Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2009 “Una panchina per due” di Guglielmo Rispoli

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009

La fermata dell’autobus,

il vento fresco dell’autunno,

un giaccone colorato e  i capelli biondi

il sorriso muto delle riflessioni,

il maglione rosa, i colori che scendono

girando intorno alla ragazza….

le scarpe……….

i piedi…… nervosi…..

la panchina verde

……. un passo lento, che viene da lontano,

un paio di jeans pieni di macchie e di vita

un maglione azzurro, capelli argentati,

una voce calda piena di luce e di dolcezza

Quando passa il pullman…?”

Giulia guarda il suo orologio e riprende a leggere il suo libro….

… lo sguardo è vivo ma ……

………… le formule di matematica

………… le derivate e gli integrali

…… la ripetizione dagli appunti del professore dell’università.

Il sole arriva ad illuminare lo spazio vuoto tra i due

sulla panchina verde all’inizio della piazza.

 

Un motorino rompe l’aria

Insieme col vento che cresce trasforma la forza dell’aria su tutti

…… così , quasi per una sfida,

una pipa s’accende,

il profumo si distende e alleggerisce l’aria intorno,

la sciarpa azzurra e celeste con le righe bianche

gioca a fare un’improbabile bandiera,

segnali di mare, di sole, di viaggi lontani,

con il suono delle onde………

maglione blu e barba bianca argentata

curatissima.

 

 

La voce….

Parole che sembrano uscire dal sole tra le nuvole rosa argentate

a volte dovremmo tutti parlare con il cuore e non solo con la testa

…. a volte, anche il colore degli occhi diventa più bello e più lucente

Non aspettò – questa volta – nessun movimento e nessuna risposta.

 

Una bicicletta cromata

piena di adesivi di mille città del mondo

apparve vicino a lui.

Con calma e dolcezza salì sulle due ruote

che presero a girare sotto una pressione dolcissima

di scarpe antiche.

Il sole lo proteggeva con raggi tiepidi e intensi

con una luce sfumata che giocava coi riflessi della sua sciarpa accompagnandolo intorno alla piazza…… verde.

 

La ragazza non aspettò il pulman

chiuse i libri e guardò le sue scarpe.

Non le vide e si accorse dei piedi nervosi

Avevano voglia di camminare

Il 148 passò e poi anche il 326

La ragazza affrontò il suo viale a destra

Rimase con lui

dentro di lui per oltre un’ora……

…… ma erano passati 10 giorni

Ascoltò il vento che l’accarezzava,

capelli ormai sciolti,

idee che volavano alte nel cielo……

 

Sentì rullare milioni di volte la voce del cuore dentro di sé…

Le foglie dei platani rossicce e dorate,

seppia e smeraldo

attorniavano il suo andare

e i pensieri rumoreggiavano

nella strada

che le apparve come solo sua

le ragioni degli integrali,

i passaggi delle derivate,

i calcoli combinatori

le scritte sulle lavagne delle aule

tutti i numeri e i calcoli si distesero

e divennero mille idee di disegni e di progetti…..

Capì che forse era un architetto e non un ingegnere

sentì la voce della mamma e la mano del papà.

Rivide il sorriso di Giulia, fuori alla sua casa,

giocare col camioncino giallo,

rivide le mille bambole che aveva curato

e vestiva con tutte le stoffe che trovava

rivide la sua corda che portava sul piazzale della chiesa

e con cui saltava ogni domenica

tra le preoccupazioni della zia

Rivide se stessa

e si scoprì nuova,

forse

più vera,

sicuramente ancora più bella.

 

E sorrise……………….

Quel lungo viale

l’abbraccio delle foglie

il rumore del vento

il sapore dei movimenti.

Giulia finì il suo viaggio

Si girò convinta di trovarlo.

Non ricordava i suoi occhi

ricordava il colore di quella sciarpa

i colori delle onde del mare

lontanissimo da quella piazza

e da quella panchina.

Ricordò e sentì ancora una voce

la sua voce

calma, pacifica, presente.

Accarezzò più volte quella voce,

la prese per mano e la rinchiuse

dentro se stessa,

non la lasciò più

non voleva rincorrerla

la portò dentro per tutta la sua vita.

……

Intanto il sorriso di lei era giunto

lontano

mentre una bici continuava a viaggiare

e

forse

girava per andare da lei.

……

 

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3 commenti »

  1. Bellissima la suggestione dei “colori che scendono girando intorno”.
    Quei i colori disegnano presenze, evocano ricordi, creano atmosfere oniriche, suggeriscono ribellioni, ma soprattutto conducono lontano, inevitabilmente, verso una nuova libertà.
    La struttura narrativa a frammenti, (di grande efficacia espressiva nel racconto breve) è costruita intorno all’idea che la rassegnazione non è una virtù. La figura discreta e positiva dell’uomo con i “jeans pieni di macchie e di vita” ne è la prova evidente.
    Ottima la scelta stilistica dell’accumulo di immagini che rimanda al testo poetico e parla direttamente al cuore di chi legge.
    Complimenti, questo secondo me è uno dei racconti più belli.
    Ester

  2. Un racconto dalla struttura molto originale: frammenti di vita, di colori e suggestioni.
    Descrizioni a dominanza sensoriale che affidano il ricordo e i sentimenti ad una serie non di avvenimenti, ma di emozioni.Complimenti all’autore.
    Spero tu voglia leggere e commentare il mio “Strike” Annamaria

  3. Un affresco di emozioni e sensazioni che trovano spazio in un qualsiasi luogo della terra e tempo indefinito perchè eterni sono i sentimenti, fino a che l’uomo avrà vita. L’originalità del racconto è nella sua dinamicità pur nella cura dei particolari che rendono l’efficacia di quel che si vuol comunicare, come in un quadro d’autore. Complimenti, Aurora.

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