Premio Racconti per Corti 2013 “Il feticista dei ricordi” (black, brown comedy) di Marco Simiele
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Un uomo goffo ma tenace, dopo mille tentativi, riesce ad invitare a cena una commessa giovane e bellissima che vedeva tutte le mattine in un negozio di intimo femminile mentre andava a lavoro; lui è cotto e per tutta la giornata sta al settimo cielo. A casa si prepara, fischiettando in una camera piena di souvenir, fotografie, fazzoletti, scarpette, giocattoli, ricordi d’ogni genere. Prima di uscire teneramente accarezza un vecchio peluche, amico d’infanzia Arrivano nel ristorante più stellato della città, la cena, le parole, mangiano filetto e brindano con uno di quei rossi che ti scaldano il cuore, immersi in un sottofondo musicale da brivido. Tutto è perfetto, lui è in vena, fa qualche battuta non male, lei sorride e lo mette suo agio, lui ammicca sguardi, lei sorride impacciata. A fine pasto lui si dichiara ma, sorpresa, nemmeno tanto poi visto che stiamo parlando di un bel pezzo di ragazza, lei sta con un altro, da qualche giorno. Il patetico, simula non curanza ma dentro è un guscio vuoto: paga il conto, la riaccompagna a casa e nel giro di venti minuti cade in uno stato di depressione che col passare delle ore assume i tratti della follia. Il mattino dopo infatti, all’ ora di alzarsi, il nostro amico sente lo stimolo di andare al bagno, a fare quella grossa intendo, si guarda intorno e prende una decisione radicale: conservare dentro di sé il ricordo di quel dolce pasto della sera prima, per sempre. Coi giorni però i crampi allo stomaco divengono dolorosissimi e i peti disgustosi; tuttavia in quei rumori lui risente melanconico ancora il dolcissimo sottofondo musicale, quella Blue Serenade, che riempiva di note vellutate il locale. È Al limite della sopportazione fisica. Un suo amico va a trovarlo; non appena la porta si apre, una condizione pietosa, gonfio, nella stanza degli oggetti puzzolente, barcolla il povero rifiuto umano, con il peluche tra le braccia; Il suo amico si mette un panno davanti alla bocca e si fa spiegare il tutto, poi gli dice di farla, “falla! Falla!!” ma lui rifiuta: capisce che è il caso di portarlo in un ospedale. Sdraiato su una barella il nostro protagonista dirà con voce stentata al suo fedele amico le sue ultime parole prima di morire: “I ricordi sono la parte più importante della nostra esistenza, …senza di essi noi non siamo nienteeaahhhhh.” Una volta esanime, lo sfintere si rilassa annegando il corpo ormai senza vita in un mare di merda.
sono senza parole. 🙂 CEMF
attendo, più che la sentinella l’aurora, il giudizio di bertino, fiore e tamarri. 🙂 CEMF
io ho chiesto – e i miei racconti ben testimoniano in tale senso – di inondare tutto di Luce, non di merda. avrò sbagliato ma indico a tutti il racconto (commento costruttivo) come povero di idea vertebrante e di lessico. a mio modesto parere. una volta avevo scritto un raccontino che parlava del fazzoletto che aveva raccolto una notte il mio seme io pensando alla bella del paese. ma avevo 12 anni. chi ha orecchi od orecchini per ascoltare quanto dico e contraddirmi lo faccia. 🙂 CEMF
è un semplice soggetto sui fanatismi. la povertà qui è il sale di tutto.
si può scrivere “Sì tale splendore io vidi che nè mai in altre cose” o “che bella figa che sei”.
un commento con le parole “idea vertebrante” è tutto ciò che volevo da questo concorso, ora posso anche iniziare con la scultura. 🙂
grande fairendelli, paraculo e vertebrante, un lessico da premio anche nei commenti! orecchi e orecchini, e ne hai mille scommetto come questa! 🙂
E se fosse solo una provocazione? se si, non l’ho capita. Ed ha comunque dei precedenti artistici che hanno sicuramente avuto maggiore effetto dirompente visto il periodo storico in cui si ebbe l’idea (anni ’60 e la famosa “produzione” di Pietro Manzoni). Voglio però prenderla come un augurio: in teatro ci si augura sempre tanta m…., e, immaginando l’attualità che stiamo vivendo, come una rappresentazione teatrale (teatro dell’assurdo, ovvio), ne abbiamo senz’altro bisogno.
beh, è solo una goliardata sui fanatimi, sul feticismo di chi ricorda. Manzoni è altro e la provocazione pure
anche la storia infinita non l’ho capita, non durava nemmeno un’ora e mezza. Sì, questa cazzata è sempre nei miei pensieri
Finora è il più bello che ho letto. Soltanto due cose, se posso permettermi: controlla la punteggiatura, le minuscole e le maiuscole. Un’ultima (ma non ci badare). Io avrei concluso così: “Una volta esanime, lo sfintere si rilassa. No, lo sfintere esplode”. O cose di questo tipo. Forse diventa anche comico, oltre che tragico. Eviterei la parola “merda”, insomma. E’ già sottintesa. Ma non mi ascoltare 🙂 Bravo!
simiele ripeto: mi stai simpaticissimo e a questo punto dico che è OK anche la spiega su ciò che volevi dire. ti tendo la mano prendila. per marinaro è il più bello che abbia letto: qui non ci sto e sanziono. i più belli – il termine è riduttivo – sono i miei. diglielo tu simiele, dai. 🙂 CEMF
l’ AIDS (associazione italiana drammaturgia scatologica) ringrazia fairendelli
a cui va anche il premio ERPES (european regards of prophetical essential scriptures)
terrò una piccola prolusione prima della consegna premi. ma a te simiele interessano solo scatologico e veneree? CEMF
ovvio, ti cedo,ad honorem anche il premio ERPES (european regards of prophetical essential scriptures), di cui mi sono fregiato negli anni migliori della mia produzione impegnata
La storia infinita non l’ho nemmeno vista…. e di sicuro non l’avrei capita. Se capivo tutto, chissà dov’ero, ma magari m’annoiavo anche.
…però’ la colonna sonora era bellina
Non mi riferivo a te Silvia, ma ai commenti di un racconto che ho letto, tra parentesi era solo una battuta di seconda mano sl titolo ingannevole la storia infinita e sulla sua durata effettiva , 89 minuti.. se capivi tutto eri Fairendelli, ma tu sei Silvia e ciò che sei ti aiuterà a vivere
alessandro marinaro dice che il finale deve essere esplosivo… anche secondo me. con l’obiettivo che viene colpito e su cui comincia a colare un liquame marrone dall’alto verso il basso, lentamente. è assurdo e per questo mi piace
Ecco, bravo, dedicati pure alla scultura, credo che la creta, col suo colore, visto l’epilogo del tuo racconto, ti sia più affine. In bocca al lupo per il tuo splendido futuro.
Avevo letto i commenti a questo corto e mi aspettavo chissà che cosa. Invece il tono grottesco mi è piaciuto e l’idea, sebbene bizzarra, è originale. D’altronde il tizio vuol serbare dentro di sé la cena che lo lega alla bella commessa , e quindi non espelle più nulla. Il ragionamento non fa una grinza. Corto che lascia un lungo seguito. E questo è quello che conta.
PS Un saluto al nostro Cavaliere: sei sempre il migliore!!
Il ragionamento non fa una grinza, scrive la Bertino……ricordo che questo non è un racconto bensì la sceneggiatura per un corto…..come trasferire in immagini tutto questo “scalpore” che la merda ha suscitato in molti? Se me lo spiegate forse potrei trovare il tutto molto divertente….
ho letto il commento di caterina silvia fiore che mi invita, prendendo spunto da una mia battuta al più ironco Cavaliere, a darmi alla scultura, etc… dai, ancora siii, sculacciami, mi piace, ancoraa! lotta come un leone la silvia fiore! brava!
nota per silvia che si chiede l’esecuzione del girato: un corto muto, sottotitolato e tanta enfasi, d’altri tempi.
Perché necessariamente muto? Durante la cena con la commessa ci sarà una pur minima conversazione oltre alla contemplazione di cotanta bellezza; a casa, oltre allo sfondo musicale c’è il rumore dei suoi peti e il linguaggio del corpo ; poi interviene l’amico e qualcosa si diranno; infine all’ospedale non credo che i medici e il personale paramedico sia muto. Non capisco proprio.Comunque, anche se fosse muto o semi-muto, non capisco quale sia il problema, anzi. Mi è capitato di vedere dei corti e posso dire che non dobbiamo pensare ad essi come film in miniatura. Sono altro. E la loro caratteristica è proprio l’originalità. Ricordo di un corto dove si parlava quasi esclusivamente per immagini ed era bellissimo. Perciò, caro Marco, avanti così!
PS Non credo che la resa delle immagini sia il problema. Non capisco cosa ci sia di impossibile. Il regista vedrà come meglio renderle. D’altronde, non è forse un atto fisiologico che tutti ben conosciamo, a volte più o meno violento, a seconda di quello che ingeriamo?
Sarebbe bello, vero Bertino, attingere a cotanta fantasia per scrivere fiabe per bambini,……… Comunque il corto muto mi sembra già più interessante. Gentilissimo Marco, a differenza di me che sono una grande maleducata, vorrei che non passasse il messaggio di me come bigotta, tuttaltro, semplicemente non trovavo nulla di emozionante durante la lettura del tuo racconto ( a dire la verità nemmeno questo è esatto……ho riso a crepapelle, bisogna vedere però perché).
Comunque, questo è un paese libero (forse) e tu hai fatto bene a presentare il tuo prodotto al pubblico.
ps: grazie Marco per il “lotta come un leone”, questa battuta, come sfottò, mi piace e la trovo molto interessante!!!
bertino is back! con la sua lente di ingrandimento, volta ad appurare a schermo se i punti digitati al termine delle frasi di noi grandi autori non presentino delle irregolarità o degli sbiadimenti. ah ma io un giorno riparlo della campana e allora la vedremo! veniamo ora al caso simiele, utopista ingenuo e teneramente infantile. se pensa di scandalizzare o rivitalizzare il nostro consesso accademico si sbaglia di grosso. non abbiamo battuto ciglio davanti al racconto situazionista di patrignani – una descrizione-elenco delle fermate ferroviare tra porretta e bologna – e figurati se abbiamo problemi con un poco di cacca. valuterà simiele se darsi alla scultura (arte ben più difficile e sincera della parola) o proseguire. se lo vuole ci sono gli universi della pioggia dorata (chiedo scusa al dott. brandi ma uso termini oramai entrati nel linguaggio comune) o, per dirla con marco aurelio, anche quel muco denso e biancastro che appare dopo due o tre deboli spasmi del corpo maschile. povera cosa dalla quale tuttavia, a differenza della cacca e qui simiele potrebbe esserci qualche buona riflessione, nascono anime. raccomando solo buon gusto e giudizio. e idee vertebranti. abbracci 🙂 CEMF
esserci CON qualche buona riflessione. ero agitato per via della citazione da marco aurelio
…dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior….
Cara Silvia Fiore, non era uno sfottò, mi piace, in un mondo di emoticons e captatio benevolentia da fila al Todis, chi lotta come un leone, un po’ di sana arena sveglia dalla noia più nera.
Bertino, anch’io la penso così, il mio suggerimento del muto è uno degli orientamenti. Non so s toglierlo.
Fairindelli è sempre lì con la sua vena scoperta, pronto a farsi di sè stesso, bravo fairy, ho visto che qualcuno ti chiama così, se non ti piace smetto subito.. La macchna del tempo può divenire la macchina della merda se puntata sempre al passato. Ma tu Fairendelli qesto lo sai, è per questo che un giorno ti chiederai come sarebbe stato fare l’attore di porno. scherzo, sei un fico, il peperino della bacheca, il maramaldo del web; Fairendelli, dicono sia pazzo! e io lo voto ! dicono che abbia ucciso il gatto dei vicini! e io lo voto! dicono che abbia dato fuoco ai citofoni! e io lo voto! Fai-ry! Fai-ry! Fai-ry!
🙂
il soprannome datomi da bertino è una delle peggiori disgrazie che possano capitare ad un Autore. 🙂 CEMF
Caro Marco Simiele, se non era uno sfottò allora chiedo perdono ed esprimo piacere nel leggere ciò che hai scritto sul mio modo di procedere……in parte dettato dalla concorrenza spietata.
trattavasi di vezzeggiativo affettuoso e di buon auspicio, in realtà.
Come mai hai cambiato il titolo da IL VALORE DEI RICORDI a IL FETICISTA DEI RICORDI???? Trovo che questo secondo titolo sia troppo esplicito, parlando già di feticista, a mio parere, già indirizzi il lettore verso un anticipo di contenuto……peccato, trovavo decisamente più “poetico”, più…..come dire…CONTRASTANTE con la trama stessa,il primo titolo, creava quasi un ossimoro,abbinare parole così cariche di spiritualità come VALORE e RICORDI a parole come FECI . Buona domenica!
lo scarto mi piaceva, così come la eventuale trasformazione finale -il feticismo dei ricordi- ma da qui a maggio potrebbe diventare “onanismo sinaptico” o “il secchiello vuoto”
cmq si, lo scarto piaceva anche a me, non volevo rendere assoluto il valore dei ricordi=merda, solo i ricordi da autosabotaggio che ci appesantiscono lo stomaco e il cervello.
mi vine in mente un racconto dell’antologia Splatterpunk
In questo caso si può dire davvero ” Bell’idea di merda!” senza offendere nessuno . Non mi fraintendere! La trovo davvero una bella idea, un po’ stile Monty Python! Bravo! Davvero geniale!
Il più geniale fin’ora! anch’io dovrei buttare tanta merda! sarebbe di sicuro un corto non anonimo 🙂
mac farlane eh? si, vabbè, ma tu sei troppo di parte. bastava leggerlo, metti qualcosa pure tu piuttosto