Premio Racconti nella Rete 2013 “Futurologico” di Domenico Restucci
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013Apro lentamente la finestra e percepisco nel vento un odore di piombo, non è il miglior modo di svegliarsi la domenica mattina. Non ho voglia di far colazione, da un po’ di tempo non sento più la fame, vado in bagno a lavarmi e mi fermo a osservare la mia immagine riflessa allo specchio. La mia barba è sempre più grigia, non ho mai voglia di radermi. I capelli stanno cadendo, mio padre quando aveva la mia età stava molto meglio di me, ho solo 46 anni e già mi sento morire. Prendo la mia maschera antigas sul comodino ed esco da casa, il cielo quasi non si vede più, non c’è nessuno in giro. Torno dentro. Il mio umore mi lascia cadere sul divano, accendo la Tv, i cinque canali rimasti trasmettono solo quello che conviene far sapere e vedere. Mi sento preso in giro, non ho una valvola di sfogo, mi sento vivo solo quando posso parlare con Jasmine, l’ultima volta che l’ho vista era il 2044 poi due anni d’inferno senza mai poterla baciare, senza sentire il suo profumo, senza specchiarmi nei suoi occhi. Comunichiamo solo tramite internet o per telefono, prestando la massima attenzione a ciò che diciamo, intercettano tutto, niente passa inosservato. Lei sta al Nord del Paese ed io sto al Sud, da quando c’è la dogana non ci siamo più visti, tutto è spaccato a metà, adesso vogliono dividere città e città, anche il mio cuore è spaccato a metà. Alle 11 la chiamerò, non vedo l’ora di ascoltare il suono della sua voce. Nel frattempo accendo la radio. Ormai passano solo musica innocua che rispetta la celata legge sulla censura, lo stesso trattamento avviene per i libri. Questa falsa libertà mi tiene in catene, forse non so più distinguere la schiavitù dalla libertà.
Da un paio di settimane non faccio altro che scrivere, il mio noioso lavoro da impiegato occupa solo 6 ore della mia giornata. Scrivo testi che non verranno mai letti da nessuno se non da me, mentre scrivo mi sento bene, in ogni pensiero che butto giù leggo una parte di me. Oggi ho parlato con Jasmine al telefono, senza la sua voce la mia vita sarebbe un eterno silenzio assordante. E pensare che quando ero ragazzo era possibile cambiare le cose, il mondo poteva essere un luogo stupendo e invece adesso assomiglia tanto ad un grande cimitero… per vivi. Ognuno è chiuso nella propria stanza, non si ha voglia di stare con gli altri perché tra tutti c’è odio, c’è la completa intolleranza e non c’è la minima speranza negli occhi delle persone. Tante persone unite si vedono solo alle poste o in guerra, c’è una guerra per tutto: per il petrolio, per l’acqua, per odio, ma non c’è una guerra per la libertà. Le poche manifestazioni vengono represse immediatamente dalle forze dell’ordine, la gente considera quasi normale questo stile di vita perciò non ha la rabbia di ribellarsi. I ricordi della mia giovinezza passata tra amici e amori fanno male come pugni dritti sul naso, vorrei tornare indietro… solo io ho ancora la memoria?
Da giovane pensavo ai vestiti firmati, a essere popolare nella mia scuola e a farmi notare, tutto ciò che ho adesso sono un paio di pantaloni, qualche camicia e due giacche. Non ho amici, a nessuno importa di me, la donna che amo è lontana chilometri da casa mia, chissà quanto il mio cuore è lontano dal suo, ultimamente è molto strana forse si è stancata di questa situazione. Se non avrò più il suono della sua voce posso anche morire. Penso sempre alla mia prima volta con lei, a causa di un maledetto virus non è più possibile fare l’amore, anche uno scambio di saliva può essere fatale e tutto per colpa di un esperimento bellico mal riuscito. Se vieni infettato muori dopo 48 ore, l’AIDS in confronto è un raffreddore. La fecondazione artificiale è l’unico modo per avere figli.
Chi sta al potere comanda su tutto. Tutto è partito con una finta democrazia, quando le cose iniziavano ad andare male nessuno ha mosso un dito così il potere ha iniziato a corrompere e adesso siamo sotto una nascosta democrazia autoritaria. L’opposizione non scalfisce mai la maggioranza, sembra tutto un grande teatrino, forse l’opposizione è composta dalla stessa maggioranza. Forse l’opposizione non esiste. Molte persone dicono che col tempo si aggiusterà tutto senza che loro facciano niente, ma non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Vorrei tanto che qualcuno leggesse i miei pensieri, vorrei tanto sapere se qualcuno li condivide.
Le strade sono spente, la gente non va in giro sapendo che rischia di respirare gas mortali. Non si vedono neanche più barboni e prostitute perché sono picchiati in nome di Gesù. La Chiesa ha sempre più potere, si ostina a incantare la gente che Dio metterà a posto tutto e chiede offerte per aiutare i più deboli ma la povertà peggiora di anno in anno e di Dio non c’è traccia. Non riesco più a sopportare che le persone vedano questa crisi come una calamità naturale, è tutta colpa nostra, non è colpa di chi sta al potere se adesso siamo rovinati ma colpa nostra che non abbiamo avuto il coraggio di fermarli e combattere per il nostro futuro. L’unica via per trovare la felicità si cerca iniettando sostanze nelle vene e facendo uso di stupefacenti, si sta creando un esercito di zombie. Si dovrebbe usare meno la narice e più il cervello.
Chi ha il controllo dei mezzi di comunicazione manovra le menti del popolo, il cittadi… il suddito medio è bombardato da notizie fasulle e da vari stratagemmi che lo inducono a compiere un ruolo prestabilito. Nella storia è sempre stato così, è successo con il nazismo, il fascismo, lo stalinismo e le varie dittature. Chiudere la mente del popolo è fondamentale per avere il pieno controllo su di esso, far credere all’uomo di essere libero tenendolo legato al guinzaglio, un po’ come succede ai cani. Ci cadono in testa illusioni come pioggia, la mente umana è il nostro ombrello, ma funziona solo se è aperta.
Adesso basta. Ho consegnato copie dei miei scritti ad alcuni colleghi di lavoro, non potevo più tenere tutto dentro, ho inviato dentro un opuscolo pubblicitario una copia a Jasmine. Se la fortuna mi assiste e nessuno aprirà bocca andrà tutto liscio, nessuno sospetterebbe di uno stupido impiegato come me. Ho ricevuto da un collega un suo scritto poco dopo che gli ho consegnato il mio, ho il cuore in gola. I suoi pensieri intrecciano i miei… FORSE NON SONO SOLO.
Ho ricevuto altri sei scritti da quei colleghi a cui ho lasciato le mie pagine, sembra che tutti abbiano scritto qualcosa un po’ come me, è partito un giro clandestino di pagine in tutto il palazzo, il rischio che finisca qualcosa nelle mani sbagliate è proporzionale alla mia gioia di aver scoperto dei “compagni”. Comunichiamo solo tramite piccoli bigliettini, un po’ come avveniva nelle scuole un secolo fa tra ragazzi e ragazze, nessuno sospetta nulla al momento.
La divulgazione clandestina aumenta, ormai sappiamo chi può entrare nella “compagnia”, prima di consegnare un biglietto c’è la massima attenzione a quali occhi va incontro. Ho ricevuto una risposta da Jasmine tramite lo stesso metodo. Ormai l’uso di comunicare tramite lettere è pressoché inesistente se non per scopi pubblicitari. So che lei è dei nostri… la amo da impazzire!
Stiamo studiando un piano per allargare la compagnia, non so se tutto questo porterà a qualcosa che non sia la nostra morte, ma mi sento vivo. Mi sembra di essere nato ieri. Dopotutto vivere significa nascere a ogni istante. Da quando ho consegnato quei biglietti con dentro me stesso non sento più la paura di morire, la morte dell’anima è molto peggio di quella fisica. Non conta quanto tempo si è in vita ma come si vive…
Sono a letto con Jasmine, abbiamo fatto l’amore e nostro figlio Libero si è appena svegliato, probabilmente abbiamo fatto troppo rumore. Lo prendiamo in braccio e dalla culla lo corichiamo tra noi due nel letto, non ho mai visto niente di così meraviglioso. La mia felicità è alle stelle, mi perdo nell’osservare il piccolo e Jasmine d’improvviso si tuffa tra le mie braccia e mi bacia appassionatamente. Mi sussurra “Ti amo” all’orecchio poi si distende e mi prende per mano. Poggia le nostre mani unite sul pancino di Libero che sta per addormentarsi…
Non ho mai sognato niente di più bello, non sono mai stato così felice, vorrei che il rumore di quella bomba non mi avesse svegliato. Come vorrei vivere quel sogno… se solo in passato avessimo dato grande importanza a quei piccoli gesti…
La vita va compresa guardando indietro e bisogna vivere guardando avanti, bisogna lottare per ogni attimo di felicità e pensare sempre con la propria testa perché la verità si mura di segreti. L’avessimo capito tempo fa quel sogno sarebbe stato la mia vita…
Come dire: una speranza dentro alla distopia!! Il genere mi piace molto, e ancora di più mi piace che il protagonista si senta vivo solo ogni volta che rinasce. Calzante la citazione senechiana, “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, che io interpreto così, che in qualunque frangente è bene tenere a mente la cosa giusta, anche in un futuro così nero e opprimente. Solo nel primo paragrafo, però, non sono convinto della punteggiatura, ma è un’impressione mia, sono un po’ fissato con punti,virgole,punti e virgole,due punti, abbundandis in abbundandum come diceva Totò! hahaha In conclusione mi piace anche questo Domenico!
Grazie, apprezzo molto il tuo parere 🙂
Fuori dal coro. Spaccato sociologico ‘a futura memoria’. Inquietante ottima rappresentazione di una incombente apocalisse. visione orwelliana in salsa 2046. Racconto che non si ”deve’ leggere’ ma che si ‘fa leggere’. COMPLIMENTI!
Bravo, ben fatto…se davvero sei così giovane, beh…allora prometti bene. Piccole imperfezioni, ma lo scritto è valido. Continua così. Ciao. M
Grazie!
Incuriosita dal commento sull’età, mi sono soffermata a leggere il tuo racconto. Si, ricorda Orwell, ma mi è molto piaciuto e non posso fare a meno di incoraggiarti a scrivere, scrivere, scrivere: sei già molto bravo.
Molto gentile Silvia, ti ringrazio per le belle parole e l’incoraggiamento.
Bello, geniale ed emozionante! Sei un talento Domenico,complimenti.
Il racconto inizia con una sensazione di angoscia che è una chiara parabola dei tempi che rischiamo di affrontare. La visione di speranza nel rapporto di coppia è una vena di ottimismo che va curata. Non è sufficiente la semplice constatazione (il capire) per cambiare la situazione, occorre anche l’agire quotidiano. Bene la consapevolezza di non essere il solo a voler cambiare!
Coltiva la scrittura, approfondisci la visione, allarga l’orizzonte.
Complimenti di cuore per l’ottimo inizio e per il coraggio di raccontare (con consapevolezza) la visione del futuro di un giovane che, dovrà faticare, ma riuscirà a costruire un futuro migliore di quello intravisto.
Grazie mille! =)
Sbaglio o qui c’è un omaggio a una canzone degli anni ’90 di un certo gruppo di Milano? Anche a me piacevano molto alla tua età. 😉
Si anche, bravissima! 😉
Concordo con i post precedenti: davvero intrigante e scorrevole. Complimenti
Grazie tante Matteo 🙂
Stupefacente! Mi hai fatto provare grandi emozioni…devo dire che sei un ragazzo molto profondo e intelligente, complimenti di vero cuore!
Cor_rodente, il tuo commento ha toccato tutti i temi del racconto più o meno, ti ringrazio tantissimo per i complimenti e l’incoraggiamento 🙂
Antonella sei gentilissima, grazie 🙂
Questo racconto è molto forte, avresti dovuto scrivere un libro…mi hai emozionato
Ah dimenticavo, auguri per il concorso. Complimenti
Grazie Francesco 🙂
Hai ragione Domenico. Bisogna vivere per ogni attimo di felicità, purtroppo la maggior parte sopravvive ma non vive. Sottovaluta l’importanza di quei piccoli momenti come un abbraccio, un bacio o il poter ascoltare il suono di una voce. Potrebbero essere molto felici ma non se ne rendono conto. Complimenti anche per questo racconto!
Mi hai reso molto felice con il tuo commento, grazie Linda. Ovviamente condivido quello che hai detto nella maniera più assoluta! 🙂
Un racconto che fornisce un messaggio di speranza per sfuggire alla tentacolarità di una futura società nemica della libertà. L’amore che nasce fra il protagonista e Jasmine, è un fortissimo invito a scegliere di pensare in grande pure quando la realtà intorno a noi sembra disperata. Un racconto intenso che ben si presta allo scambio di opinioni fra i lettori.
Molte grazie Roberto 🙂
“Un racconto che fornisce un messaggio di speranza per sfuggire alla tentacolarità di una futura società nemica della libertà.” questo commento è bellissimo, è il messaggio che speravo arrivasse al lettore, la contrapposizione tra angoscia e speranza. Bravo Roberto, ti ringrazio.
Bravissimo, Domenico! La tua sensibilità permea tutto il racconto… “non conta quanto tempo si è in vita, ma come si vive”… La soddisfazione di raggiungere un obiettivo è nulla rispetto a quella dell’essersi goduto fino in fondo il tragitto per arrivarci. Di spendere tutti i nostri talenti. E Il tuo protagonista è in cammino, non si è mai fermato, non si è risparmiato, nonostante tutto. Inoltre, a differenza di “Il Mondo Nuovo” di Huxley, io qui intravedo la speranza, l’unione della “compagnia”… io VEDO il sogno che si realizza. Lo voglio vedere.
Complimenti e in bocca al lupo!
Marcella grazie infinite! 🙂
Profondo, emozionante, intenso e scritto davvero bene.
Complimenti Domenico sei mitico!
Il racconto più bello che ho letto fin ora. Fuori dagli schemi ed emozionante.
Grandissimo Domenico non dimostri 17 anni spero ci siano molti giovani come te!
Grazie Antonino sono contento ti sia piaciuto 🙂
Maria ti ringrazio davvero tanto, sei gentilissima.
Non ho parole, hai tanti di quei pensieri in testa che mi fai quasi a paura. Alla tua età i giovani pensano a cose molto futili mentre tu scrivi un racconto come questo, COMPLIMENTI DOMENICO.
Quasi paura, pardon.
Ho letto entrambi i tuoi racconti.
Come ha scritto qualcuno qui sopra, è vero, questo in particolare ricorda 1984. E, come il romanzo, non si discosta poi molto né dal nostro presente né dal nostro possibile (prevedibile?) futuro. Significativa, in particolare, la sottolineatura sull’ambiguità tra libertà e prigionia che s’indovina già in quest’epoca.
Approvo in pieno poi lo spirito di lotta e non di rassegnazione che è alla base dell’etica di questo racconto.
Per quel che riguarda l’altro, interessante sia l’ambientazione sportiva che l’ambivalenza tra centimetri di troppo ed economia familiare e nazionale. Grandezza ed Altezza nel significato più sostanziale del termine, con una costante, sottile critica alla realtà italiana odierna.
Ciao Domenico, complimenti per il tuo modo di scrivere e per gli argomenti che tratti. Concordo con chi ti suggeriva di sviluppare la vicenda in un libro pur trovando che non ci sia nulla d’aggiungere al racconto ma un testo più lungo ti avrebbe dato il vantaggio di chiarire meglio le questioni che affronti. Nel 2046, spero di non sbagliare la data in cui prende avvio la vicenda, in quel tempo il mondo non è a misura d’uomo; l’aria è irrespirabile e i media sono in mano al potere che controlla ogni cosa. Gli uomini devono subire le scelte in fatto di amministrazione territoriale, di musica, di cultura e di lavoro, in altre parole il modello di società è definito dal potere. Questo stato di cose porta a riflettere il protagonista e può mandare in crisi anche le coscienze di molti sul significato di libertà, sul ruolo delle dittature e della Chiesa. In questa società c’è però un gruppo di ‘carbonarari’ che comunica con i bigliettini e che aspira a sovvertire il potere, tra essi c’è il protagonista che si sente vivo per l’amore di Jasmine e per l’attività di ‘congiurato’. E nel 2050 il protagonista si interroga nelal sua oasi felice, con vicino la compagna e il piccolo figlio, udendo lo scoppia di una bomba che fa pensare ad una grave situazione di conflitto d’interessi o di presenza di gruppi violenti, pro o contro il potere. Ho scritto questo riassunto per esprimere ciò che ho capito. Condivido tutto il tuo commento in calce al testo e sopratutto: ‘La vita va compresa guardando indietro e bisogna vivere guardando avanti…’.
Sei un bravo scrittore e un giovane saggio.Ciao.
Emanuele.
Una realtà alienante descritta con grande maestria. Viene da chiedersi se in un mondo del genere è rimasta la speranza. Molto bello. I racconti con analisi sociologica sono i miei preferiti. Anche a me piace scrivere in questi termini. Leggerò anche l’altro tuo racconto, a questo punto..
Giovanni, grazie ancora, è bene non fare di tutta l’erba un fascio 🙂
Grazie Marta per l’approfondita analisi e l’interesse verso il mio racconto 🙂
Emanuele hai scritto una recensione ottima del mio racconto, te ne sono grato e ti ringrazio per le bellissime parole nei miei confronti. Grazie di tutto.
Oh grazie Matteo, mi farebbe piacere 🙂
Sono tornata a rileggerlo e l’ho trovato ancora più bello, meriterebbe un libro. GRANDISSIMO!
Ne sono contento Chiara, grazie ancora 🙂
Meritava molto anche questo racconto!
A mio modesto parere questo racconto è migliore di quello vincitore, ma l’importante è vincere! Bravo!
Grazie Chiara 🙂
Antonino, sono due racconti molto diversi, ma anch’io preferisco questo. Non sapevo come fermarmi mentre lo scrivevo, mi ha dato grande soddisfazione che sia piaciuto, ci tenevo molto 🙂
…..eppure, Domenico, a me è piaciuto moltissimo anche questo, forse per il mio “animo noir”!! COMPLIMENTI VIVISSIMI PER ENTRAMBI GLI SCRITTI
Grazie mille Caterina 🙂