Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2018 “Io li odio i treni” di Marco Floridia

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018

Io li odio i treni. Non ci si può muovere e andare in giro da soli, non posso disegnare con tutti i miei fogli e sentire la musica alta come voglio io, neanche con le cuffiette, mi dicono di abbassare che dà fastidio anche con quelle. E poi non ci sono mai i miei amici e non mi posso allontanare. Sì la capisco questa solita storia che genitori e figli devono stare vicini che sennò è pericoloso ma io a stare lì per forza mi scoccio e allora tengo il muso, sto zitto zitto arrabbiato senza dire una parola e guardo fuori dal finestrino così loro si sentono in colpa.

E poi questo treno non mi piace perché è proprio vecchio. Non è neanche di quelli che hanno i tavolini in mezzo che si piegano e quando prendiamo quei treni lì a me piace vedere come il tavolino si piega e si ripiega sempre ordinato che sembra un libro quando è chiuso e poi è aperto, io ci guardo dentro a tutti ma non c’è mai niente, solo a volte qualche briciola dei biscottini che danno quelli con la divisa. Questo treno invece è vecchio e brutto un po’ marrone un po’ di ferro con i sedili tutti uniti che si sta di fronte ma ora di fronte a me non c’è nessuno ma tanto io come ho detto guardo fuori dal finestrino e basta, ma non sono veramente così arrabbiato, dentro un po’ sorrido perché loro non lo sanno che un po’ lo faccio apposta.

Ma fuori non succede niente, ci sono solo prati ghiacciati freddi e un po’ bianchi dove non si vede nessuno. E allora penso ai miei amici e vorrei stare con loro e giocare a pallone tutto il giorno senza nessuno che mi dice niente. Quando vado al parco lì c’è sempre Roberto, che ci viene con la sua tata che è molto alta e bella e bionda ed è di un paese straniero e ride sempre. Giorgio e io Roberto lo prendiamo in giro e gli diciamo sempre che gli piace la sua tata e lui diventa tutto rosso rosso e dice che con noi non ci parla più e se ne va lontano ma a me mi sa che un po’ è vero che gli piace la sua tata e si confonde tutto quando lei gli dà un bacio sulla guancia o sulla fronte e allora noi ridiamo un sacco e lui diventa ancora più rosso e confuso e offeso.

Adesso ci sono un po’ di montagne fuori, io ho bevuto il succo d’arancia che non mi piace tanto perché è un po’ amaro, ma quello all’albicocca non c’era, però ho visto passare due mucche, ogni tanto le conto, le mucche le pecore e i cavalli tutti assieme ma poi mi scoccio anche di quello.

All’improvviso la porta che scorre si apre ma non è quello dei biglietti. Entra una signora bella ma bella bella e io guardo sempre fuori dal finestrino ma veramente un po’ di traverso guardo proprio lei per vedere dove si va a sedere e poi la guardo senza fare finta tanto lei è girata e posa la valigia in alto si toglie il cappotto e lo mette di lato su un gancio per attaccare che non lo avevo visto prima, poi si sistema i capelli guardando in uno specchietto suo piccolo piccolo e alla fine si siede proprio di fronte a me.

E ora sì che guardo fuori dal finestrino e basta ma vorrei dirlo a Roberto che questa forse è anche più bella della sua tata, poi controllo meglio per essere sicuro ma ora no e fuori ci sono molte pecore e un cane che corre velocissimo.

E adesso non sono più tanto arrabbiato con i miei.

Nessuno parla però e io devo resistere a guardare fuori dal finestrino ma poi non ci riesco e allora guardo davanti e vedo che ha i capelli rossi un po’ lunghi e anche il rossetto ma poco che forse così non rimane attaccato sulla guancia quando dà i baci. A Roberto ne rimane un sacco e la tata lo deve levare sempre ma per me lo potrebbe pure lasciare tanto non si vede mica se lui è così rosso. E la signora ora però non guarda più fuori dal finestrino ma guarda proprio me e mi fa un sorriso grande grande e ha anche gli occhi verdi verdi come il prato prima dove correva il cane velocissimo.

Allora mi sento che divento tutto rosso anch’io fino ai capelli e guardo i miei che hanno capito e sorridono e mi arrabbio però mi confondo anche e così mi cade il telefono per terra. Ecco adesso penserà che sono un tonto e penso di raccoglierlo con la faccia cattiva così si capisce che non sono mica stupido ma sono uno grande e forte io ma lei fa prima di me lo raccoglie e me lo passa e ora sento anche che ha un profumo buono buono e mi si scombussola tutto dentro e sono sicuro che sono sempre più rosso ma dico grazie e poi mi accartoccio tutto vicino al finestrino.

E adesso non sono più arrabbiato con i miei ma solo con me che sono uno scemo e Giorgio e Roberto riderebbero un sacco ma per fortuna non ci sono.

E penso che ora devo proprio parlare e dire qualche cosa ma non mi vengono le parole e non so cosa si dice a una signora in un treno ma ora ci penso e mi inventerò una frase che sarà una cosa bellissima e nuova e importante che nessuno ci aveva pensato prima e lei mi farà un gran sorriso e anzi mi darà pure un bacio che poi lo racconto al parco a Giorgio e Roberto che questa cosa qui batte pure quella sua della tata.

Il treno però rallenta e i miei si muovono e io capisco che non faccio in tempo a dire tutta quella frase magica e speciale che ancora non so e sento che tutto finisce veloce veloce come quando fa buio presto e non te ne eri accorto.

E loro mi dicono.

–  Dai papà che dobbiamo scendere.

 

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43 commenti »

  1. Fantastico. Strepitoso. Ritmo perfetto. Solo una cosa non mi è chiara. L’ho riletto tre volte. La voce narrante sembrerebbe quella di un bambino. Ma l’ultima frase mi ha spiazzato. È un vecchietto invece? Il racconto è una metafora di come si ritorna bambini con il passar degli anni?

  2. Marco!
    Bello bello il tuo racconto! Mi è piaciuto molto molto!
    Questo bimbo speciale che odia i treni – proprio strano per un bambino – mi ha intenerita e divertita.
    Complimenti davvero per il ritmo, sono d’accordo con Antonella… che però ci ha svelato che l’assassino è il maggiordomo. O forse no!
    Ignorate tutto ciò che abbiamo detto e godetevi questo racconto fantastico.
    Bravo bravo, Marco!

  3. O forse un po’ di Alzheimer?

  4. Molto bello! Ho iniziato a leggerlo con un atteggiamento di tenera condiscendenza poi, il finale a sorpresa mi ha portato su una prospettiva diversa. Sempre tenera condiscendenza, ma intrisa di malizia. Sei stato bravissimo, complimenti. Sono contenta di averlo letto prima dei commenti così ho potuto gustarlo appieno.

  5. Bellissimo! Spiazzante e tenero. Quel tipo di finali a sorpresa che adoro e che ti portano a rileggere tutto dall’inizio con occhi nuovi, comprendendo maggiormente. Complimenti di cuore.

  6. Yes, I like it ! (Very much!). Bye, bye …(no other words needed)

  7. Accidenti, che bravo, Marco! Bellissimo racconto che, senza cadere nello scontato, racconta sogni, desideri, nostalgie di un uomo che sa che ormai non potrà fare altro che scendere dal treno e nonostante ciò si alimenta delle fantasie che danno un senso alla vita e si sforza di riuscire ad attuarle. E così si sente, e fa sentire chi legge, vivo.Bravo!

  8. Chi è padre e chi è figlio? Narrazione stupenda, senza possibilità di prendere fiato, come i pensieri quando si susseguono senza stop. Bello, bello davvero!

  9. Un grazie grande grande dal bambino del treno al suo amico Oscar e alle tate Antonella, Marcella, Anna, Pasqualina, Silvia, Laura e Aurora!

  10. Marco, la voce narrante intenerisce fin dalle prime parole. E stupisce alla fine. Effetto straordinario. Un piacere sostare nella testa di questo bambino adulto, o meglio dire, adulto bambino. Bravo!

  11. Grazie tantissimo Carola! Adesso aspettiamo il tuo!

  12. davvero bello…. si legge tutto di un fiato e quando si arriva alla fine…. per un secondo ti spiazza e subito dopo ti provoca uno di quei rari sorrisi che ti si stampa sulle labbra ma sugli occhi…. BRAVO!

  13. finale da noir. Bel racconto

  14. bello il ritmo del racconto e i pensieri del personaggio. Scritto bene, ottimo stile

  15. Bello, asciutto e vivo e struggente. Bravo!

  16. E grazie molto molto da un emozionato bambino del treno a Cristiana, Aldo ed Elena. Troppo troppo buoni!

  17. Marco hai spiazzato i tuoi lettori!siamo qui a farci mille domande sul tuo personaggio che immaginvamo bimbo e alla fine abbiamo scoperto vecchio…ma sarà cosi???
    Complimenti, davvero bravo!!!

  18. Grazie Elisa per l’attenzione e le parole dedicate a treni e girasoli, bambini e pittori!

  19. Bellissimo questo racconto e sicuramente spiazzante nel finale. L’abbiamo immaginato come una specie di treno della vita che ti conduce rapidamente dall’infanzia alla maturità, proprio come ci appare in età avanzata. Complimenti Marco, ma non ci ha meravigliato dopo aver già letto l’altro dei girasoli, molto diverso ma altrettanto bello.

  20. Molto divertente e il finale è davvero spiazzante.
    Complimenti.

  21. E grazie ai piacevoli e attenti compagni di viaggio Les Ubu e Vincenzo Spinelli!

  22. Meraviglioso. Sorprendente. Divertente. Inaspettato. Commovente. Complimenti Marco, sono senza parole!

  23. Un racconto coinvolgente, emozionante e sorprendente che si fa leggere con vero piacere. Complimenti!

  24. Fichissimo! Scritto proprio bene, molto dinamico in questo flusso costante e realistico di pensieri infantili, complimenti!

  25. Grazie a Giada, Francesca ed Adriano. Aggettivi e complimenti che mi emozionano, come regali inaspettati.

  26. Per tutto il racconto, sorridendo, ho pensato “sembra DAVVERO scritto da un bambino”, e poi…
    E poi sono rimasta a bocca aperta.
    Mi unisco ai complimenti collettivi, ma vorrei sottolineare la frase “e poi mi accartoccio tutto vicino al finestrino”.
    Tenera se detta da un bambino, strepitosa detta da un uomo.

  27. Grazie Patrizia! Che faccio, mi accartoccio? Non lo so ma ringrazio davvero!!! 🙂

  28. L’ho letto tutto d’un fiato con un senso di divertita tenerezza.
    Alla fine la tenerezza si è trasformata in vera commozione (lacrimuccia compresa) per quel il vecchietto candido e un po’ furbetto .
    Insomma, mi è piaciuto molto!
    Roberta Silvagni

  29. Roberta, grazie per aver letto il racconto del treno, e grazie ancora di più per le  sensazioni e quel pizzico di commozione che hai condiviso e restituito. La vita e’ cosi, nello stesso minuto si sorride e ci si asciuga gli occhi. E meno male, altrimenti che noia! Un grandissimo in bocca al lupo!

  30. Ricambio l’affetto per questo tenero bambinvecchietto! Complimenti

  31. Bellissimo racconto, mi hai lasciato senza parole. Dopo la frase finale ho dovuto rileggere tutta la storia perché avevo dato l’interpretazione sbagliata. Davvero sorprendente e originale. Complimenti!

  32. Per Luca Bonacina: grazie e sempre in bocca al lupo!

  33. Per Claudia Mereu: moltissime grazie Claudia, per averlo letto e per il graditissimo commento!

  34. E ci sarebbe mancato anche che tu non vincessiiiiiiiii! Ci conosceremo spero!

  35. Sono proprio contento che tu abbia vinto! Vittoria meritatissima! Complimenti da me a da Larry!

  36. Dovevi vincere per forza. Punto. Esclamativo.
    Congratulazioni!

  37. Intanto complimenti a tutti ma tutti tutti! Alle bravissime Antonella e Marcella l’ho già detto, e vale anche per tantissimi altri e altre che hanno scritto storie bellissime: e’ mezza allegria esserci senza tante e tanti di voi che ho letto, commentato e sinceramente ammirato. Ma esserci o non esserci non toglie nulla alla ricchezza e alla bellezza di quello che avete scritto. E alle emozioni date e ricevute. E tante immagini, parole, storie e personaggi hanno trovato casa e radici dentro di noi, per sempre. Per questo grazie, a tutti. E continuate, continuiamo.
    Laura, fantastica e imprevedibile, dopo questo sproloquio non mi sono scordato di te e del tuo commento cosi’ immediato: grazie davvero, io non avevo affatto questa certezza! Guarda: per incontrarci prendero’ volentieri…un treno!
    Carola, l’ho riletto ora, e a quest’ora il tuo notturno è ancora più bello, e continuerà a brillare delle sue ombre, dei suoi colori, dei suoi silenzi.
    E Oscar, dannazione! Tu e quella vecchia carcassa coriacea di Larry non ve la cavate mica così: aspetterò con le zampe sotto al tavolo finchè da quella sporca vetrata non vi vedrò passare, entrare e tirare giù con me una bella sorsata di birra!

  38. Complimenti Marco! Sono contenta che abbia vinto un tuo racconto. Come ti ho già detto io avevo una particolare predilizione per Giorno zero e Giorno uno ma immaginavo che avrebbe vinto questo (se vai a rileggerti un mio vecchio commento, vedrai che l’avevo predetto… commento profetico!)

  39. BRAVO ! Complimentiiiiiii ! !

  40. Un brindisi, fatto a piedi, alla stazione… Sui treni no, per carità!!! 🙂 Tanti tanti complimenti. Io festeggerò grazie alla vittoria di voi che ho tanto apprezzato! Un abbraccio Marco e… Ti rispondo anche di là!

  41. In my opinion ….You are THE BEST!

  42. Ai vincitori che ho commentato rinnovo i miei complimenti. Alcuni dei 25 confesso li devo leggere ma recuperero’!
    Claudia della volta buona sei stata bravissima e divertente, complimenti ricambiatissimi!
    Ivana ragazza nella bottiglia, sono anch’io molto contento per la tua vittoria. Se hai superpoteri profetici parliamone, ci sono lotto, superenalotto, riffe natalizie, di Pasqua, di capodanno…  : )
    Per i tanti “out” che meritavano davvero, come per Elena e Silvia che ringrazio (leggete Bagno asciutto e La sorella minore): continuate a tirare in porta: non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore…

  43. una storia “ferroviaria” perfetta con colpo di scena finale. Mi ricordo il film La sconfinata giovinezza del mio amico Pupi Avati.

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