Premio Racconti per Corti 2012 “Il giorno in cui arrivò la balena” di Marinella Ioime
Categoria: Premio Racconti per Corti 2012Il giorno in cui arrivò la balena è una storia avvincente sulla condizione dei bambini vittime della disattenzione da parte degli adulti, che spesso è causa della mancata percezione di impensabili storie di abuso.
Costrette ad un prematuro disincanto, forzatamente e brutalmente imposto, i tre fanciulli protagonisti de Il giorno in cui arrivò la balena lottano per riconquistare la propria innocenza.
Nello scenario di un’assolata località meridionale, sulla banchina di una stazione, la storia di Lisa, otto anni, capricciosa e chiacchierona figlia di separati, si intreccia indissolubilmente con la storia di altri due bambini: un nipotino dalla bella chioma castana che mangia un ghiacciolo con suo nonno ed un’esile gitana che suona svogliatamente l’armonica chiedendo l’elemosina.
I tre bambini si incontrano casualmente, dalla tv del bar si propaga in diffusione la notizia che una balena si è arenata sulla spiaggia. Lisa, il nipotino e la gitana sono ipnotizzati da questa notizia e vogliono vedere la balena a tutti i costi.
Il fischio del treno in corsa irrompe e i passeggeri salgono su. Accomunati dalla stessa condizione di isolamento basta poco ai tre fanciulli per riconoscersi ed ordire un improvvisato piano di fuga alla ricerca del mammifero: scappano dal treno sotto gli occhi sbigottiti dei loro genitori.
Da lì inizia la loro avventura, i tre bambini si avventurano per le vie del paese, sotto un sole cocente, le mani strette le une nelle altre, diretti verso la costa, verso la balena.
Nella imprevista traversata i loro vissuti dolorosi emergono lentamente, fondendosi e riconducendosi in un’unica dimensione, fatta di solitudine e paura. Ed ecco che la balena diventa il simbolo dell’infanzia perduta, dell’ingenuità soffocata, della magia azzerata.
Si accorgeranno però che oramai è troppo tardi, il danno è stato fatto. Inutile sarà, infatti, la loro ricerca. Si farà sera e i tre bambini si perderanno senza riuscire a vedere la balena, che nel frattempo muore agonizzando su una spiaggia non troppo distante da loro.
uno spunto bellissimo… 🙂 peccato tu abbia scelto un finale così negativo (ma questo è un parere soggettivo)
complimenti e in bocca al lupo
Grazie Valentina, sei molto gentile. Il finale è inevitabile, data la storia. Piacerebbe anche a me poterne dare uno positivo. L’amaro in bocca deve rimanere, mi serve per scuotere le coscienze dei lettori, almeno il tentativo è quello.