Premio Racconti nella Rete 2015 “Aaqil” di Maria Sordino
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015Si chiama Aaqil. Qui lo chiamano Giovanni.
E’ Giovanni per Matteo, il fornaio. Lo incontra tutte le mattine, quando viene ad aprire la bottega. Lo scorge nell’angolo, fra Via Busati e Via dei Cigni, infreddolito. Alza la saracinesca e sistema la giacca nel retrobottega, perché non si impolveri di farina. Indossa il camice bianco, fresco di bucato, che ogni mattina la moglie gli prepara. Poi prende un pezzo di pane dell’ultima sfornata del giorno prima e gliel’offre. Giovanni è contento. Ringrazia con un sorriso.
E’ Giovanni per Tonino, il macellaio. Ha avuto un infarto qualche mese fa. Il medico gli ha consigliato di non fare sforzi. Lui cerca di riguardarsi. Ci tiene alla salute, ha anche smesso di fumare. Quando arriva il camion frigorifero per scaricare la carne, lo chiama e si fa aiutare. Per qualche soldo. A volte gli regala mezzo pollo.
E’ Giovanni per Carmela. E’ anziana. Vive sola in una grande casa. I figli lavorano al Nord. Vengono sempre per le feste di Natale. Vorrebbero che anche la loro mamma si trasferisse. Ma Carmela non vuole lasciare la casa e i suoi ricordi. Tutte le mattina va a messa. Sia d’estate che d’inverno. Sia col sole che con la pioggia. Non se ne perde una. Qualche volta si ferma a parlare. “Giovanni hai visto che freddo che fa?”. E gli dona qualche monetina dalla sua pensione.
E’ Giovanni per Michele. Durante la settimana, puntuale alle otto, gli passa davanti, mano nella mano al suo papà, che lo accompagna a scuola a piedi. Frequenta la terza elementare. La maestra dice che è molto vivace. Racconta storie fantastiche ed è intelligente. Sa un scacco di cose sui Dinosauri. Lo guarda e gli fa le boccacce. Non è un bimbo cattivo. È un bimbo.
È un africano che chiede l’elemosina, per tutti quelli che vanno di fretta, corrono al lavoro o a fare commissioni. Hanno lo sguardo basso, per non vedere. Non si girano ai suoi richiami disarticolati. Forse è handicappato. O forse non conosce la lingua e non sa come chiedere un piccolo aiuto. Sta lì, seduto su un cartone, con le gambe raccolte sotto al corpo e intralcia il passaggio. Devono stare attenti per non inciampare.
È Aaqil per la sua gente. Nel suo paese era muratore, impastava mattoni. Il suo nome significa saggio, intelligente, sensibile, prudente. Ma non è stato prudente a lasciare la sua casa. Ha dovuto affrontare il mare, insieme a quelli come lui. Era necessario. È venuto qui a raccogliere le briciole. Ora suo padre ha i soldi per comprare i semi per il nuovo raccolto.
scorrevole, delicato, realistico, profondo, mi ha fatto riflettere,spesso diamo tante cose per scontato guardiamo all’apparenza e non a chi c’è dietro quel viso sporco pensiamo subito che ci voglia fregare. L’ho iniziato a leggere con leggerezza ma già dopo le prime 5 righe mi sono ripresa mi sono riconosciuta nel fornaio e più sono andata avanti più mi sono riconosciuta in tonino in carmela in michele, cavolo ci sono tanti Aaqil dove abito tra la bontà di molti e l’indifferenza di altri spesso con un sorriso io li ho evitati da oggi un’ attenzione diversa a chi mi passerà accanto
Bello. Ci ricorda che dovrebbe essere Aaqil anche per noi, perché, in fondo, è anche lui la nostra gente e non dovrebbe stare su un cartone per qualche seme (di speranza?). Grazie, Maria, che con un tocco gentile ci ricorda quanto piccolo è il mondo e quanto grandi sono le differenze che creiamo con le nostre indifferenze.
Con dolcezza e semplicità ci hai presentato Aaqil…lo incontravano anche noi…ogni giorno…ogni sera…nel buio incrociavamo il suo sguardo smarrito…alla luce abbassavamo lo sguardo colpevoli ed incapaci di donargli almeno un sorriso. Oggi grazie alle tue parole l’abbiamo scoperto…da oggi anche noi lo chiameremo Giovanni…fratello! Brava Maria!!!
Un racconto splendido, semplice e che fa riflettere. Come siamo abituati a trascurare quella gente che chiede aiuto. Come siamo abituati a vivere solo nel nostro “io”.
Siamo stati educati a evitare tutte quelle persone che sono diverse da noi, perchè abbiamo paura o per invidia o per semplice gelosia.
Basta poco per far felice una persona: un sorriso, un abbraccio, una piccola attenzione. L’amore per gli altri non si compra con i soldi ma con piccoli gesti semplici e fatti con il cuore. Bisogna aprire gli occhi e vedere quanto il mondo è bello quando si dona amore incondizionatamente.
profondo, fa riflettere sul fatto che tutti noi siamo aaquil
Davvero bello! Affronti un tema difficile evitando banalità e frasi fatte. Ad ogni capoverso corrisponde un diverso atteggiamento, un modo di vedere il mondo. Tante reazioni ad un unico evento. Con brevi pennellate descrivi caratteri, professioni e età differenti. E poi c’è la massa indifferente e frettolosa. Tutti messi davanti alla realtà che si chiama Aaquil. Complimenti!
Poetico e semplice come sanno essere le storie vere.Non è importante che lo sia veramente, perchè per chi legge il racconto, per tutti noi, quel Aaquil, quel Giovanni, esiste…
Grazie per essere riuscita a descrivere con semplicità e bellezza assoluta ciò che ogni giorno accade intorno a noi. A volte riusciamo a “vedere” Aaqil per quello che è, un uomo come noi solo più coraggioso anche se meno fortunato. Altre volte ci voltiamo per non vederlo e non sentirci in colpa o non farci coinvolgere emotivamente. Sarebbe difficile continuare la nostra vita quotidiana indifferenti.C’è anche però chi proprio non vede e non è minimamente coinvolto, ma credo davvero che molti Aaqil potrebbero diventare Giovanni se questo racconto venisse letto da tutti.
Bello!! Mi ha ricordato la storia vera di un uomo, un uomo abbandonato da se stesso, ma cercato e reso utile dai proprietari delle piccole botteghe del quartiere.
E’ un racconto semplice e ricco di verità . In poche righe si colgono molti aspetti del personaggio attraverso gli occhi di chi lo vede e soprattutto e soprattutto di chi interagisce con lui. Un piccolo spaccato di un mondo silenzioso ed essenziale fatto di piccoli gesti ed azioni ma ricco di grandi sentimenti. L’autrice sembra avere con se una piccola macchina fotografica e da questa non uscire foto bensì parole, pensieri e forti sentimenti.
Grazie per avermi segnalato questo racconto gentile, dal sapore antico ,ma attualissimo.
Confesso di averlo letto più’ volte, una scrittura semplice e coinvolgente, umana e fiabesca . Grazie a chi ci ha regalato questa piccola favola dal cuore immenso .
Brunella
È sorprendente come il narratore riesca ad immedesimarsi nei vari personaggi che incontrano Aaqil, perché, s’intende, sono personaggi a tutto tondo anch’essi. È una dote sorprendente quella di riuscire a leggere nella mente e nella vita delle persone perché molto spesso alziamo dei muri invisibili fra noi e gli altri, eppure dobbiamo sforzarci di farlo perché altrimenti vivremmo in un mondo ad una dimensione…invece il mondo non è piatto ma ha anche uno spessore ed una profondità. In questo racconto ,se pur breve, si vedono tutte le dimensioni del mondo.
Non è un bimbo cattivo. E’ un bimbo. Per quanto mi riguarda, queste frasi valgono il racconto. Storia di vita ordinaria ma non banale, descritta con sensibilità di occhi e di cuore. Mi ha toccato.
Splendido racconto!
Quando i nostri emigranti affrantavano i viaggi della speranza verso gli USA avevamo il sogno di migliorare la loro vita avere quelle opportunità che il loro paese non gli aveva offerto. Oggi Dopo 100 Anni E “Il progresso” Cosa Ci Ha Riservato Se I Nostri Giovani Hanno Anche Meno Possibilità Degli Immigrati? ??? Grazie per aver in modo semplice e non banale trattato questo tema che dovrebbe invitare ad una voglia di grosso cambiamento sociale
Bellissimo! Attuale, scorrevole nello stile, con una morale intrinseca positiva ed educativa. Complimenti Maria e in bocca al lupo per il concorso! Se ti va di leggere il mio e commentarlo, per crescere e migliorare confrontandosi, clicca qui http://www.raccontinellarete.it/?p=22464 . Grazie !
Sono parole forti, ben scandite, ponderate, chiare. Mi colpisce la capacità che ha avuto nel sollevare l’argomento, portare il lettore a farsi domande in proposito e lasciarlo però libero di trarre le sue conclusioni. Lei parla di un uomo e non di una situazione generale e lo fa molto bene.
Bellissimo. La bravura sta nel dipingere un mondo intero con così poche pennellate, senza inutili fronzoli. Profondo ed attuale. Complimenti all’autrice e grazie per il lusinghiero commento.
Il racconto è sciolto, ben scritto e tratta vicende attuali e fatti di cronaca, ci mostra i sentimenti della gente.E’ importante la solidarietà, il sentirsi cittadini appartenenti allo stesso mondo. Aaqi è un uomo, sradicato dalla sua terra per quella eterna lotta della sopravvivenza, e non deve chiedere l’elemosina o ricevere la beneficenza.
Emanuele
Ciao Maria, complimenti per il tuo racconto…no… non faccio un altro commento, Brava! Ci vediamo a Lucca, a ottobre.
Emanuele
Sono stata proprio una sciocca a non riuscire a leggerti prima! Racconto davvero bello, scritto con una scorrevolezza ed insieme delicatezza molto piacevole. La breve lunghezza non toglie nulla a questa storia che magicamente è intensa già di suo. Vittoria meritata, brava davvero!
Un racconto breve e intenso che mi ha emozionata ad ogni parola. Mi scuso per non averlo potuto leggere prima. Complimenti Maria, sono onorata di far parte della stessa antologia.
Toccante e ben scritto. Non so perche, ma lo vedo bene come testo di una bella canzone da cantare a chi non vuol vedere, ma può sentire.
Brava veramente.
Sono contento che ti siano piaciuti i miei racconti. Ci vediamo a lucca
Leggerti è stato come ammirare un’opera cubista: il medesimo soggetto focalizzato da una pluralità di visuali diverse. La levità pacata con cui hai affrontato un tema fortemente drammatico invita a uscire dall’indifferenza. Complimenti, sarà un piacere incontrarti in Toscana.
Un pensiero a tutti gli Aaqil in cerca di fortuna e che si accontentano anche delle briciole, caparbiemente ancorati al desiderio di una vita migliore. Complimenti per la vittoria!
Ciao Maria felice che tu abbia vinto avevo commentato positivamente il tuo bel racconto e sarò felice di incontrarti a Lucca 😉
Maria, complimenti per la vittoria! Sono davvero contento, ci vediamo a Lucca!!
Maria, complimenti per la vittoria è per il tuo bel racconto che affronta un tema attualissimo che non può lasciarci indifferenti. Brava!
Ringrazio per i complimenti che ricambio con sincerità. Aaquil è una storia che sa di vero; l’ equilibrio tra lo stile asciutto e il contenuto profondo è decisamente vincente. Ci vediamo a Lucca. A presto.
Mi piace la tua storia Maria, concisa ed incisiva. In poche righe ci sono tante vite.
Complimenti Maria e per la vittoria e per il tuo racconto. Dovremmo prestarlo a Matteo Salvini (Scherzo ma non tanto, consapevole che l’empatia è per molti ma non per tutti .Però leggere aiuta a vivere mille vite, anche quelle meno comode).
Ho apprezzato l’uso della multi-prospettiva, già magistralmente descritto da Roberto Contini, con cui ci hai raccontato di Aaqil.
Sembra una frase di rito ma è vero : Sarà un piacere incontrarti a Lucca.
Grazie di cuore a tutti per i bei commenti! Maria
Racconto breve, essenziale, ma efficacissimo, capace di creare atmosfere ben definite senza ricorrere a forzature narrative. Complimenti, Maria!
Bello! Trovo una grande capacità di sintetizzare una storia in poche parole. Mi hai commosso.
Racconto breve, piccole briciole di umanità,
il dono prezioso dell’accoglienza e della solidarietà.
Ben scritto, arriva dritto al cuore.
Felice di conoscere anche te, tra qualche giorno.
Brava, il tuo testo breve lascia un segno fortissimo. In un mondo che dimentica il significato di ‘empatia’, ‘compassione’, ‘accoglienza’, che alza muri e tende filo spinato, parole come le tue sono aria pura e rigenerante. La tua scrittura è chiara, diretta e semplice, e per questo, io trovo, ancora più apprezzabile.
Grazie Anna. Ti confesso che è molto piacevole ricevere ancora letture e commenti a distanza di un anno!
Piaciuto molto, coinciso e vivo. Arriva al punto- morale ma non moralistico- con la forza dei volti, dei corpi, delle immagini.
Grazie Andrea per il tuo commento e in bocca al lupo per il concorso!
incisivo e poetico, vivido!
Grazie Laura per il tuo commento!