Racconti nella Rete®

Cari amici se ritenete sincera e rispettosa questa mia semplice storia, leggetela intorno al fuoco dell’amicizia mentre partecipando con il cuore getterò un ciocco sorridendo alle sue faville.

Dalla finestra di una casa di una città che forse non ho mai sentito mia, rumorosa, indifferente, affannata ,vedo uno spicchio di mare sul cui sfondo  si staglia un pino dal tronco inclinato dagli affanni del tempo e dalla violenza degli uomini .

In ogni momento insieme ai rami e alle foglie è impegnato per un equilibrio rispettoso, armonioso e pudico, coraggioso , consapevole ed abbandonato.

Lo amo moltissimo.

Una  volta ho accarezzato il tronco antico e rugoso, la linfa calda ha irraggiato le mani e il  respiro ha donato al mio grembo una dolcezza come di maternità.

I pescatori passando sotto costa, rallentano rispettosi e  i gabbiani planano bassi sui rami dalle foglie pennellate dalle stagioni.

Gli fanno compagnia non i bambini,ma, il luccichio intermittente dei raggi del sole e la falce che luminosa si ninna cantando una nenia.

Vive di tutto e quando soffia il vento di tramontana io tremo, ma, è lì sempre, pronto ad amare.

Forse non lo vedrò più ogni giorno,non vi è certezza nella vita, ma, lo porterò in me e lo raggiungerò in ogni momento possibile.

Ora vive anche  in voi.