Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2009 “Coscienza pulita” di Elena Chiappa

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009

C’è del sangue che non viene via dall’asciugamano.

Basterà la candeggina?

Per farle sapere che esco con un’altra una mail, visto che siamo moderni.

Anche il mio citofono lo è, modernissimo. Uno di quelli su cui devi digitare il numero dell’appartamento e lei, la prima sera che è venuta qui mi ha fatto morire dal ridere perché non lo sapeva. E allora mi ha telefonato dal marciapiede chiedendomi come fare per entrare.

Sette piani di ascensore, mi è venuta incontro con i capelli bagnati.

Odia gli ombrelli, ha detto.

Odia il solletico e non è capace di ridere piano, quindi ha rischiato più di una volta di svegliare dal torpore domenicale i miei vicini di casa.

 

Non credevo mi sarei ritrovato a pensarci solo ora, nel fare il bucato. La verginità della tua donna è una delle cose che dovrebbero restare più impresse nella testa, no? Ma quella notte mi ha risposto in un modo che non aspettavo e ci sono rimasto… quasi male. Non sono stato nemmeno capace di risponderle, cazzo. Cioè… sì, le ho risposto, ma come?

-Anche per me, oggi è stata la prima volta.

-Nel senso che se ci fossimo visti ieri sarei stata la seconda?

-No, nel senso che non ero mai stato con una che non l’aveva mai fatto.

Sono uscito dal letto, e in cucina ho riempito un bicchiere di gelato. Lei ha detto che non ne voleva, poi mi ha baciato a tradimento mentre assaporavo il caramello. Per un attimo ho pensato che lei fosse quella buona, la migliore. E ci credevo anche quando dormivamo abbracciati. Ma lei ha cercato troppe volte di spostarsi, di liberarsi, potrei dire.

Allora mi è venuto facile accompagnarla alla porta, e stare lì a guardarla mentre mi dava le spalle e fissava l’ascensore. Senza mai voltarsi, una volta che fosse una.

 

Capito? Non sono stato io a scaricarla, lei è entrata e uscita da questa stanza con il soffitto blu con le sue gambe. Lisce, bianche.

 

E questo è l’alibi che serve ad un vigliacco.

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1 commento »

  1. Quante forme di vigliaccheria esistono. Brava Elena ne hai descritta una molto incisivamente, con poche parole e uno stile impeccabile. La forma di vigliaccheria di cui parlo nel mio racconto è più tremenda, ma non per questo meno frequente, se ti va di leggerlo e commentarlo si intitola “Strike”. Ancora complimenti e in bocca al lupo. Annamaria

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