Premio Racconti per Corti 2012 “Valzer per un amore” di Mario Olivieri
Categoria: Premio Racconti per Corti 2012E’ l’antivigilia di Natale e il piccolo Nicolas (10 anni) ha un solo obiettivo: farsi arrestare per poter, a suo avviso, trascorrere le festività con il padre, detenuto in carcere.
Con la mamma a lavoro e il vecchio nonno a ronfare sul divano, il bambino, zaino in spalla, esce di casa. Camminando con attenzione sul ciglio di una strada trafficata, raggiunge un piccolo negozio di alimentari.
Chiede 5 lattine di birra ad un giovane commesso che tanto ricorda Forrest Gump. Il ragazzo, stupido ma non cattivo, si rifiuta di vendere alcolici ad un bambino. Suo padre, al contrario, non si pone il problema. C’è una crisi economica da fronteggiare, non c’è etica che tenga.
Alcoolicamente armato, il bambino prosegue nella sua missione. Incrocia un coetaneo in sella ad una piccola bici, mentre pedala con equilibrio precario. Con l’umile prepotenza di chi non è abituato a compiere illeciti, Nicolas gli sottrae il mezzo e si allontana velocemente, lasciando il derubato tra il triste e l’allibito.
Poco dopo, Nicolas si ferma in un vicolo stretto. Dietro di lui, in lontananza, giganteggia il tendone di un circo.
Il bambino si siede per terra ed apre una lattina di birra. Una sorsata, un conato di vomito. Un lungo respiro. Un’altra sorsata ed un altro conato.
La testa del piccolo fuorilegge inizia a girare. Improvvisamente, sente un rumore di passi provenire alle sue spalle. In fondo al vicolo, c’è un clown sovrappeso. Avanza ciondolando verso di lui. Nicolas rimane coraggiosamente seduto. Il clown, con espressione intontita, raggiunge il bambino. Poi, nota la lattina di birra e, ingolosito, si siede accanto a lui.
In men che non si dica, i due entrano in confidenza. Nicolas spiega il suo piano, il clown chiede una birra. Nicolas parla di sua madre e della bambina di cui è innamorato, il clown chiede un’altra birra.
Dopo quattro, massimo cinque sorsi di birra, il bambino, inebetito, si ritrova in una grande stanza bianca. Le pareti si mescolano al pavimento e al soffitto. Nicolas è confuso. Si guarda e si accorge di essere lui, ora, ad indossare i panni di un clown. Altri passi improvvisi. Questa volta più leggeri. Dietro di lui si materializza come una fata LUCIA (7 anni). Nell’aria si diffondono le incantate note di un valzer fiabesco*. I due piccoli innamorati si abbandonano ad un ballo elegante, avvolti nel bianco radioso della stanza. Poi si abbracciano, amorevoli. Il bambino chiude gli occhi, per assaporare la magia del momento.
Quando li riapre, Lucia non c’è più. Il bianco ha lasciato posto al nero tenebre di una minuscola cella. Accanto a lui, c’è nuovamente il clown, che lo fissa con occhi cattivi. Nicolas, terrorizzato, si aggrappa alle sbarre. Prova ad urlare, ma dalla sua bocca non esce alcun suono. La risata “alla mangiafuoco” del clown vibra nella stanza. Il piccolo si tappa le orecchie, spaventato. Poi, improvviso, il silenzio. Sbarre e clown scomparsi. Il buio della stanza è illuminato ad intermittenza da una luce blu. La voce di un uomo arriva lontana. Nicolas si stropiccia gli occhi. Davanti a lui appaiono due poliziotti. Il bambino si guarda intorno, spaesato. Si rende conto di essere nuovamente nel vicolo. Sorride, sollevato. I due poliziotti lo caricano in auto e lo portano in ospedale, dove trova i genitori ad attenderlo. Il padre, in permesso premio, passerà il Natale a casa. E, i poliziotti, come regalo natalizio, eviteranno qualsiasi denuncia. Nicolas abbraccia mamma e papà e sorride felice ai presenti. Anche al pediatra di guardia. Che un po’ gli ricorda quello strano clown…
FINE
* Valzer per un amore (De Andrè – Capossela – London Symphony Orchestra)