Premio Racconti per Corti 2013 “Senza uscita…” di Natalya Ponomarenko
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Un uomo sulla cinquantina lascia il carcere.
Raggiunge il suo paese e passa per luoghi e posti a lui familiari: gira un po’di qua e di là, guardando le vetrine dei negozi, le persone sedute al bar. Dopo di che, arriva in un parco pubblico dove si siede e osserva i bambini che giocano seguiti dalle loro mamme e dalle tate.
Infine, arriva davanti al portone di un palazzo signorile non troppo grande. Citofona e, dopo qualche minuto, gli apre una donna di mezza età. Lo riconosce subito, ma è contrariata. Lo guarda senza dire nulla, poi una parola sola “aspetta”. Nel frattempo, alle sue spalle si sente una voce maschile: ” Elisa, chi è ? ” La donna chiude il portone, lo riapre dopo un po’ e consegna all’uomo un mazzo di chiavi. L’uomo se ne va.
Adesso si trova in una vecchia casa di campagna abbandonata e trascurata. L’indomani fa la visita al cimitero e posa dei fiori sulla tomba di due coniugi anziani, i suoi genitori. Rientra in città. Dapprima va a trovare un suo vecchio amico e gli chiede lavoro. L’amico, conoscendo il suo passato, glielo rifiuta. Di giorno in giorno, l’uomo continua a girare in cerca di lavoro, ma tutti appena vengono a sapere dei suoi anni trascorsi in carcere, glielo rifiutano. Tante porte sbattute in faccia. Dopo l’ennesima volta Marco dice: ” Se si chiude una porta si apre un portone.” Di sera si ritrova, sempre più disperato e spossato, seduto davanti ad un bicchiere di vino e ad un piatto di pasta, solo. Al muro c’è attacato un calendario con i giorni cancellati. E’ passato un mese.
La decisione va presa.
La sera esce in città. La via principale è piena di luci, le vetrine degli esercizi commerciali sono allettanti, la gente passeggia senza fretta. Su tutto aleggia l’aria di una certa svogliatezza. Marco ha le tasche piene di sassi, accecato dalla rabbia, inizia a scagliarli contro i vetri di uno dei tanti negozi. E’ furioso. In lontananza si sente la sirena della macchina dei carabinieri.
Il portone del carcere si apre e Marco ci entra accompagnato da due agenti.
” Se si chiude una porta si apre un portone.”
L’idea mi piace molto e mi sembra decisamente valida per un cortometraggio. Complimenti!
Ho fatto del mio meglio, rispettando la richiesta del regolamento. Grazie, Silvia!
Il protagonista si scontra con una società che tiene conto del suo passato, non trova adeguata collocazione e non gli resta altra scelta. Prende la decisione: deliberatamente compie un piccolo gesto criminale per essere riportato nell’unico posto che non lo respinge.