Premio Racconti per Corti 2013 “Se fossi tu…” di Daniela Monciardini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Interno camera da letto di Anne 6.30 di mattina –
L’allarme del cellulare sul comodino inizia a suonare ed Anne si stiracchia le lunghe braccia e gambe per un attimo, quasi non volesse uscire dal caldo piumino…la stanza è in penombra e dietro le persiane si percepiscono la luce gialla del lampione e dell’alba appena abbozzata. Di Anne si vede solo la zazzera corta castana contro il bianco del letto.
Afferrra il cellulare e guarda l’ora …riappoggia il cellulare ed infila i piedi nelle pantofole fredde… Anne cammina di schiena , indossa un pigiama Blu, davanti a sè la porta chiusa del bagno.
Interno giorno ufficio di Anne 8.20 di mattina
Anne sta entrando nel suo ufficio, indossa un tailleur pantalone blu, si vede di schiena ed il tailleur è dello stesso blu del pigiama( come per dare un senso di continuum all’azione della scena precedente) Il telefono sta suonando, lei allunga la mano e prende la cornetta…
Interno camera da letto di Eve 7.30 di mattina
La musica della radiosveglia inizia a suonare ed Eve si volta dall’altra parte ancora addormentata. La stanza è in penombra e fuori splende il sole del mattino. Eve si volta, sporge il braccio fuori dalla coperta e a tentoni cerca la radiosveglia e la spegne.Il viso bello di Eve non si vede, solo una massa di capelli neri lunghi sulle coperte bianche.
Interno giorno ufficio di Eve
La si vede di schiena, alta e snella, mentre entra nel suo ufficio, vestita con un completo beige,è ancora in piedi,sente il telefono sulla scrivania suonare ed allunga il braccio per rispondere…
Meeting room ditta di Anne- interno giorno
Anne è seduta, si vedono le sue spalle curve, il suo capo è seduto di fronte a lei.
La faccia del suo capo è falsamente dispiaciuta,dura, determinata,quella di uno che licenzia il personale per avere piu’ profitto senza preoccuparsi delle sorti degli impiegati, anche se lavorano bene per lui da anni…”taglio dei costi” lo definiscono.
Allargando l’inquadratura si vede che un altro uomo è seduto accanto al capo. Il manager delle risorse. Questi allunga una lettera e dei documenti, Anne li firma. Anne inquadrata di lato e da dietro la parete acquario della stanza fa cenno con la testa.In maniera remissiva e pacata si alza, mentre lo sguardo si allarga includendo tutta la stanza, fredda e spoglia.Loro le allungano la mano, lei la stringe ed esce.( non si vede mai il viso di Anne di fronte)
Interno casa di Anne- stesso pomeriggio
Sul tavolo della cucina alcuni fazzoletti usati…dalla cucina verso la porta chiusa del bagno, si odono provenire singhiozzi e pianto.
Esterno sera – fuori da un bar in centro
Un passante si ferma davanti alla vetrina del bar per un secondo…appena va via si vede Eve. E’ seduta ad un tavolino alto e tondo all’interno del bar dietro la vetrata. Un bicchiere semivuoto è sul tavolo ed un altro mezzo pieno è davanti a lei. Depressa ed un po’ alticcia si abbandona con il mezzo busto sul tavolo sdraiandovici sopra. Indossa occhiali neri e scuri ed i capelli, un po’ spettinati,le coprono il volto. Sul tavolo una lettera appallottolata della sua ditta, la lettera di licenziamento.
Interno sera chiesa
Anne sta pregando, è seduta su una panca di fronte alla statua della Vergine Maria. Si vedono le sue mani morbidamente congiunte da cui fuoriesce un pezzetto di fazzoletto. La medaglia miracolosa oscilla da una catenina al petto di Anne.
Esterno giorno – centro città zona negozi
Eve si allontana di schiena, tacchi alti, fiera e gia’ un po alticcia. Si ferma a guardare una vetrina e poi entra in un negozio. Ne esce con una borsa. Ha fatto acquisti. Sempre di schiena avanza ed entra in un altro negozio di moda.
Interno giorno- cucina di Anne
Un volantino è sul tavolo della cucina,un po’ coperto da altri fogli appallottolati, penne ed un bicchiere. Vi si legge ” Become your own success” e qua e là si leggono alcune parole, writing… book… Play… Classes.
Anne sta scrivendo al suo laptop, alcuni libri di fianco, un bicchiere di cocacola, un trancio di pizza fredda lasciata a metà sul tavolo. Si vede la sua schiena poi le sue dita agili che scrivono sulla tastiera…
Interno notte discoteca
Eve è vestita succintamente, un vestito argento luccicante le fascia il corpo snello e ben fatto .Balla in discoteca attirando molti sguardi. Si vede di lato, di schiena e mai in volto… la discoteca è gremita di persone. Un uomo ben vestito le cinge la vita e l’attira a sè… lei ride sguaiatamente un po’ impasticcata e barcollante.
Esterno giorno – panchina del parco pieno inverno
Anne è seduta sulla panchina. La neve è ovunque tranne dove è seduta lei. Il sole splende. Anne è imbaccuccata con cappotto, due sciarpe che la coprono fino al naso ed un cappello di lana a tesa corta che le scende fino agli occhi. Sta scrivendo freneticamente sul suo laptop. Si vedono le sue mani dentro i guanti di lana consunti a cui lei ha tagliato via l’ultimo pezzettino, solo per scoprirne i polpastrelli… le dita dei guanti sono un po slabbrate… un filo del guanto del dito indice si sfilaccia… lei si ferma, inserisce il filo all’interno del guanto un pò sformato e continua a scrivere incurante del resto.
Interno giorno casa di Anne
E’ autunno ed Anne ha terminato di scrivere il suo manoscritto. Stampa l’ultima pagina e la inserisce in una busta A4. La chiude e si legge “Publishing Ltd” scritto a mano su di essa. Si getta una sciarpa larga al collo ed esce con la busta in mano.
Interno giorno camera da letto di Eve
Eve è ancora a letto, il sole è alto e splende. Suona il cellulare mentre lei si gira nel letto…lo afferra e annuisce con un grugnito. I capelli le coprono parte del volto che è di profilo. Si volta nel letto celandosi sotto le lenzuola.
Interno giorno- tramonto- casa di Anne
Anne è in piedi accanto alla finestra del soggiorno da cui si intravede la minuscola cucina e il suo tavolo. Sta guardando fuori dalla finestra, è primavera, gli alberi sono in fiore ed i rami sono pieni di foglie verde brillante. La luce del sole scalda il cielo con i gialli e i rosa tenui dell’inizio tramonto.
Anne è vestita elegantemente, si vede dal dietro, un abito accollato, rosso scuro, lungo. Una macchina elegante si sta avvicinando al suo vialetto e si ferma davanti alla sua porta.
Lei si aggiusta la catenina con la medaglia miracolosa sotto il vestito e sistema la collana di perle sopra di esso.
I suoi capelli, un po’ arruffati ai lati, le sfiorano le guance coprendo parzialmente il suo profilo.
Si volta e finalmente si vede il suo viso radioso,un sorriso pieno di anticipazione e gioia e gli occhi pieni di luce. Si dirige verso la porta d’ingresso afferrando la borsa sul tavolo.
Interno giorno- tramonto- casa di Eve
Eve è alla finestra e sta guardando fuori, dal suo profilo appenna accennato si arriva alla nuca e si vede quello che lei vede fuori dalla finestra. Una macchina di lusso sta arrivando a prenderla.
La vista si allarga un poco alle sue spalle, lei è vestita elegantemente, un vestito rosso valentino,lungo, la schiena chiusa. Si sistema i due bracciali ai polsi.
Si volta, si vede lo spacco del vestito che arriva fino all’inguine e da li si intravede la biancheria intima nera di pizzo che indossa, un pezzo di guepiere… sul davanti una scollatura profonda , un po’ volgare. Inforca gli occhiali da sole grandi e rossi e si avvia verso la sua scelta…
Meticolosa la sceneggiatura di questo corto che, però, non mi ha destato molto entusiasmo, forse perché prevedibile e scontato. Un po’ come la fiaba di Rosa Bianca e Rosa Spina, due donne, due scelte diverse. E poi, quanto ottimismo! Anne, che scrive un romanzo e diventa ricca, dopo aver pregato in chiesa! Questa sì che è fantascienza! E ti dirò, tra le due mi fa più simpatia la peccatrice.
Bertino mi vuoi dire che le giornate passate a Sant’Eustorgio affinchè io possa essere qui inserito nei 25 e poi pubblicare è tempo buttato via? Mi fai morire con i tuoi commenti sempre negativi, cazzarola. Vorrei legarti a una sedia e leggerti pagine e pagine di Moccia. Adieu 🙂 CEMF
Caro Emilio, invece di ringraziarmi perché ti spalanco le porte della vittoria, facendo fuori i tuoi concorrenti, tu mi sgridi?!? Non volevi vincere a tutti i costi? Sei un ingrato e un sadico. Sottopormi ai “libri” di Moccia è una tortura terribile!
Ps non scrivi cosa ne pensi di questo corto.
Non capisco la necessità di finire in “e” i due nomi. Manca inoltre la documentazione fotografica relativamente all’ultima scena “Interno giorno – tramonto- casa di Eve”. Ci terrei ad averla. Il lettore – e non stiamo parlando di testi sadiani – ha bisogno a volte di immagini. Il senso dell’intero testo mi è comunque oscuro: ci sono scrittrici affermate che vendono moltissimo con testi discutibili. Ora a me pare che queste scrittrici affermate solletichino il gusto dei lettori in modo molto scontato, non dissimile da quello di altri professionismi prettamente femminili come quello tratteggiato nel corto qui in esame. Chi ha orecchi od orecchini per intendere intenda. 🙂 CEMF
In un “corto ” di 10 minuti è difficile dare un senso di una vita…a volte le immagini piu’ importanti appaiono banali. Tante vite reali a prima vista paiono così.
La differenza tra le due donne sta decisamente nella morale e nella fede.Come vivono ed “utilizzano” la propria bellezza. Una ha delle basi religiose e punta sul suo impegno cervello cuore e anima. Mette in gioco tutta se stessa, e con la preghiera e l’impegno e la sua personale capacità e arriva dove vuole arrivare,attraverso sacrifici e duro lavoro . L’altra arriva dove vuole arrivare in altro modo. utilizzando solo il suo corpo , non il suo cuore nè il suo cervello mentre dell’anima ne ha assopito il senso.
Soprattutto in Italia, una bella donna ha sempre due scelte… molte scelgono di fare le escort, forse è piu’ facile, certo non è fantascienza che una donna bella, impegnadosi ed essendo cristiana, faccia un lavoro diverso e scelga di riuscire in altro modo nella vita, nonostante le difficoltà.
Forse è banale, oggi giorno si preferisce colorare la vita di drammi brutali – horror ed assassini inverosimili per avere un brivido in piu’…
Ho provato ad entrare nel profondo del mondo di due donne, le ho accarezzate,seppur molto brevemente e forse troppo brevemente…ma è un corto e tutte le emozioni e le immagini non stanno in 1500 parole…( forse solo le piu’ importanti per la scena si intravedono, forse ne ho dimenticate molte dietro i miei occhi)
Il titolo era…se fossi tu…se fossi tu significa … in chi ti identifichi… ad ognuno la sua scelta, questo il succo di tutto, senza pregiudizi di simpatia, del resto la vita è molto piu’ complicata di un corto,lo si sa vivendola.
Credo che non sia possibile rappresentare le due vicende in un ‘Corto’ di dieci minuti, manca il tempo e i molti cambi di scena renderebbero nervosa la narrazione. Si dovrebbero ridurre le scene per mantenere l’obbietivo del racconto: spingere il lettore a scegliere tra i due comportamenti. Brava Daniela, per questa sceneggiatura ben riuscita.
Ciao. Emanuele.