Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2013 “L’età nuova” di Andrea Rolli

Categoria: Premio Racconti per Corti 2013

In un paese anacronisticamente non civilizzato e non progredito, dietro la finestra di una casa, un ragazzo abbraccia, alle spalle, con dolcezza, la sua ragazza: quest’ultima, sorridendogli, chiude le tende.
In strada, un padre ed una madre stanno raccontando ai loro tre figli – due maschi ed una femmina, tutti e tre in età adolescenziale – i ricordi del passato – loro e della città – in un’atmosfera bucolica, di totale pace e serenità. Tranquillità che, tuttavia, viene improvvisamente meno, quando, l’abbaiare di cani, il rumore di strani macchinari ed il gridare confuso di voci indistinte, annuncia l’arrivo della modernità: i sorrisi dei genitori si mutano in terrore; quelli dei tre figli in confusione e turbamento. Come se già si aspettassero quel momento, il padre e la madre estraggono immediatamente dalle loro tasche alcuni oggetti e li consegnano ai figli: sono oggetti simboleggianti quel passato e quella tradizione di cui i due genitori stavano parlando ai tre ragazzi, e che non vogliono venga, ora, persa. Come se fosse apparso dal nulla, un gruppo di uomini – dall’aspetto ed i volti perturbanti – afferra i due figli maschi; la figlia, invece, viene presa in consegna da una donna, fin da subito identificabile come una prostituta.
I due ragazzi vengono trascinati all’interno di un tendone da circo, e qui – sotto gli occhi, le risate ed i soprusi dei loro sequestratori – vengono iniziati all’uso delle armi, alla sevizia ed al sesso, il tutto usando come “cavie” alcune giovani donne, di etnie diverse.
La ragazza, invece, è condotta su una spiaggia, dove, attraverso una serie di false promesse e speranze, la prostituta vince tutte le sue resistenze, e la convince a concedersi ad un vecchio uomo, dai modi e gli abiti distinti. Intanto, i due genitori non intendono arrendersi alla novità e alla perdita della vita precedente e dei loro figli. Iniziano, così, una ricerca che, tuttavia, ha un percorso – oltre che un esito – surreale. Prima, in mezzo ad una folla di persone sconosciute, incontrano il primo dei loro figli, zoppicante, con una stampella di legno sotto l’ascella ed in mano un bicchiere di carta: chiede – senza essere considerato da nessuno – l’elemosina, ed arriva a chiederla anche agli stessi genitori, senza dare alcuna impressione di riconoscerli; poi, una donna anziana e tutta vestita di nero, corre verso la madre e le annuncia, in lacrime, la morte in guerra, da soldato, del secondo figlio maschio; quindi, richiamati dalle forti ed inquietanti risate della folla, i due genitori vedono, inginocchiata a terra, la loro figlia, la quale, fuori di sé e con lo sguardo spento, morde quegli oggetti consegnati a lei – in un tempo che pare remoto, ma che è solo poco prima – dai genitori stessi. Oggetti che, morsi, si macchiano di un sangue, tanto proveniente dalla bocca della ragazza, quanto da loro stessi. Davanti a questa visione, entrambi i genitori cedono al progresso: dopo essersi guardati intensamente, prima scoppiano in lacrime, poi si uniscono anche loro alla stessa fragorosa risata della massa, al cospetto della follia della figlia. Nel frattempo, degli operai, ridendo anche loro, smontano le croci del cimitero e le sostituiscono con un enorme cartellone pubblicitario.
Affacciato dalla stessa finestra della prima scena, il ragazzo guarda, disilluso, la sua ragazza che si allontana e che, senza voltarsi, si dirige verso la folla e la nuova civiltà moderna ed evoluta che sta sorgendo.

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4 commenti »

  1. Vicenda molto complessa, drammatica, ricca di simbolismi e a tratti onirica. Il tema di fondo è suggestivo, ma non so se sia affrontabile in un corto. Comunque denota una visione profonda del mondo contemporaneo.
    Andrea M.

  2. Grazie Andrea per avermi dato la tua opinione. Sono contento che il messaggio arrivi chiaro a destinazione.

  3. Corto troppo angosciante per i miei gusti.

  4. Sconvolgente: un mondo nuovo che avanza sullo sfruttamento dei giovani sino a calpestarne la dignità e a condurli alla sofferenza ed alla morte. Il circo (i media?), non più luogo del divertimento, diventa nell’età nuova il luogo dell’addestramento alla violenza. I genitori, la generazione precedente, sono dapprima attenti a preservare le testimonianze del passato ma, impauriti dalla novità , si adeguano alla malvagità della nuova società.
    Interessante rappresentazione della società.

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