Racconti nella Rete 2009 “Sereìn” di Elio Dalto
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009Ora, che il sole illumina la nostra vita, noi esseri emozionali viviamo la nostra piccola esistenza nella ricerca della felicità, di un dardo che ci trafigge il cuore per renderci umani. La nostra vita è musica che va ascoltata, note che si intrecciano dando vita ai nostri sogni. I cuori pulsano, si stringono al petto quando le emozioni ci travolgono e percepiamo vibrazioni tali da spezzare il respiro, ci sentiamo disarmati e alla mercé di un dono che accompagna l’uomo dalla sua nascita…l’Amore; amore, questa frase tanto abusata, ma nello stesso tempo particella integrante della nostra vita, racchiude in sé il nostro universo. Quando dalle nostre labbra si ode il suo suono rivolto alle persone che riteniamo importanti, dobbiamo essere coscienti di parlare con i sentimenti, altrimenti tutta la sua magia svanisce come neve al sole lasciando spazio alle fredde tenebre. Il suo fascino rende l’uomo capace di raggiungere ostacoli mai impensati, da impulso per rendere immortale una passione un emozione, un sentimento. Chi canta d’Amore non è folle, ma è uomo che racconta che i sogni si concretizzano in realtà.
Il disegno Divino, vede noi uomini creati per cantare l’Amore di Dio in tutte le sue sfaccettature, e non dobbiamo nasconderci nell’oscurità del male che si traduce in odio contro ciò che siamo. Emozioniamoci, viviamo con impavido trasporto ogni istante della nostra vita, rendiamoci immortali agli occhi dei vivi attraverso l’Amore.
…Noi siamo fatti per Amare e per essere Amati…
…il mio nome…Gabriel, come l’Angelo che prendendomi per mano mi ha liberato dalla cecità che mi rendeva schiavo, servo di interessi terreni che non davano respiro a sentimenti ed emozioni. La mia storia è di uomo arrogante, sicuro e potente che si è scontrato con la passione che travolge i vivi…l’Amore. L’Angelo con le ali si è preso gioco di me, ha osservato la mia vita e ha scommesso con l’Amore che sarebbe riuscito nell’intento di cambiare il mio essere e per questo mi ha scagliato contro un dardo che ha colpito dritto il cuore. Una fitta nel mio petto e poi la sensazione di cadere, ma non percepivo dolore, era come se il cuore improvvisamente mi parlasse ed io senza parole ho iniziato ad ascoltarlo. Come se non bastasse Cupido, preciso e attento nel creare l’atmosfera giusta, mi colpì quando ero in visita in quella che viene definita la città degli innamorati…Parigi. Ero in Francia perchè come presidente di una organizzazione umanitaria presentavo un progetto internazionale per la tutela dell’infanzia e per raccogliere i fondi necessari avevamo organizzato all’Operà di Parigi un concerto sinfonico che si rivelò un grande successo. Il destino, scritto da una mano colma di sentimento, volle che un amico e collega di nome David mi invitasse a prolungare di una settimana il mio soggiorno a Parigi per collaborare all’organizzazione di una mostra di opere create da detenuti. Chi è stato artefice di questo disegno era al corrente che la passione più grande della mia vita era l’arte e non potevo rifiutare. David un ragazzo pieno di vita, di donne che gli ronzavano intorno e un gran lavoratore mi portò un mercoledì sera nel centro della città, doveva svolgere delle commissioni di lavoro, ed ecco mentre varcavo la soglia di un locale improvvisamente e inaspettato il dardo di Eros camuffato negli occhi di una dolce fanciulla. Quando i miei occhi si specchiarono nei suoi, un passo indietro… il cuore che fino a quel momento aveva un battito regolare, con impeto improvviso mi batteva impazzito nel petto. Rimasi senza parole, con lo sguardo perso nel suo e solo la voce di David mi riportò nel mondo reale. — Gabriel che fai vicino alla porta, avvicinati che ti presento la proprietaria –. Disarmato, senza protezione alcuna, mi avvicinai a lei è un brivido invase il mio corpo quando dalle sue labbra, di un taglio raro come diamanti ma delicate come un petalo di rosa, diede vita ad un dolce suono…la sua voce. Il suo nome Sereìn risuonava nella mia mente e dopo un attimo nel quale il tempo mi parve infinito, le dissi il mio. La giovane donna che sapeva chi ero perchè informata anzi tempo dal mio amico, iniziò una conversazione con David, mentre io rimanevo ad osservarla come se volessi impadronirmi di ogni sua emozione. La sua bellezza differente dalle altre per la sua rarità mi incuriosì al punto tale da voler approfondire la conoscenza e decisi di inserirmi nel loro dialogo. Attraverso il suono della mia voce, calda e impostata da ex attore di teatro, riuscii ad attirare la sua attenzione e ad un tratto ci trovammo a parlare di noi. Parlammo del mio progetto umanitario e poi di lei. Ero pensieroso, nell’approfondire la sua conoscenza si presentava davanti ai miei occhi un quadro chiaro, io e quella donna eravamo di luce riflessa. Le lancette dell’orologio intanto non si fermarono e il tempo passò velocemente; l’ora era tarda e dovevamo salutarci, ma prima di uscire dal suo locale presi dal taschino della mia giacca un biglietto da visita e lo diedi a Sereìn con la promessa di contattarmi per approfondire il progetto umanitario per una futura collaborazione. Usciti dal locale David si rivolse alla mia persona domandandomi le impressioni scaturite su Sereìn – Gabriel che ne pensi? Può essere utile per una collaborazione futura! –.— Amico, penso che ha un bel nome, un bel viso, occhi vivi e una sensibilità profonda che si legge dal modo come il suo corpo reagisce alle emozioni. Rimango senza parole il suo fascino e tale da affogare le mie parole e rendermi muto. — Da quel giorno non rividi più quella donna, la cercai per giorni ma sembrava svanita come neve al sole…passarono anni e di lei un dolce ricordo che rendeva più prezioso il mio cuore. Quella donna rimarrà per me l’Angelo che ha cambiato il mio essere, la mia vita.