Premio Racconti per Corti 2013 “K.O.” di David Assenzio
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Un tardo pomeriggio estivo. Un signore sui settanta, dall’aspetto malmesso e trascurato, sta tornando a casa. Mentre cammina in un vicolo vede un manichino buttato vicino ad un secchione della spazzatura. Si avvicina e lo mette in piedi. Il fisico perfetto del fantoccio gli ricorda subito lui da giovane, quando era un pugile professionista forte e bello. Per questo motivo, dopo aver dato una triste occhiata al suo braccio ormai raggrinzito (sull’avambraccio si legge la parola tatuata K.O.) gli viene naturale prenderlo e portarselo a casa.
Con il manichino sotto il braccio e un po’ affaticato il vecchio attraversa l’ampio cortile del lotto condominiale e raggiunge il portone del suo palazzo. Nello stesso cortile in quel momento giocano a pallone alcuni ragazzini. Il vecchio gli rivolge un rapido e anonimo sguardo. Poi infila le chiavi nel portone ed entra.
Una volta in casa (una casa modesta) poggia il manichino al centro del soggiorno e va in camera da letto. Apre l’armadio, prende una vecchia borsa, la apre, tira fuori due guantoni logori, un paio di pantaloncini, un paio di stivaletti da pugile, torna in soggiorno e li mette al manichino. Dopo la vestizione lo guarda soddisfatto alcuni secondi. Poi va in cucina a bere un bicchiere d’acqua, e quando torna, la sorpresa: il manichino ha preso le sembianze umane di un ragazzo.
– Vieni avanti nonné – lo sfida quest’ultimo con malignità e strafottenza – fammi vedere come mi metti K.O.
Gli istinti del vecchio si riaccendono in un attimo, e non si fa ripetere l’invito. Gli si avvicina e inizia a saltellargli davanti. Fa partire due colpi, ma sono lenti e fiacchi, e il ragazzo li schiva con estrema facilità restando fermo e muovendo solo il collo. Ci riprova ancora, e ancora, ma è la stessa storia, e alla fine, senza mai essere stato colpito, si inginocchia a terra stremato dai dolori e dalla fatica.
– Ah nonné – rincara a quel punto il giovane rivale ridendogli in faccia – lo sai dove ti vedo bene a te? Vicino la spazzatura dove m’hai raccolto.
Il vecchio alza gli occhi verso di lui, che nel frattempo è tornato manichino. Con enorme fatica si alza e raggiunge il divano. Si siede, guarda il soffitto e inizia a piangere. Qualche lacrima, poi si rialza, e sconsolato riesce di nuovo.
I ragazzini giocano ancora. Il vecchio apre il portone e attraversa il cortile. Ha fatto pochi passi, quando la palla gli sbatte sulla gamba e gli si ferma a pochi centimetri. Uno dei ragazzini si fa avanti.
– Palla nonno! – gli dice – E mi raccomando fai piano sennò ti rompi!
A quel punto tutta la comitiva inizia a ridere rozzamente, provocando nel vecchio un’incontrollabile rabbia. Guarda la palla furioso, e lanciando un grido la colpisce con estrema violenza. La sfera s’alza, e conclude la parabola proprio sulla sua finestra, mandando in frantumi il vetro ed entrando dentro.
Ogni cosa nel soggiorno è rimasta intatta e non è caduta a terra. Ogni cosa, tranne il manichino. Il fantoccio è steso vicino ad una gamba del tavolo e tra mille pezzi di vetro. Il vecchio riprende il pallone, si avvicina alla finestra rotta e guarda i ragazzi giù, ora seri e silenziosi; quindi si volta, fissa il manichino a terra e inizia lui a ridere. Prima piano, poi sempre più forte e di gusto. E questo mentre l’immagine si sposta dal suo viso al suo avambraccio, dove ritroviamo la parola K.O.
La derisione nasce sempre da pochezza e bassezza e chi la agisce e’ molto probabile che prima o poi steso al basso ci si trovi davvero!!!
…per edulcorare la tristezza che un po’ mi ha messo il trattamento a questo nonnino io suggerisco di portare invece il pensierola bellissima scena del film” l’ amore non va in vacanza”. L’ anziano, fa ingresso nel salone e viene investito da un fragoroso, caldo, emozionato ed emozionante applauso! Un abbraccio di vita.
L’applauso è una soluzione interessante, non ci avevo pensato. Grazie Emanuela, per l’idea e per i commenti. David.
Devo dire che questo corto non mi dispiace, anzi. All’inizio, quando il manichino prende vita, ho pensato che mi sarei annoiata a leggere l’ennesima imitazione di Pinocchio. E invece no. Il corto prende improvvisamente una piega tutta sua, originale e divertente. Non posso che congratularmi con l’autore.
Proprio una bella storia! Un bel mix di ironia, dolcezza, malinconia e quel pizzico di cattiveria che non guasta mai. Bravo!
Incantevole personaggio il vecchietto, e bel messaggio. Interessante soprattutto l’originalità che hai usato per farlo venire fuori. Comunque secondo me, e lo dico da semplice appassionato di scrittura cinematografica, dopo aver letto tutti i “Racconti per corti” selezionati, questo e “Bellissima” sono quelli che meritano di più…finora.
Grazie a tutti per le belle parole! David
Davide, il tuo racconto è originale, però non mi piace il finale, anche se può sembrare ovvio, per quella scena di autocommiserazione soffocata da una risata quasi isterica. Non sono in grado però di suggerirtene uno, scusa. Caio.
Emanuele
Ciao Emanuele, prima di tutto grazie per il commento.
La risata del signore, mentre scrivevo, non l’ho pensata come qualcosa di isterico, come mezzo per soffocare autocommiserazione. Anzi, la mia intenzione era proprio trasmettere il messaggio contrario: una grassa risata per mettere K.O. l’autocommiserazione; cosa che possono fare tutti, a qualsiasi età.
Grazie ancora,
David
Ciao Davide, ti ringrazio per il tuo chiarimento ed allora mi rettifico: mi piace il finale.
OK per il K.O all’autocommiserazione.
Emanuele
Ciao David, ho un domanda: hai pensato a dei flashback per far ricordare al personaggio la sua giovinezza o no? Grazie, Francesco.
Ciao Francesco,
sì, ne ho pensato uno, breve e in bianco e nero: lui durante le ultime fasi di un incontro, che naturalmente vince mandando a terra l’avversario.
Ce ne potrebbe essere un altro di flashback, di lui in palestra che si allena, ma credo che quello dell’incontro sia più che sufficiente.
Grazie per la domanda, ciao, David.
Grazie a te David per la risposta, mi sembra la soluzione più naturale. Comunque soggetto davvero interessante e scritto bene, complimenti. Ciao, e il mio più vivo in bocca al lupo, Francesco.
Molto originale il manichino che si trasforma in rivale e molto ben descritto il tutto, lo si riesce proprio a vedere il nonnino pugile. Ottimo il finale sul tatuaggio KO
Grazie Cinzia, e grazie Francesco.
David.
E’ una bella storia, mi sembra di vederla in video e perciò hai raggiunto l’effetto desiderato. Complimenti.
Grazie Matteo. David.
Il pugilato nel cinema è stato usato e riusato, e ormai inserirlo dentro una storia in modo originale e divertente è diventata una cosa sempre più difficile. Tu però devo dire che ci sei riuscito, e anche bene. I miei complimenti. Bravo!
Grazie Giuseppe, il tuo commento mi fa molto piacere.