Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2012 “Lucca Reverse” di Mauro Pezzini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2012

Io per lavoro aggiorno il sito della Provincia di Lucca. In realtà è il mio secondo lavoro, perché col primo non ce la faccio e anche perché il primo è precario tanto quanto questo, e quindi non si sa mai, bisogna tenere i piedi in più scarpe.

Nello specifico io inserisco gli eventi nel calendario. “Inserisco gli eventi nel calendario” vuol dire che ho un database in cui compilo una scheda, e ogni evento ha un nome, una tipologia, un luogo, una descrizione, una data, e così via.

Il problema è sorto un giorno proprio con la data.

Il database è fatto bene, e ha una serie di controlli per facilitare il lavoro di chi inserisce i dati. Ad esempio, se una mostra comincia il 13 maggio 2012 e finisce il 18 giugno 2012 e tu per sbaglio inserisci 18 giugno 2011 anziché 2012, il sistema non ti fa salvare i dati e ti dice qualcosa come : “Attenzione, il secondo estremo non può essere anteriore al primo”.

E invece oggi, per sbaglio, ho inserito un evento che va dal 14 giugno al 9 maggio 2012, e per un motivo che non so, forse l’umidità della stanza, forse la polvere sul server, il sistema ha accettato la data. Me ne sono accorto rileggendo la pagina e ho provato subito a modificare la scheda, ma non era possibile. Allora ho provato a cancellare l’intera scheda, ma anche questo non era possibile, il sistema era come bloccato.

– Vabbè, vediamo un po’ cosa succede al sito, ho pensato, e in quel momento ha suonato un clacson, mi sono affacciato alla finestra e dei miei amici mi invitavano ad andare con loro

– Vieni, vieni, presto, scendi!

– Perché?

– Vieni, vieni, poi vedi

– Dove andiamo?

– A Lucca Reverse

– Cos’è Lucca Reverse, una fiera?

–  No, non è una fiera, è Lucca Reverse

-Ah, dissi io, fingendo di avere capito.

– Dai, prendi la macchina e andiamo, facciamo tardi , disse un mio amico ingoiando una grossa monovolume di colore blu metallizzato.

A Lucca Reverse si prende la macchina nella stessa maniera in cui si prende una pillola. Per questo è un problema incentivare l’uso dei mezzi pubblici, quasi nessuno vuole prendere un pullman.

Insomma anche io presi la macchina come tutti e arrivai a Lucca, anzi a Lucca Reverse, che però è uguale a Lucca, almeno a prima vista. Dentro le mura ha sempre la stessa aria di città ordinata, razionale e un po’ dimessa. Più o meno uguale nei colori e nel traffico tranquillo di pedoni e biciclette. C’è solo qualche piccola differenza che non è facile definire, come il fruscio degli alberi sulle mura, che ha un che di lievemente metallico. Solo un poco, però si avverte.

Un’altra cosa è che agli angoli della strade i passanti sono importunati da eleganti signori in giacca e cravatta. Qualcuno perde la pazienza, ma per lo più la gente è gentile nel dire “No, grazie”.

– Chi sono?- chiesi ai miei amici

– Uh, sono i direttori di banca. Cercano in ogni modo di darti dei soldi. Ci sarebbe un’ordinanza del sindaco che lo vieta, ma sai com’è….

In quel momento ci fermò un direttore.

– Vuole dei soldi? Per favore, mi aiuti, ho proprio bisogno di distribuirei soldi della mia banca.  Ho moglie e figli a casa, per favore se neanche lei accetta soldi che le offro, cosa dirò ai miei figli stasera? Oggi non ha preso niente nessuno, per piacere, mi aiuti. Vuole un po’ di contanti? Ha bisogno che le paghi bollette, multe, cartelle esattoriali? Avanti, per favore è solo per aiutarmi…

– No, guardi, grazie, ma abbiamo fretta. – tagliò corto uno dei miei amici

– Abbiamo fretta? Ma perché? – protestai

– Perché tra poco comincia il concerto.

In effetti si sentivano arrivare voci e suoni, un gran clamore, da piazza Napoleone che era lì vicino.

È il Remmus Festival, grande evento estivo di Lucca Reverse.

I migliori musicisti del momento salgono sul palco montato in piazza Napoleone e per due ore ascoltano rapiti quello che la folla suona con grande energia e passione. Poi alla fine del concerto applaudono se hanno apprezzato, o fanno le loro franche critiche dal microfono, perché si tratta sempre di musicisti seri.

Ma è raro che succeda. I concerti del Remmus Festival sono quasi sempre grandi successi.

Quel giorno la folla in piazza suonava una musica meravigliosa per un famoso trombettista Jazz accompagnato da un percussionista e sei vocalist, quando improvvisamente si è alzato un vento deciso e dalla piazza si è alzato un urlo “Via! Via!La Bora-Bora!”

– Cos’èla Bora-Bora?

– È un vento, non vedi? Bisogna andare via subito, presto,  prendi la macchina – disse il mio amico offrendomi una scatoletta di mentine aperta.

Io presi una macchina mentrela Bora-Borasoffiava sempre più forte e i palazzi più lontani si abbattevano uno sull’altro come costruzioni di cartone, le pareti cadevano giù intere, senza rompersi e senza sollevare polvere.

Dopo aver ingoiato la macchina mi ritrovai a casa, davanti al monitor, gli amici erano già andati via.

Il database funzionava di nuovo e corressi la data sbagliata.

Però un po’ mi è dispiaciuto correggere.

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