    Grazie e ciao a te Marina e in bocca al lupo!

  9. Ciao Emanuela!
    Ho notato che Giovanna è un membro molto attivo del forum, perciò mi fa piacere aver attirato la sua attenzione, e anche la tua! C’è qualcosa che dovrei sapere sui “grandi” del gruppo? 😀

    PS Crepi!

  10. “Grandi” del gruppo? Eccomi. Chiedo scusa se mi inserisco senza richiesta ma un uomo che ha inventato “l’autocommento positivo non reciprocato” non può provare per questo alcuna vergogna. Le due persone che lei cita sono personaggi di spicco e da 10 e lode (è il voto su cui cerco di attestarmi a mia volta, senza nascondere di puntare anche, come nei Conservatori, alla menzione speciale per l’alto valore artistico). Giovanna Bertino è tetragona e china sui testi, di cui annusa ogni umore e che viviseziona senza anestesia con un bisturi d’oro. Il suo nome è Coerenza. La Compagna Fagnanski l’ho definita altrove una trozkista del pensiero fairendelliano – che sarebbe poi il mio – ed è donna di grande limpidezza la cui cifra distintiva sono il punto esclamativo e i tre puntini… rispettivamente bandiere piantate sul suolo del linguaggio e binari su cui scorre una genuina emozione. Scrivono entrambe bene. Ho compilato le pagelle di quasi tutti e se vuole posso parlarle degli altri “grandi”. Cordiali saluti 🙂 CEMF

  11. …..Ecco! Ecco un grandissimo! Allora colgo subito l’occasione Sig.Fairendelli per ringraziarla per le note sulla mia scrittura e detto ciò …..adesso sarei curiosa di sapere delle pagelle però!
    Dica …dica!!!
    Cara Marina, ci si diverte, si scherza….e tutto questo è molto bello!
    Lo spirito può essere questo no?
    Giovanna…il Sig.Fairendelli….sono tutti protagonisti indiscussi, lo comprenderà! Di nuovo un caro saluto.

    ORA LE PAGELLE PER CORTESIA!!!

  12. fagnanski le pagelle cerco di postarle settimana prox. se la polizia letteraria (lei sa le fine che ha fatto il sig. mercatanti, no? lo spieghi alla sig.ra niceforo che è nuova con parole sue, la prego) non mi blocca ce la farò. le posto ai primi di maggio, prima del Giudizio. d’altronde se uno non è riuscito a fare di meglio nell’intera sua vita non è che può fare molto di meglio nel solo mese di maggio,giusto? lo scherzare è molto bello? sicuramente, quando essere seri su raccontini che farebbero venire la tachicardia depressiva a uno yak tibetano o a una medusa farebbe ridere ancora di più. in ogni caso questo pezzullo della niceforo non è brutto. saluti. CEMF

  13. Hahahah ecco, non mi sbagliavo sul vostro conto! Mi piace molto questo spirito, perciò continuate pure 🙂
    Grazie anche al caro Fairendelli per le parole gentili. A questo punto attendo anch’io le pagelle dei “grandi”!

  14. Cara Marina, il testo è interessante per un CORTO; le varie situazioni ci mostrano una ragazza frivola e gaia, disposta a prendere drink ed ad appartarsi con uomini conosciuti da poche ore ed è manipolatrice di giovani e, ultimamente, di Alberto che le fa da autista e da istruttore di guida.
    Diversa dalla protagonista di “DOLCE NOVEMBRE” (usa 1968), che ogni mese si accompagna con un uomo diverso. Sara, la ragazza, è gravemente ammalata: i suoi giorni sono contati e spera di vivere ancora nel ricordo che gli altri (amanti) avranno di lei e Charles, un amante, comprende che bisogna prendere ciò che ci offre la vita con serenità e slancio.
    Alberto ci guadagna curando meglio il suo look per Gaia, ma rischia continui ‘mal di testa’ e avrà sicuramente il fegato grosso.
    Ci vorrebbe per GAIA, andata a letto con Mario dopo una festa, un finale diverso dal semplice stupore (?). E’ troppo poco un litigio e uno sbotto di Alberto che ha saputo del fatto; è un finale “Stile Alberto” e lo spettatore non si meraviglierebbe.
    Ti suggerisco. Alberto si presenta a Gaia in casa di lei con barba lunga (finta), occhiali e vestiti fuori moda oppure al risveglio di lei, in macchina, rientrando da una festa. O altro.
    Auguri.
    Emanuele.

  15. Ciao Emanuele,
    grazie per il tuo commento, in verità molto interessante. Il finale che ho proposto è appunto un inizio di qualcosa che continuerà ma che serve semplicemente a far capire a Gaia cosa è successo; è lei il centro dell’attenzione nel finale. Non mi sono concentrata sul cambiamento di Alberto perché immagino che avvenga dopo. Comunque i tuoi suggerimenti non sono affatto sbagliati! 🙂
    Cari saluti

    Marina

  16. E’ un corto interessante. Come EManuele, ti suggerirei di cambiare il finale. Ma è comunque bello anche così.

  17. Ciao Matteo,
    grazie anche a te per il commento. Accetto volentieri i consigli degli altri, però credo che ormai lascerò questa versione del soggetto così com’è perché nel cinema si tratta di fare scelte, continuamente. 🙂
    Grazie ancora

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.