Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Soggetto vincitore – Premio Racconti per Corti 2018 “Peccato capitale” di Donatella Mascia

Categoria: Premio Racconti per Corti 2018, Premio Racconti per Corti 2019

Quasi mezzogiorno e già lo stomaco protesta. Don Giacomo sbircia fuori dal confessionale: è rimasta solo la Giuseppina. Con lei se la caverà in fretta; la Giuseppina di peccati sulla coscienza ne ha ben pochi; già da giovane non era predisposta; alla sua età poi, manco l’occasione per commetterli, figurarsi!

La intravvede avvicinarsi con le sue ginocchia arrugginite e sente il sospirone della fatica che le sfugge dalle labbra all’atto dell’inginocchiarsi. La sua ombra confusa traspare ora attraverso la grata.

– Padre, questa volta l’ho combinata grossa! – nelle parole della donna aleggia la preoccupazione.

Don Giacomo rimane sorpreso, immediatamente comprende che quella non sarà una confessione “classica”, non la solita tiritera del peccato di gola che fa più danno alla salute che all’anima; questa volta sarebbe stata diverso.

-Dimmi figliola – incalza dal tipo spiccio che è.

– Don Giacomo, ho commesso un peccato gravissimo, un peccato capitale! –

“Tutto è possibile” pensa don Giacomo, che nella lunga vita ne ha sentite di cotte e di crude.

– Coraggio, parla! –

-Ecco padre, ieri mattina ero lì che lavavo l’insalata.  Non è che fosse proprio una delle mie mattinate migliori, diciamo la verità! Così mi viene da pensare: “ Ma che cosa ci sto a fare io a questo mondo? Non sarebbe meglio piantarla lì con questo inutile teatrino che è la vita? Dato che la questione stava prendendo una brutta piega, mi sono detta “sentiamo un po’ di radio che magari …”, così ho acceso la radio. –

Don Giacomo sente un certo intorpidimento alle  gambe e ne cambia l’inclinazione; le giunture col tempo gli  si sono ossidate. Giuseppina, sentito il tramestio, si interrompe:

– Che c’è? – domanda.

– Niente! Prosegui cara sorella, ti ascolto. –

– Come le dicevo…ero lì che lavavo l’insalata…-

-No, eravamo alla radio. Eravamo a quando hai smesso di lavare l’insalata e hai acceso la radio. –

– Già, appunto. Accendo la radio: ci sono due che parlano dell’accidia. Che cosa diavolo è l’accidia, mi chiedo. Una cosa importante,  dicono,  un peccato capitale! “Accidenti, addirittura un peccato capitale” penso tendendo l’orecchio. –

Don Giacomo cerca di dominare l’impazienza, tace e ascolta.

– Insomma, questi parlano, parlano e viene fuori che questa accidia è quando uno è triste! Allora, penso io, tutte le volte che sono avvilita commetto un peccato capitale? Averlo saputo! Adesso come si fa? Come posso fare a pentirmi di essere stata triste? – il tono di Giuseppina si è fatto concitato.

-Ma che hai capito? Non è mica così! –

-Ah, meno male. Padre, lei mi tranquillizza, ma allora che cosa è l’accidia? –

-Eh…l’accidia…l’accidia è…per esempio quando te ne stai lì e non fai una cosa che invece dovresti fare. –

-Tipo…la pigrizia, per dire? –

-Beh, non proprio, ma più o meno. –

-Quindi a essere pigri si fa peccato mortale! Caspita, non me l’aspettavo. –

Un lungo grugnito proveniente dallo stomaco di  don Giacomo gli rinnova il promemoria  che è giunta l’ora del pranzo.

-Comunque Giuseppina, mettiamola così: non è il tuo caso. Tu non hai fatto peccato. Tu non sei pigra, anzi! Quindi…Ora te ne vai a casa tranquilla tranquilla e ti metti il cuore in pace. –

-E la penitenza? –

-Niente penitenza per questa volta! –

– Come niente penitenza? –

-Va bene, dai, un Padrenostro e cinque Avemaria! –

La Giuseppina si fa il segno della croce; quando  esce dalla canonica si sente sollevata, quasi allegra. Mentre si avvia verso casa con passo incerto, i profumi di primavera le riempiono le narici: “Che giornata” si dice con soddisfazione.

Rimasto solo Don Giacomo, invece di scattare fuori dal confessionale come d’abitudine, resta immobile, assorto, dimentico delle gambe rattrappite che reclamano per una posizione distesa.

Nel cervello gli frulla un rosicchio che supera di gran lunga quello dello stomaco:

ma che cosa è l’accidia veramente?

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7 commenti »

  1. Bisognerebbe chiederlo a Massimo Troisi , che in uno sketch epocale cercòdi spiegare cosa volesse dire Non Fornicare! Tutti lo fanno, ma nessuno lo sa! Ahah, molto, molto carino, brava Donatella! Una prece.Laura

  2. Tra ironia e verità in questo breve testo vince l’ignoranza. E’ l’ignoranza della povera donna che non conoscendo il significato di certe parole cade nel tranello dei media e si confonde, è l’ignoranza dello stesso prete vittima di certi “paroloni” scritti nei libri sacri. E fra fraintendimenti e mezze verità si muovono i due protagonisti nel confessionale, rimanendo a loro modo nel dubbio. Piacevole.
    Maddalena

  3. Scritto bene. Leggero e insieme profondo. Mi è proprio piaciuto, brava Donatella!

  4. Grazie a Laura, Maddalena e Roberta per i graditi commenti al mio racconto

  5. Donatella Mascia bel racconto, in effetti ce lo chiediamo tutti 🙂 . Scrivi bene, complimenti!

  6. La confessione si apre con una coppia di protagonisti ottima e procede con un dialogo particolarmente divertente. credo che la natura dell'”accidia” sia uno dei principali interrogativi di intere generazioni di bambini.

  7. Molto carino e ben scritto questo racconto! Sembra di essere lì.

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