Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2013 “Poison” di Clara Santin

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Avevo vent’anni quando ti ho conosciuto e la mia verginità crollò il giorno stesso, sotto l’azzurro dei tuoi occhi. Mi ero illusa che con le tue scarse doti amatoriali non saresti andato lontano da me. Povera scema! Non te ne sei lasciata scappare una: dalla casalinga insoddisfatta, alla maestrina di campagna, all’intellettuale di sinistra. Tu parlavi di coppia aperta e ti sentivi a tuo agio tra quelle donne sicure del loro corpo, che sceglievano il maschio da portarsi a letto e poi allegramente se lo scambiavano. Aveva fatto il giro dei letti della città, quel maschio, mio marito Sono passati gli anni, per me, mentre tu… tu no, sempre in forma, vai a sciare, fai alpinismo, e d’estate nuotate e passeggiate in bici. Hai continuato a collezionare amanti, vantandone sotto l’ombrellone, alle mie spalle. Da vent’anni dormiamo in camere separate e non ho più avuto la grazia di vederti nudo, sempre coperto, anche in bagno, quasi ad invitarmi a fare altrettanto. Giri gli occhi se intravedi le mie flaccide chiappe o la pancia che mi copre ormai il pube. I tuoi occhi di ghiaccio rivelano molto più di qualsiasi specchio. Io invece passerei le ore a guardarti, bello come sempre. I capelli, folti come un tempo, ora grigi, e le rughe che ti incorniciano la bocca, mettendola in risalto. Maledetto!!
“Esci anche stasera? “Si, vado al cinema con Giovanni”. Figurati! La macchina sa di “Poison ” quando esci con Giovanni; abbassi lo sguardo e ti trema impercettibilmente la voce quando dici stronzate.
Paola da anni vuole che mi liberi di te e mi ha presentato un’amica che “t’insegnerà a stare al mondo !!”. Bella, intelligente ma soprattutto una che sa pesare gli uomini e non ci perde troppo tempo. Beata lei! Le ho invitate a prendere un tè; tu sei uscito per la consueta “sbicicletatta”, indossando la tua vecchia tuta, guanti e berrettino di lana in testa. Oggi almeno, mi son detta, è contro ogni tentazione. Le mie amiche sono arrivate dopo poco e le ho portate a spasso per il nostro piccolo appartamento. – Questa è la stanza di tua figlia? –
– No, …. di mio marito. Da anni dormiamo in camere separate. Ad una certa età ….è più comodo –
– E poi a separarsi ci si impoverisce – sentenzia velenosa Paola.
– Tu invece? Stai con qualcuno? – chiedo a Laura .
– No…., decisamente nooooo – E scoppia in una fragorosa e contagiosa risata.
– Scusate ahaahahahaha, ho appena chiuso una …aahahahah una storia ahahahahahah-
– Ah, bene. Di solito le storie finite intristiscono. Tu invece l’hai presa bene!-
– Beh, la mia è una storia comica: tempo fa ho conosciuto un uomo che sembrava avere come unico difetto l’esser sposato, benché giurasse che il suo matrimonio fosse finito da anni. Un bell’uomo, sensuale nel modo di fare, intrigante… boh . Insomma siamo finiti a letto, cioè…ahhh, all’inizio diceva che mi desiderava troppo, che tutta quella passione lo annientava…ahahhah Insomma, ci ha provato più volte, pasticche blu, gel rosso, stimolazioni varie, niente! l’alza bandiera restava giù, non gli si rizza più. Ahahhh – Ovviamente non gli era mai successo ehh. Scherzi! ahahahahah
Stavamo ancora ridendo quando sei entrato e ti sei bloccato di colpo, con la porta in mano. Ci ho messo un po’ a capire ma poi……ti assicuro ahahhaha, è la cosa più divertente che ti potesse succedere. Ahahahahah.

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9 commenti »

  1. molto bella l’immagine della verginità che crolla sotto l’azzurro degli occhi dell’uomo, da sola vale la lettura. avrei caratterizzato meglio l’uomo (guarda il campionato persino tedesco in TV, viene colto a masturbarsi al PC, cose simili.). per il resto il racconto lascia una amarezza infinita. occorre per sopravvivere andare col pensiero alla lezione buddista, sapere che in una altra vita io sarò richard gere, tu bar refaeli e che bertino ci criticherà comunque. in ogni caso non ci sono limiti al degrado del corpo, in questo senso il racconto doveva andare più a fondo. avevo una zia un pò zoccola che tradiva il marito ma che era sfatta, piena di cellulite e di carne flaccida. beh, è morta nel 2007 e dovreste vedere come è ridotta adesso, 🙂 CEMF

  2. Una sorpresa la Santin. Il suo è un volare autoironico oltre le nostre incapacità maschili di guardare al di la di sé.
    Deliziosa l’immagine della sorellanza complice e terapeutica usata come antibiotico curativo delle amarezze affettive.

  3. Il marituzzo latin- lover ne esce davvere con le ossa rotte. La moglie però, flaccida e rancorosa non fa una figura migliore. Gran bella coppia, non c’è che dire!

  4. Monologo di amore-odio per una coppia decisamente stralunata come nella realtà capita. Perchè lui l’ha sposata rimane misterioso, probabilmente cela la profonda inettitudine di chi ha bisogno di appoggio. Ottimo l’incipit, stile tonico e storia divertente.

  5. grazie a tutti per gli apprezzamenti e le critiche. certo che il maschio ne esce male, ma io ho volutamente cercato di alleggerire la realtà, spesso ben più grave e amara. Quel tipo di maschio lì ahimè esiste ancora ed è molto peggiore di come io l’ho tratteggiato.

  6. … nei vostri commenti ci ritrovo molto del mio … anche se francamente ritengo che il fallimento di coppia riguardi entrambi ed è amaro che questa coppia sia proprio figlia di un’epoca specifica. Mi fatto ben ridere il finale e la scrittura è molto fluida e gradevole. Complimenti anche per quella rara capacità di autoironia.

  7. Breve ma intenso.Bello.

  8. …spiritoso nel suo agro-dolce!! Mi è piaciuto!!

  9. La coppia “ben assortita” mi ha fatto sorridere..

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